Da quando possiamo cominciare a “datare” i comic movie? Dal primo, storico, Superman di Donner? Dal primo Batman di Burton con la coppia Keaton/Nicholson? Dallo Spider-man di Raimi? In ogni caso, di acqua sotto i ponti (e pellicole sul grande schermo) ne è passata davvero tanta; eppure, anno dopo anno, i comic-movie sono andati a creare un panorama sì ricco di proposte, ma tristemente caratterizzato da poche gemme e tante occasioni perse.

X-Men: First Class sulla carta era un’operazione rischiosa: un brand celebre ma funestato da un terzo episodio eufemisticamente dimenticabile, un filone già sfruttato parecchio (tre film + lo spinoff di Wolverine), un film con un cast di attori poco noti al grande pubblico e una storia tutta da scrivere. Eppure la missione è compiuta e, anche se può sembrare incredibile, Matthew Vaughn, già produttore di molti film di Guy Richie e regista di Kick-Ass, ha compiuto l’impresa di superare Bryan Singer. X-Men: First Class è il miglior film della saga e il più convincente Marvel movie di sempre.

La formula per ottenere siffatto risultato è il perfetto dosaggio di tanti elementi, piccole tessere che vanno a comporre un magnifico puzzle. In primo luogo c’è lo script, solido come la roccia, che ci racconta infanzia e gioventù di Xavier e Magneto e di un piccolo manipolo di mutanti, tra cui spicca la già sensuale Mystica. L’approccio scelto è perfetto: da un lato si soddisfano i fan di vecchia data, coloro che hanno apprezzato la prima trilogia ma anche tutti quelli che non sanno cosa sia un X-Men e abbiano poca dimestichezza col fumetto.

La scelta del cast è impeccabile: il duo composto da James McAvoy e Michael Fassbender fa faville e i due attori riescono a caratterizzare magnificamente i propri personaggi, conferendo loro uno spessore tale da non far rimpiangere le equivalenti versioni “old”, interpretate come noto da Patrick Steward e Ian McKellen. Quasi tutti i “giovani” mutanti sono volti poco noti, a parte l’affascinante e talentuosa Jennifer Lawrence (Mystica), che dimostra di essere a proprio agio non solo in pellicole impegnate e difficili (Winter’s Bone) ma anche in blockbuster a largo budget, ma funzionano meglio di quanto fosse lecito supporre.

Finalmente c’è un villain convincente, Sebastian Shaw, che guida i “cattivi” senza scrupoli, ma giustificando ogni sua azione con argomentazioni “convincenti”. La qualità del film emerge proprio grazie ad alcuni efficaci dialoghi tra i personaggi (emozionante il momento in cui Xavier entra nella mente dell’amico/futuro nemico): dopo decine di pellicole a tasso di intelligenza zero, temi quali la diversità dei mutanti, l’ostilità preconcetta degli esseri umani, le contrapposizioni tra coloro che credono in un mondo migliore e quelli che ritengono inevitabile che il nuovo debba necessariamente annientare il vecchio, spingono X-Men: First Class parecchie spanne sopra quasi ogni produzione superoistica recente e passata.

Un film del genere però, non avrebbe ragione d’essere senza scene action degne di questo nome e, magari, un pizzico di autoironia, ingrediente troppo spesso mancante nei comic movie (abbiamo detto ironia, eh, non idiozia). Finalmente siamo di fronte ad un’opera in cui gli effetti speciali fanno il loro dovere, le scene d’azione sono realmente galvanizzanti e il sorriso non manca, a cominciare dalla impagabile sequenza di “reclutamento” di giovani mutanti, effettuata dalla coppia Xavier/Magneto, che permette al regista di presentare anche un gustoso cameo, di un eroe molto amato, tanto breve quanto…efficace.

Insomma, per una volta cuore, occhi e cervello vanno nella stessa direzione. Sembra quasi che Vaughn abbia fatto con Kick-Ass le “prove generali” per poi convogliare l’irriverenza e la vena iconoclasta di quell’opera in un film devoto ai canoni hollywoodiani ma sufficientemente indipendente da soddisfare anche palati più esigenti. In attesa del prossimo episodio…



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Andrea Chirichelli

Classe '73. Giornalista da tre anni, ha offerto il suo talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic e a decine di siti che ovviamente lo hanno evitato con anguillesca agilità. Ha in forte antipatia i fancazzisti, i politici, i medici, i giornalisti e soprattutto quelli che gli chiedono foto.

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4 Comments

  1. devo essere sincero, mi aspettavo fosse un pattume incredibile sto film, queste tue parole mi sconvolgono e mi fanno bagnare tutto :D

    1. confermo dopo averlo visto, veramente eccezzziunale! un gran bel film contro mia ogni aspettativa!

  2. Io invece ero piuttosto propenso ad andare a vederlo e vista la recensione non posso proprio esimermi.

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