Il primo Guild Wars uscì il 26 Aprile del 2005, dopo uno sviluppo durato quasi due anni. Un altro MMORPG era stato distribuito poche settimane prima: era World of Warcraft, un gioco che non necessita di presentazioni. Questo titolo ha codificato una serie di caratteristiche canoniche del genere, sdoganandolo e godendo di un inatteso e duraturo successo. Postulato questo risultato, bisogna riconoscere agli sviluppatori di ArenaNet l’attenzione con cui hanno studiato con attenzione la concorrenza: non ci riferiamo solo al gioco Blizzard Entertainment, ma anche a Warhammer Online, Age of Conan ed ai numerosi prodotti pubblicati dalla stessa Ncsoft, come AION e Lineage. Ognuno di questi titoli presentava delle caratteristiche peculiari e, in un modo o nell’altro, tentava di conquistare una parte di una platea di giocatori potenzialmente vastissima.

In Guild Wars 2 ritroviamo alcune di queste caratteristiche a cui si affiancano idee originali e ritocchi ad alcuni degli elementi canonici del genere. Un lavoro certosino che, con estrema cura ed attenzione, riesce ad amalgamare fonti diverse ed ad unirle in un gioco che non è derivativo, ma piuttosto originale sintesi di un genere. Perché la varietà e la quantità della proposta ludica non solo è notevole, ma anche estremamente diversificata: sin dalla creazione del vostro avatar e poi attraverso missioni principali, eventi condivisi sulla mappa, sfide d’abilità ed esplorazione. Tyria è il mondo virtuale più vivace e recettivo all’azione del giocatore e presenta una storia principale corposa ed articolata, diversa per ogni combinazione di personaggio creerete. Proprio la “modalità storia” rappresenta un ottimo esempio della sinestesia tra elementi del gioco: l’unione tra mondo aperto e condiviso con missioni svolte in “micro-istanze” private arricchisce e migliora una formula interessante e caratteristica della serie.

Ma gli esempi potrebbero continuare: citiamo anche il sistema di skill, che unisce slot personalizzabili a slot determinati dall’arma attiva. Un sistema interessante, in parte mutuato da AION ed in parte rilettura del passato, che esalta la filosofia del “Cooperative Multiplayer RolePlaying Game”. Una definizione già adottata in occasione dell’uscita del precedente Guild Wars che rispolveriamo, aggiungendo che i risultati conseguiti da questo seguito superino in ogni aspetto il passato: ogni tipo di giocatore, da quello più solitario al più estroverso, potrà scegliere in che modo comportarsi ed agire, complice la scelta di eliminare le classi di soli curatori – ogni classe ha una serie di abilità curative personali, utilizzabili singolarmente.

Le meccaniche di gioco sono solo l’aspetto più importante di un’opera completa anche da un punto di vista tecnico: Guild Wars 2 mostra un comparto grafica eccellente che, ottimizzato con attenzione, è possibile godere anche su macchine meno recenti. La grafica è il mezzo con cui viene mostrato un mondo lussureggiante e misterioso, la cui estensione giustifica la notevole varietà: la curiosità è il motore primo dell’esplorazione e la scelta di premiare generosamente gli avventurieri che perlustrano completamente le mappe di gioco. La colonna sonora di Jeremy Soule è di ottimo livello, sebbene non raggiunga i fasti di altri lavori dell’artista americano. Bisognerebbe dedicare un ultimo appunto a quei piccoli tocchi di classe sparsi qua e là per il gioco che rappresentano l’estrema cura con cui il gioco è stato realizzato.

Bisogna citare la modalità PvP, da noi testata solo in parte. ArenaNet ha sempre considerato il suo MMORPG come un gioco particolarmente competitivo e gli elementi agonistici non mancano: oltre alle classiche modalità a squadre e clan war, è stata introdotta una nuova modalità, definita World vs World. Si tratta di una vera e propria lotta tra server ed è uno degli aspetti più affascinanti del gioco, facendo leva non solo sull’abilità del singolo giocatore, ma anche sulle capacità collaborative all’interno di un grupo particolarmente vasto, nonché su eventuali divergenze tra server di paesi differenti (quest’ultimo punto è però ancora poco apprezzabile per noi italiani: al momento non esiste alcun server a noi dedicato ed è ipotizzabile che bisognerà aspettare ancora a lungo prima di vederne uno).

In conclusione, Guild Wars 2 è una sintesi dei MMORPG degli ultimi anni: dai suoi predecessori e rivali eredita molti elementi, esaltandone alcuni e minimizzandone altri (come nel caso del farming o del crafting), ma presenta anche una peculiarità ed originalità notevoli. Queste caratteristiche, unitamente alla cura ed attenzione con cui è realizzato, fanno di Guild Wars 2 uno dei migliori giochi di quest’autunno.



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
, , ,
Dario Oropallo

Ho cominciato a leggere da bambino e, da allora, non ho mai smesso.

Anzi, sono diventato un appassionato anche di fumetti, videogiochi e cinema: tra i miei autori preferiti citerei M. Foucault, I. Calvino, S. Spielberg, T. Browning, Gipi, G. Delisle, M. Fior e S. Zizek.

Vivo a Napoli, studio filosofia e adoro scrivere. Inseguo il mio sogno: scrivere.

Similar Posts
Latest Posts from Players