Sono almeno tre i modi con cui si può giudicare questo New Super Mario Bros. U: se preso come esempio delle potenzialità della nuova console Nintendo, e del suo nuovo controller, sarebbe un fallimento; se viene inteso come uno stravolgimento della trentennale saga di platform, il risultato sarebbe più o meno il medesimo; ma se invece lo si tratta per quello che è, un platform con il sostantivo Mario nel titolo, ecco che non solo ci si ritrova con un platform eccellente, ma forse uno dei pochi paragonabili ai mostri sacri dell’era 16-bit.

La quantità di idee e trovate è tranquillamente all’altezza delle aspettative che si possono avere nei confronti di un prodotto di punta Nintendo, soprattutto quando si ispira a un predecessore d’eccezione come Super Mario World, di cui forse non ricostruisce la monumentalità – fatta di livelli segreti dentro livelli segreti in mondi segreti – ma ne replica l’oliatura generale, alcune idee di design e la completezza.

Anche il bilanciamento della difficoltà, a dimostrazione del target allargato a cui Nintendo vuole puntare con la sua nuova console – e qui rappresentato dal titolo più importante tra quelli al lancio – è spostato verso l’alto, a testimonianza della volontà di voler sviluppare un gioco sì per tutti, ma allargando il bacino verso i più smaliziati anziché i casual.

Le sfide, in particolare, testimoniano questo scarto di intenti con prove impegnative fin dall’inizio: oltre all’elevato numero, che ne farebbero tranquillamente un gioco a sé, rivolto esclusivamente agli hardcore gamer – e composto da prove a tempo, da impegnative raccolte di monete e di 1-up – stupisce l’ispirazione complessiva.

Oltre a riproporre power-up non presenti nella modalità storia, Mario Elica e Mario Pinguino su tutti, questo gioco nel gioco rappresenta anche uno schiaffo morale agli sfidanti. Impossibile non notare la differenza tra un qualunque platform concorrente, ad esempio Rayman Origins – in cui molto spesso ci sono solo due modi di fare le cose, quello giusto e quello sbagliato – e la raffinatezza del gameplay di questo prodotto, in cui ogni salto è una scelta figlia di una micro-strategia contestuale, in cui coordinazione, velocità e ispirazione del momento possono dare innumerevoli risultati.

Interessante anche la possibilità di sfruttare il Game Pad per assistere gli altri giocatori, facendo comparire piattaforme al semplice tocco, modalità che spinge a intriganti tentativi di sincronia, aggiungendo un pizzico di freschezza a meccaniche già ampiamente consolidate.

Il risultato generale è quindi già sottinteso nel titolo del gioco: al di là dei discorsi sulla nuova console e sul ruolo di rappresentanza che la saga di Mario ha avuto e forse non ha più per gli hardware Nintendo, New Super Mario Bros. U è uno dei migliori platform bidimensionali degli ultimi anni, un tesoro di contenuti e design, probabilmente niente di più e niente di meno di quello che gli spetta.



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