La maggior parte dei manga nipponici pubblicati in occidente è rivolta a ragazzi (Shonen) oppure a giovani adulti (Seinen), e si tratta generalmente  di commedie sentimentali o di titoli dove l’azione è propenderante.

Come penso sia abbastanza noto, in Giappone vi è invece un’enorme varietà in quanto a pubblico e generi , che si riflette in un’altrettanta vasta scelta di riviste contenitrici di fumetti. Tra di queste vi sono pubblicazioni espressamente rivolte a un’utenza particolare, anche se il confine tra seinen e “alternativo” non è sempre cosi netto, in particolare oggi. In Ikki, ad esempio, uno dei più celebri magazine per giovani adulti,serie relativamente famose  convivono con storie brevi e sperimentali. Bisogna poi tenere conto delle differenze culturali: manga come Ken il guerriero in terra nipponica sono considerati Shonen.

Per il qui presente articolo ho optato comunque per lavori singoli o di pochi volumi, per effettuare un’ulteriore distinzione dai seinen di lunga durata. E’ perfettamente inutile aggiungere che mi sono dovuto limitare a quella piccola minoranza di opere che sono disponibili in inglese: la stragrande maggioranza dei manga “alternativi” rimane disponibile esclusivamente in terra nipponica.

In questa prima parte vedremo i manga che hanno avuto una localizzazione ufficiale, con un  occhio di riguardo per Drawn  & Quarterly, casa editrice del Quebec specializzata nel fumetto  alternativo, in quanto nessun altro in occidente ha documentato in maniera cosi approfondita l’epoca d’oro di Garo, leggendario magazine nipponico che a cavallo tra gli anni sessanta e i primi settanta ha ben rappresentato le inquietudini delle nuove generazioni.

Yoshihiro Tatsumi – Pushman and Other stories

pushman

Yoshiro Tatsumi è una delle figure più importanti del fumetto  nipponico. E’ stato lui a coniare il termine Gekida (“immagini drammatiche”), per indicare un tipo di manga  che si poneva per estetica e contenuti in netta opposizione con l’industria tradizionale.

Delle sue raccolte disponibili in lingua inglese Pushman and Other Stories rimane  quella che mostra con meno compromessi le grottesche perversioni di un sottoproletariato  che vaga ancora allo stato brado nei quartieri malfamati, incapace di adattarsi ai grandi cambiamenti del Giappone del boom.

Imiri Sakabashira – Box Man

boxman

Box Man è un delirante viaggio in una non ben precisata metropoli all’interno della quale vivono nascosti mostri dediti a perverse azioni da film snuff, forse riti primitivi ormai contaminati dalla modernità.

La destinazione non può essere pertanto che il mare della decadenza, un’assurda pastiche che mette insieme visioni ancestrali e agghiaccianti resti della cultura di massa.

Susumu Katsumata – Red Snow

redsnow
Red snow mostra ancora un’altra prospettiva sui lavori che venivano pubblicati su Garo:  niente Giappone contemporaneo, ma bensì una serie di racconti inspirati al folcrore nipponico e all’infanzia bucolica dell’autore, nel tentativo estremo di raffigurare un popolo che pur vivendo ancora secondo i ritmi della natura, è al tempo stesso oppresso da molteplici norme sociali dalle quali si può sfuggire  unicamente tramite un erotismo animalesco o la manifestazione imprevedibile del divino.

Suehiro Maruo – Ultra Gash Inferno

Ultra Gash Inferno

Ultra gash inferno è quasi certamente  la più radicale delle raccolte di un autore ero-guro mai pubblicate in terra nostrana.  Suehiro Maruo è noto in occidente  per l’anime Midori, ma le storie contenute in questo volume raffigurano un mondo ben più perverso, grottesco, scatologico, dove la cupidigia e l’impotenza obbligano i protagonisti a sottostare ai più bassi istinti umani.

Fugaci, deliranti citazioni di artisti occidentali o la presenza di simboli decadenti come Marlene Dietrich costituiscono l’unica consolazione per l’intelletto in un universo dominato dalla  pura follia.

Yoshitaka Kiyama – The Four Immigrants Manga

four immigrants manga

The Four Immigrants manga è una rarità di non facile categorizzazione, la cui importanza storica è forse superiore a quella artistica. Si tratta infatti di un fumetto pubblicato a San Francisco nel 1931 che racconta le vicende tragicomiche di quattro giovani  immigranti (tra cui l’autore stesso) nipponici con estremo realismo, pur utilizzando la forma popolare delle strisce comiche americane del tempo.

Oltre a documentare in maniera preziosa la comunità locale giapponese di inizio secolo, Kiyama tratteggia anche l’impatto che hanno avuto su di essa grandi avvenimento storici come la prima guerra mondiale o l’influenza spagnola. In questo senso l’edizione curata da Schodt è puntuale nel fornire al lettore preziose informazioni sul contesto socio-culturale.

Usamaru Furuya – Palepoli

palepoli

Usamaru Furuya è un autore eclettico che nella sua carriera è stato capace di spaziare tra i generi più disparati, di norma peraltro con ottimi risultati.  Palepoli però forse rimane la sua opera maggiormente rappresentativa, una sorta di grande summa degli eccessi del manga alternativo nipponico.

Partendo infatti dal formato classico delle quattro vignette, Furuya erge a suprema espressione dell’umanità il distruggere con piglio dadaista tabù sociali come l’incesto o la religione, l’intera storia dell’arte e dei manga parodiandone gli stili grafici e narrativi, nonché la civiltà occidentale, la quale fa capolino con il tenente Colombo e i protagonisti di Pulp Fiction.  

Junko Mizuno – Pure Trance

Pure Trance

Per il suo debutto ufficiale Junko Mizumo ha deciso di fare un manga a puntate allegato a una serie di compilation techno denominate appunto Pure Trance.

Con tali premesse è lecito attendersi qualcosa di ampiamente fuori dal comune, ma il risultato, una sorta di parodia della fantascienza realizzata con una cosmesi a metà tra la stilizzazione dello shojo e la violenza grafica dell’ero-guro, va probabilmente al di là della aspettative.

Tuttavia la società dipinta in Pure Trance risulta essere abbastanza familiare, assuefatta come è dalle pillole e dal consumo di bizzarri oggetti la cui ancora più assurda funzione è spiegata a fondo pagina.

Seiichi Hayashi – Red Colored Elegy

RedCo

Red Colored Elegy mostra il lato più esistenziale del periodo nipponico della contestazione, avvicinandosi all’ennui della gioventù occidentale degli anni sessanta, ritratta mirabilmente nella nouvelle vague francese.  Anche qui convivono i sentimenti più opposti, tra il desiderio di liberarsi dai vincoli della società tradizionale e il rifarsi a icone della cultura di massa  come James Dean.  Questo vuoto assoluto che sembra crearsi attorno ai protagonisti è reso visivamente  dal bianco soffocante che riempe ogni vignetta.

Hideo Azuma – Disappearance Diary

disapperance diary

Disappearence Diary è il racconto autobiografico  di un periodo turbolento della vita di Hideo Azuma, fumettista che in preda all’alcolismo decide di abbandonare la famiglia e di vagare senza fissa dimora.

Lungi dal seguire i canoni del genere, l’opera descrive, senza alcuna idealizzazione ma piuttosto con una sana dose di umorismo dolceamaro, l’esistenza di un uomo la cui produzione, dominata da manga e doujishi lolicon o erotici, non ammette facili pretese artistiche.

Yuichi Yokoyama – Garden

yokoyama garden

Yuichi Yokoyama è indubbiamente uno dei manga-ka più sperimentali in attività, seppure le sue produzioni siano forse maggiormente assimilabili a raccolte di illustrazioni di architetture e macchine ipotetiche.

Tra le sue opere Garden è quella che si avvicina di più al modello classico di un fumetto:  c’e una narrazione cronologica  (anche se ci sono improvvisi rimandi a pagine precedenti), ci sono dei protagonisti  (tratteggiati con linee astratte che mutuano ininterrottamente forma e si intersecano con gli ambienti), e addirittura dei dialoghi (ambigui, ripetitivi, pura decorazione).

Ma nel complesso Yokoyama prosegue nel creare ossessive sequenze di paesaggi impossibili e reliquie di civiltà del futuro o probabilmente mai esistite, sempre all’insegna di un’austerità che non ammette alcuna emozione.



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
, ,
Alberto Li Vigni

Appassionato di videogiochi da oltre 20 anni, ha scritto nel settore per alternative-reality e multiplayer. E' attualmente uno degli editors di unseen64, un sito dedicato alla conservazione di beta e di titoli mai rilasciati.

Similar Posts
Latest Posts from Players

Comments are closed.