La nostra panoramica sulle migliori serie di tutti i tempi continua con il capolavoro di Joss Whedon; Buffy L’ammazzavampiri.

Buffy L’Ammazzavampiri è la migliore serie TV di sempre. Suona strano, no? Suona strano prima di tutto perché, per stessa ammissione del creatore della serie, Joss Whedon, Buffy The Vampire Slayer è il titolo più ridicolo della storia della TV, e in italiano suona particolarmente assurdo. Ed è strano perché la serie non è particolarmente rispettata da molti, da quelli che l’hanno vista distrattamente, o solo in parte. Ma questi problemi sono l’altra faccia dei motivi per cui questa serie è unica, una delle poche opere a definire completamente il medium di cui fa parte.

La genesi di Buffy non lasciava sperare bene per il futuro dell’eroina. Il personaggio è stato creato da Joss Whedon, ai tempi uno scrittore emergente, rispettato per il suo talento da scrittore televisivo. La sua sceneggiatura diventa un film nel 1992, una commedia horror di qualità scostante, i cui momenti più brillanti arrivano da una battaglia finale assurda ed esilarante. Il film è stato un successo, nonostante tutto, anche grazie alla presenza di Luke Perry post Beverly Hills 90210 e il carisma di Kristy Swanson, una Buffy efficace. Ma l’idea di Whedon era molto diversa da quella portata sullo schermo da Kaz e Rebel Kuzui. L’idea del creatore era più ambiziosa e richiedeva più spazio. L’occasione per fare sul serio con Buffy arriva nel 1997. Il network della Warner Bros. aveva bisogno di una nuova serie da mandare in onda a metà stagione, e ha dato una opportunità a Whedon di essere showrunner di Buffy, così da dare vita alla sua creatura esattamente come l’aveva pensata all’inizio. Dopo poche puntate, la serie ha trovato un pubblico di appassionati che hanno permesso al progetto di andare avanti per ben sette anni.

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La serie comincia quando Buffy Summers, una cheerleader che da poco ha scoperto di essere l’erede di una millenaria tradizione di difensori dell’umanità contro i pericoli del mondo soprannaturale, si trasferisce nella cittadina di Sunnydale, in California, e comincia a frequentare la scuola superiore locale. Insieme al suo mentore, il bibliotecario della scuola Giles, e i suoi amici Willow e Xander, dovrà affrontare settimana dopo settimana i pericoli che minacciano l’ignara popolazione della cittadina che, a insaputa di tutti, è costruita direttamente sopra un portale per l’inferno. Come se non bastasse, deve anche seguire le lezioni a scuola. Per quanto la premessa possa sembrare più assurda, non è molto distante da quella che ha reso famosa la serie Harry Potter. In un’intervista a Players, Cory Doctorow, ha descritto così il potenziale delle storie sugli adolescenti: “…non stupisce scoprire che le parti del nostro cervello che controllano la nostra capacità di valutare i rischi non si sviluppano completamente prima dell’età adulta. Come si potrebbero affrontare questi rischi, fare scelte esistenziali di questo tipo, se si avesse un senso del rischio completamente sviluppato?”. Buffy, come la saga del mago di Hogwarts, funziona proprio perché parla del periodo più cruciale per la crescita di ognuno di noi, parla di cosa significa diventare una persona.

Stagione dopo stagione, gli spettatori hanno seguito la maturazione di Buffy e dei suoi amici, la sua storia d’amore con Angel, un personaggio carismatico e complesso a cui è stata eventualmente dedicata un’altra serie straordinaria. Ogni puntata è allo stesso tempo intensa, drammatica ed esilarante. Il senso dello humor di Buffy e dei suoi amici centra in pieno il cinismo distaccato che ha contraddistinto la “generazione X”. Vedere la serie dopo anni dalla sua nascita significa entrare in un mondo diverso, contraddistinto da un tono molto particolare, che all’inizio può spiazzare. Ma dopo qualche puntata è difficile non farsi conquistare ed entrare nel ritmo della storia. E la quantità di neologismi coniati dagli scrittori della serie ha letteralmente dato vita a piccole enciclopedie.

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Perché, allora, sono relativamente pochi a riconoscere la qualità di Buffy L’ammazzavampiri, in molti circoli della “cultura ufficiale”? In primo luogo, questo non è del tutto corretto. Empire Magazine ha incoronato la serie al secondo posto della sua lista delle migliori serie della storia, preceduta solo dai Simpson. Time Magazine e TV Guide hanno celebrato la serie con altrettanta intensità. Il sito internet Popmatters ha dedicato a Buffy e le altre serie di Whedon un mese intero di saggi e approfondimenti. La serie è esattamente a metà strada tra lo status di opera cult e capolavoro riconosciuto. Il problema di Buffy è tutto negli “effetti collaterali” degli elementi che lo rendono speciale. È una serie complessa, che va seguita dall’inizio alla fine, operazione non semplice per un’opera composta da 144 episodi. E, per essere chiari, la prima stagione della serie non rende l’idea del potenziale dietro alla visione di Whedon e soci. I primi 14 episodi di Buffy sono ottima TV, ma danno solo piccoli indizi del livello di intensità raggiunto dalla serie negli anni.

E Buffy è una serie fantasy. Il che, per molti, è un problema, perché significa che la maggior parte delle puntate parla di roba tipo fate, mutanti, lupi mannari, e soprattutto vampiri. Ma Whedon non lo considera un problema. Come ha detto in un’intervista, “L’Amleto è una storia di fantasmi. Una storia di fantasmi scritta quando non c’era uno stigma per le storie di fantasmi”. E Buffy dimostra quanto fuori luogo sia considerare il fantasy come un genere “minore” (cosa che, per essere chiari, spesso viene fatta in primo luogo dagli autori fantasy stessi). Whedon e gli altri scrittori di Buffy usano il fantastico per una serie di metafore di impatto devastante sull’adolescenza e la crescita, l’amicizia, la sessualità, la morte, la necessità di cambiare e di scegliere. Buffy ha trasmesso il primo bacio lesbico della storia della televisione statunitense, e, con The Body, ha messo in scena la più cruda riflessione sulla morte che si sia vista nel piccolo schermo. Non ossessionarsi sul realismo permette di affrontare argomenti difficili e profondi in maniera onesta e ruvida.

E ci sono altre problematiche specifiche dell’Italia. Il nostro paese non ha mai capito esattamente come trattare le serie per adolescenti. Da noi I Simpson e I Griffin vanno in onda dopo pranzo come se fossero roba per bambini, mentre negli Stati Uniti sono trasmessi di sera. I programmatori dei palinsesti nostrani sembrano andare in tilt quando un prodotto è indirizzato sia agli adulti che ai giovani. Così Buffy è andato in onda un po’ in tutte le fasce orarie: prima serata, dopo pranzo, nel mezzo della notte. Vista la presenza di molti elementi tematicamente forti, in particolare nelle ultime stagioni, la serie è stata più volte censurata da Mediaset. E la straordinaria ricchezza del linguaggio adottato dalla serie rende difficile il lavoro di adattamento. Il doppiaggio della versione italiana di Buffy è discreto, come di tradizione nel nostro paese, ma inevitabilmente mortifica la complessità dei dialoghi.

Ma il vero successo di Buffy è nel non aver mai perso in qualità. Le serie TV sono maratone. Possono approfondire i suoi personaggi e i suoi temi in dettaglio grazie al tempo a loro disposizione. Dall’era dei DVD in poi, si possono visitare più volte scoprendo ogni volta qualcosa di nuovo. Allo stesso tempo, è un formato episodico, nel quale ogni spezzone da 45 minuti può raccontare una storia separata dalle altre. Infine, è un medium in cui la coerenza delle storie dipende dal successo di pubblico del progetto. Come dimostrato da Lost e X-Files, è difficile pianificare storie lunghe e complesse se non si sa quante ore di TV si dovranno produrre.

Buffy è una serie unica perché prende tutti questi elementi e li sfrutta al massimo, con un’attenzione senza precedenti nella storia della TV. Ogni episodio ha una storia coerente e appagante, ma allo stesso tempo tutte e sette le stagioni funzionano come una grande opera corale, i cui personaggi crescono e cambiano in maniera credibile e coinvolgente, dove personaggi della prima stagione possono tornare nella settima serie in maniera perfettamente coerente. È una serie dalle tematiche complesse e profonde, che spesso vanno approfondite guardando e riguardando gli episodi, qualità molto evidente per chi conosce il mondo degli appassionati di Buffy e dell’opera di Whedon tutta. Ed è una serie che è riuscita a creare alcuni degli episodi di televisioni migliori della storia (Hush, The Body), ma è anche riuscita a sopravvivere alle bizze dei network. La serie sarebbe dovuta concludersi alla quinta stagione. E il finale di questa serie è effettivamente definitivo, una chiusa soddisfacente ad una stagione epica. Ma grazie all’interesse di un nuovo network, Buffy è potuta risorgere per altre due serie. Altre serie avrebbero provato a far finta di niente, e continuare con lo stesso tono delle stagioni precedenti. Le ultime due stagioni di Buffy, invece, sono molto diverse dal resto della serie. Sono cupe e difficili, parlano di amicizia e sessualità, vita e morte con un’intensità che nessuno avrebbe potuto prevedere guardando i primi episodi della serie. Sono scelte che hanno alienato qualche fan, dimostrazione della voglia di rischiare degli autori, e che hanno portato la serie ad un finale forte, dove il senso del rischio si è sposato con una dedizione quasi religiosa all’idea di umanesimo. All’idea che gli esseri umani possano risolvere qualunque situazione se si gettano in imprese enormi, con generosità e coraggio. Buffy L’ammazzavampiri è lo standard su cui tutte le serie televisive si devono confrontare, per ora, finché qualcuno non prenderà il suo scettro.

CONSIGLI DI VISIONE

Italiano o originale?

Come dicevamo nel pezzo, qui sentire la versione originale è fondamentale. Inoltre, le versioni della serie che circolano nelle nostre TV sono spesso censurate. Ma è anche necessario sottolineare che la complessità del linguaggio della serie la rende abbastanza impenetrabile per chi non abbia una buona confidenza con la lingua inglese e in particolare con lo slang giovanile americano degli anni ’90.

L’eredità della serie:

Poche serie hanno avuto lo stesso impatto di Buffy nello scenario della scrittura televisiva. Dopo la fine delle sette stagioni, le firme di Buffy hanno contribuito a Battlestar Galactica, Lost, Game of Thones, Mad Men, Alias, The Chicago Code, Glee. La serie è stata anche citata come una delle ispirazioni principali dietro al nuovo corso di Doctor Who e il suo spin-off Torchwood. E, ovviamente, ci sono le altre serie prodotte da Whedon: Firefly e Dollhouse. Meno complete di Buffy e Angel, ma altrettanto piene di intuizioni geniali e momenti memorabili.

Se vi è piaciuta questa serie, guardate:

Veronica Mars è praticamente Buffy senza mostri, e si è mantenuta ad ottimi livelli fino alla sua conclusione. Reaper ha un approccio ancora più simile alla serie di Whedon, ma purtroppo è stata cancellata dopo la seconda stagione. Tra le serie attualmente in produzione, solo True Blood sembra cercare un simile equilibrio tra fantasy, umorismo e tensione, ma sta pure diventando sempre più assurda (in ogni caso la prima stagione è ottima).

 




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Emilio Bellu

Scrittore, cineasta, giornalista, fotografo, musicista e organizzatore di cose. In pratica è come Prince, solo leggermente più alto e sardo. Al momento è di base a Praga, Repubblica Ceca, tra le altre cose perché gli piace l'Europa.

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30 Comments

  1. Se la prima stagione di True Blood è ottima siam messi male, ho tenuto duro tre puntate, ma ho dovuto gettare la spugna per manifesta stupidità di toni, personaggi e sceneggiatura. Su Buffy non saprei, non l’ho mai guardata per davvero ma mi ha sempre fatto un effetto alla Hercules. Magari se non fosse 144 episodi sarebbe più semplice da approcciare.

    1. Io ho sentito che Hercules è una buona serie, ma non l’ho mai vista quindi non saprei ^_^’
      Ma tutte queste serie, pure True Blood, hanno un tono particolare; se il loro stile non ti prende all’inizio, in effetti capisco che tutta l’impalcatura crolli. La prima serie di TB è pulp a bestia, ma funziona proprio perché non si vergogna di esserlo. Dopo continua e va sempre oltre, ma perde un po’ in inventiva.

    2. Buffy è veramente una gran serie!
      L’ho studiata anche al corso di sceneggiatura come serie ben fatta … le evoluzioni dei personaggi sono meravigliose.

  2. Io prendo atto, ma anche al netto di quanto argomentato asserire che Buffy sia migliore di Lost (e di un’altra decina di serie, così, a primo acchito), è un’eresia. Senza contare che la presenza di Sarah Michelle Gellar, una delle peggiori attrici “teen” sfornate da Hollywood negli ultimi anni. TB per quel che ho potuto vedere è una trashata senza pari, ma vabbè, si può anche stare al gioco, ma gente, quanto a valori produttivi, ambizione e capacità di riscrivere i canoni della televisione moderna, senza scomodare le nuove modalità di fruizione e le interazioni con la Rete, Lost sotterra Buffy da ogni punto di vista. 

    1. Questo discorso non ha molto senso a meno di non aver visto completamente entrambe le serie, e onestamente non ho mai sentito nessuno che, avendo fatto questo, preferisce il pur interessantissimo Lost. 
      Comunque se non ti fidi di me, fidati di Empire :P

      1. Mah, io di Buffy ho visto una trentina di episodi random e non ne ho
        colto tutta questa eccezionalità. Quanto ad Empire (che peraltro
        posiziona Lost molto in alto in quella classifica), cade nello stesso
        errore della media dei fan “delusi”, ossia concentrarsi solo
        sull’aspetto narrativo e la combo domande/risposte (Lost ha funzionato
        alla stragrande pure quando non c’erano domande da farsi, come durante
        la prima stagione, e soprattutto quando non sono state date le risposte
        (la seconda) e non sulla dimensione mediatica del fenomeno, da cui non
        si può prescindere. Nessuna serie nel giro di un paio di anni ha
        stravolto permanentemente il mondo di internet, della televisione, dei
        social network come ha fatto Lost. Ha costretto i network ha riscrivere
        le regole della distribuzione: oggi sub e versioni “day and date” sono
        quasi la norma, sette anni fa erano pura utopia. Anche Lost ha trattato
        temi universali: amore, odio, vendetta, speranza, morte, vita, qualsiasi
        finale fosse stato scelto avrebbe suscitato sconcerto e risentimento
        perchè alla fine ognuno aveva in mente la propria idea dell’isola e non
        poteva accettare che menti “altre” ne fornissero una spiegazione
        soddisfacente.

        Per questa e per mille altre ragioni Lost sarà ricordata come una delle
        migliori serie di ogni tempo, in quanto formidabile sintesi di una serie
        ineguagliata di elementi di eccellenza. E la Gellar è una “cagna maledetta” :-)

        1. Yo, come sai sono d’accordissimo sull’importanza di Lost come fenomeno. Per il resto, Buffy è impossibile da guardare a random, la sua forza è nella qualità del racconto d’insieme. E dopo che vedi The Body, voglio sentire se hai la stessa opinione della Gellar ^_^

          1. Guarda, il ricordo della sua “strepitosa performance” in The Grudge 2 persiste più della memoria di Dalì.  

          2. Che la Gellar a recitare sia pessima concordo pianemente d’accordo, ma in Buffy arriva a livelli incredibili (per lei, molto buoni per gli standard) di recitazione perchè è entrata nel personaggio, soprattutto dalla terza stagione in poi.
            Io sono grandissimo fan di Lost (e non concordo per niente con l’interpretazione classica del finale data la presenza di almeno un paio di flash forward nelle varie staigoni), di X-Files, etc. e ti posso assicurare che Buffy ha segnato la storia della televisione non meno di queste due serie e di E.R., anche se di pubblico non ha avuto lo stesso impatto di Lost; ma la storia non la solo il successo di pubblico (altrimenti Fellini e Pasolini non conterebbe un cazzo), ma il loro impatto su chi scrive e produce effettivamente TV e cinema.
            Aggiungerei anche che il tema principale di Buffy non è combattere i vampiri, i demoni, e quant’altro, quella è solo il mezzo con cui si narra il tema della crescita, la metafora/similitudine che si utilizza per cercare di rompere i luoghi comuni ed enfatizzare certe tematiche. Tutto questo traspare dai vari episodi solo se si ha presente l’intero contesto narrativo e il background dei personaggi fino a quel dato episodio, e a volte si chiarifica solo più avanti quale era il ruolo e il messaggio che vi era dietro a certe dinamiche o a certi personaggi, così come avviene in molte serie recenti e anche in serie come Lost ed X-Files.

            Vorrei, inoltre, aggiungere una correzione ad Emilio Bellu: Whedon aveva concepito la serie di 7 stagioni fin dall’inizio, tanto che nalla terza vi si posso già vedere dei riferimenti al Primo e a quello che verrà poi.

          3. Ti quoto anche le virgole e soprattutto questo “che il tema principale di Buffy non è combattere i vampiri, i demoni, e quant’altro, quella è solo il mezzo con cui si narra il tema della crescita, la metafora/similitudine che si utilizza per cercare di rompere i luoghi comuni ed enfatizzare certe tematiche.”

    2. Quoto chi l’ha detto prima di me. Se non hai visto Buffy non ha senso quello che dici. Io ho visto entrambe le serie e ti dico che Buffy ha brutti episodi e Lost ne ha solo uno(across the sea, quello di nikki e paulo era comunque un episodio godibile e di buona fattura). Ma gli episodi migliori di Buffy superano di gran lunga qualsiasi episodio di Lost. Se guardiamo al racconto di insieme Buffy vince per le ovvie ragioni che sappiamo tutti. Ah, ma il punto forte di Lost è la caratterizzazione dei personaggi? I personaggi di Buffy vincono. Sono costruiti così bene che ti sembrano persone reali e capisci cosa pensa e prova l’uno e l’altro. Lost è costruito all’opposto, sul renderli imprevedibili e far loro cambiare fazione una puntata si e no per rendere il racconto più avvincente.

  3. Che Buffy sia stata importante è pacifico, ma lo fu anche Xena ed Hercules ^^.
    Io Buffy la accosto a serie valide, tipo Supernatural, ma che non penso lascino questo solco nella storia televisiva.
    Almeno, lo hanno lasciato alla generazione x degli anni 90, la stessa che si è puppata BH90210 e cloni vari.
    Insomma, quel genere di importanza.
    Per quanto riguarda il film, beh insomma, fa proprio cagare, altro che alti, bassi e buoni spunti ^^”.
    Il paragone con Lost vabbè, lo si può anche fare ma penso che tutto finisca dopo i primi 7 minuti del pilota.

    1. Il film fa cagare ma non possiamo dare la colpa a Whedon se gia hanno modificato e torturato un’idea. La serie ha lasciato una grande impronta nella storia televisiva in quanto ha influenzato chi la televisione la scrive.

    2. Non so, io ho visto sia Lost che Buffy e preferisco Buffy che ha una costruzione narrativa e delle basi mitologiche solide. Lost è stato un continuo hype su questo e quel mistero per poi dirci che ehy i misteri non importano! L’importante è che dopo sei anni vi siete affezionati ai personaggi e quindi fottesega della trama. Avessero lasciato tutto vago e insoluto, invece hanno voluto propinarci Across the Sea, un episodio che avrei visto benissimo in Hercules e Xena, un insulto a tutta la parte razionale, thriller e poi sci-fi della serie, il modo più banale, insulso e semplice di arrampicare lo specchio che loro stessi avevano creato. Buffy da questo punto di vista non ha mai deluso lo spettatore ma l’ha stupito raggiungendo picchi altissimi che nessuno poteva immaginare dopo la prima, acerba e immatura, serie. E ok che quelli che non vogliono ammettere a se stessi di essere stati presi per il sedere per sei anni da Lost dicano che Lost era i suoi personaggi ma, se la pensate così, evitate di criticare una serie come Buffy che è i suoi personaggi, la cui caratterizzazione e sviluppo è stata fatta eccellentemente e che non rientra nei confini di genere così come Lost che prima sembrava un giallo, poi sci-fi, poi fantasy, perchè si, la caverna di luce col tappo è fantasy. Poi, leggo che scrivi che non ha lasciato solco nella storia televisiva che è come dire che Palermo non è in Italia. Qui puoi leggere qualcosa sulle serie che hanno cambiato il modo di scrivere televisione http://www.illibraio.it/john-stephens-serie-tv-214069/

  4. Bastava l’incipit, ma comunque è ok anche tutto il resto.

  5. Se avessi ancora 13 anni indubbiamente reputerei Buffy la serie tv migliore degli ultimi 20 anni. Purtroppo di anni ne ho 35 e devo dire che da quelle 4-5 puntate che mi è capitato di vedere la reputa una gran porcata. 
    E non aiuta dire “bisogna seguirla tutta” o “ci sono un paio di puntate belle” perchè dubito che il tono generale della serie possa cambiare più di tanto. A dirla proprio tutta, a costo di suonare come un integralista, penso che ci voglia un kubrick o uno scorsese per rendere interessante la vita di un gruppetto di liceali americani per un’intera stagione. E per 144 puntate onestamente ci vuole proprio il Padre eterno…. 

    1. Mi fa piacere, a distanza di alcuni anni, trovare ancora in rete articoli inediti su Buffy. A maggior ragione, se sono scritti bene come questo, per la verità uno dei migliori che abbia mai letto. Btvs (acronimo ufficiale) è la miglior serie Tv della storia, per rendersene conto basta visitare slayage.tv percependo così tutta la statura del telfilm dal punto di vista del contenuto. Btvs ha avuto il record di siti internet italiani dedicati a un telefilm (più degli episodi), su Lost ce ne sono 4 o 5, altro che dominio della rete. E il confronto qualitativo e più o meno lo stesso che deriva dal rapporto dei siti

    2. Recuperala e ti farai un’idea maggiormente basata su qualcosa che non sia il titolo.

  6. Della serie “rivalutare il thrash fa figo”, tanto nessuno avrà il
    coraggio di sorbirsi 144 episodi di una serie per adolescenti. Simpatico il
    “va seguita dall’inizio alla fine”, davvero simpatico.

    Serie migliore degli ultimi 20 anni?

    Si, se hai 13 anni e una vagina.

    1. Guarda che Buffy viene elogiata da tutti. Se non la conosci e vuoi parlare per pregiudizi fai pure. Ma fai la figura di un adolescente che segue solo ciò che è di moda e non ha pensieri suoi.

  7. Ne sentivo parlare in maniera entusiasta dalle “diciassettenni con vagina”. Credo di averla vista tutta durante la programmazione notturna di Italia1, quasi per sbaglio. Non me ne pento, è una serie che ricordo con piacere. 
    E’ un buon trash, uno di quelli che non cerca di esserlo, spensierata e senza colpi bassi.
    Consigliata per chi è in terapia intensiva.

    1. Credo che tu non l’abbia vista tutta :D A memoria, durante la programmazione notturna hanno passato solo la settima stagione e un episodio della terza, il resto l’hanno passato nei pomeriggi d’estate a volte si a volte no e sulla trasmissione o meno della sesta stagione su Italia1 girano leggende metropolitane. Io la vidi solo anni dopo sui DVD. Spensierata, senza colpi bassi, mmm, no, tu non hai visto Buffy. Ti consiglio di recuperarla, merita davvero e Joss Whedon, il creatore di Buffy, è ovunque riconosciuto con il dio dei nerd XD Ti dice niente? The Avengers, per esempio?

  8. Ho iniziato a guardare Buffy quando avevo più o meno quattordici anni e mi sono subito affezionato a questa serie, soprattutto alle prime tre, ho seguito tutte le puntate nonostante le pessime programmazioni TV, allora l’unico mezzo disponibile. Ultimamente mi è capitato di rivedere la prima e la seconda serie su MTV e devo dire che lo sto apprezzando anche di più. E veramente come dici tu, sembra di entrare in un mondo diverso, come fare un balzo nel passato.
    Guardandolo e mettendolo a paragone con altre serie simili in circolazione ai giorni nostri ci si rende conto veramente di quante cose siano cambiate in dodici anni, di quanto siano diversi gli adolescenti di adesso da quelli di una decina di anni fa.
    Ho provato a seguire alcune delle svariate serie sui vampiri uscite dopo il boom di Twilight (che non sono mai riuscito a guardare per intero), ma senza riuscire ad immedesimarmi nei personaggi come riesco ancora a fare ancora oggi con quelli di Buffy.
    Non so nelle serie di adesso i personaggi mi sembrano finti, hanno poco spessore, poi sono presi da loro stessi e dalle loro storie d’amore in maniera ossessiva, che alla fine diventa tragedia. In Buffy non mancava mai l’ironia neanche nei momenti più difficili, cosa che penso, bisognerebbe imparare a fare anche nella vita reale.
    Ed è veramente diventato troppo assillante il fattore estetico, sembrano tutti tirati come manichini, tutti uguali..belli certo, ma che a me sanno di poco. In Buffy ogni personaggio aveva la sua caratteristica personale.
    Tutto questo è puramente soggettivo, e sicuramente adesso ci sarà il teenager che guardando Buffy non ci troverà niente di convincente.
    basta inizio sentirmi un vecchio nostalgico:)

  9. Condivido in tutto e per tutto quello che è stato scritto su Buffy in questo articolo. Sono un appassionata di Buffy the vampire slayer e secondo me è il telefilm più bello dell’universo; grazie alla mente geniale di whedon abbiamo avuto 7 stagioni che io chiamo la divina commedia con un cast di capacità recitative straordinarie per non parlare poi della colonna sonora fatta dai nerf herder meravigliosa! con l’aggiornamento della sigla di stagione in stagione. Non finirei mai di parlare di questa bellissima creatura; per me serie come the vampire diaries, true blood, streghe, Grimm e molte altre che non ho citato sono solo brutte copie che hanno trovato strada grazie a Buffy. BUFFY THE VAMPIRE SLAYER mi è entrato nella testa nel cuore ma soprattutto nell’anima per me è una passione senza fine. BUFFY THE VAMPIRE SLAYER THE BEST SHOW EVER.

  10. Ho scoperto solo recentemente questo articolo, che mi ha dato l’input alla visione. Grazie per avermi fatto intraprendere questo viaggio, Buffy è una serie stupenda e mi prende molto malgrado abbia 25 anni.

  11. Mettete però delle virgolette che sennò si potrebbe anche credere che l’articolo non sia ironico e magari qualcuno ci casca va anche a vederlo Buffy.

    1. Leggere persone che scrivono di Buffy come se fosse una serie stupidina mi fa sempre lo stesso effetto di leggere articoli su quanto I Simpson siano trash, sciocchi e diseducativi alla Uomini e Donne. Recuperati Buffy in sub ita, veditela e poi ringrazierai.

  12. L’unica cosa che non ho apprezzato particolarmente è che manca una qualche menzione a “la vita è musical”, li Whedon si è giocato la carriera e l’ha vinta! ^__^

    A me in genere non piacciono i musical, ma quella puntata l’avrò vista 10 volte!

    1. Solo Whedon poteva permettersi di fare un episodio musical senza mandare a puttare la sospensione dell’incredulità!

      1. Ti dirò … appena cominciarono a cantare, avevo ancora la tv, stavo per cambiar canale!

        Poi ho detto “vabbè! Diamogli una possibilità!” … a fine puntata coi lacrimoni! ^__^

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