Il 20 febbraio 2013 si spegneva uno sviluppatore tra i più interessanti della scena giapponese, purtroppo poco conosciuto soprattutto in occidente. Colgo l’occasione per ricordarlo e per ricordare le sue opere, affidando molto lavoro di scoperta e ri-scoperta ai lettori, dato che per questioni di spazio è impossibile descrivere tutti i titoli del qui presente game designer (fondatore di ben tre studi, ovvero EIM, Warp e From Yellow to Orange). Mi soffermerò in particolare su due titoli, completando il resto della “ludografia” con alcuni video sparsi per l’articolo.

Real Sound: Kaze no Regret (Saturn-Dreamcast, 1997-1999)

Per quanto ne so, i videogiochi sviluppati tenendo ben a mente le esigenze e le capacità dei non vedenti non sono poi molti. Una presenza interessantissima è proprio quella di Real Sound, un racconto interattivo indirizzato espressamente ai ciechi. Kaze no Regret è una sorta di “videogioco di formazione” incentrato sulle vicende quotidiane di due bambini delle elementari che si innamorano da piccoli e preparano la loro fuga amorosa. Ma il piano non si attuerà mai, a causa dell’assenza di uno dei due innamorati all’appuntamento prefissato. Da qui parte la narrazione di una vita intera, basata sulla paura di perder(si) e sulla nostalgia per il passato, sul timore di essere spazzati via dal “rimpianto del vento”. Una storia che per molti versi, almeno all’inizio, mi ha fatto pensare al meraviglioso Buonanotte, Punpun di Inio Asano.

Venendo alle meccaniche di gioco, ci troviamo dinanzi a una storia con cui è possibile interagire solo in determinati passaggi cruciali, scegliendo quale azione far compiere ai vari personaggi. Un’idea molto semplice, ma il bello di questa produzione sta nella cura con cui è stata confezionata, e lo si capisce osservando il completissimo “kit” annesso al doppio disco di gioco, preparato pensando sempre ai non vedenti: istruzioni in braille, un sacchetto di semi per far crescere erba che dovrebbe servire agli utenti ciechi come stimolo sensoriale e, nella versione Dreamcast, una demo di D2 (gioco in cui, come in Enemy Zero, sono presenti sezioni nelle quali le possibilità visive del giocatore sono limitate e in alcuni momenti si gioca addirittura a schermo completamente nero).

Real Sound è un esperimento interessantissimo, che fornisce (e ha fornito allo sviluppatore stesso) spunti di game design degni di nota. Un esempio piuttosto recente di “cecità indotta” nei videogiochi lo riscontro nel titolo indipendente di Narrow Monolith, The Tower, che obbliga il giocatore a brancolare nel buio alla ricerca di strade per fuggire da una prigione intricatissima.

You, Me and the Cubes (WiiWare, 2009)

Un puzzle game che parte da un’idea piccola ed efficacissima al tempo stesso: il giocatore deve lanciare esseri umani a coppie su alcuni cubi sospesi nel vuoto, cercando di farli rimanere in equilibrio, evitando così di far piombare nel nulla i poveri malcapitati. Il gioco è davvero tutto qui, anche se vi sono aggiunte graduali alla formula iniziale, come il progressivo aumentare dei cubi, che mano a mano si compenetrano, creando strutture complesse da gestire e “stabilizzare”. Nel frattempo, i Pincopalli (gli umani del gioco si chiamano proprio così, nella traduzione italiana) non se ne stanno fermi, ma cercano di aiutarsi l’un l’altro nella lotta per la sopravvivenza.
Tutto può essere letto in chiave “filosofica”, ovviamente.

Essenzialmente You, Me and the Cubes è uno di quei rari titoli che elabora un’idea centrale e vi costruisce sopra infinite possibilità di gameplay. Penso che questo sia il migliore dei complimenti possibili per un puzzle game (Tetris docet).

L’attività di Kenji Eno nel mondo dei videogiochi non si è fermata ai titoli di cui ho parlato e di cui propongo qui sotto un veloce “riepilogo audiovisivo”: Eno ha infatti portato il proprio contributo a vari progetti, anche solo in veste di musicista. Tra questi Newtonica e Newtonica 2, al fianco di un altro maestro giapponese quale Kenichi Nishi (la cui opera più conosciuta in occidente è forse il primo Chibi-Robo! per Gamecube).

D2

Enemy Zero

Sunman

Short Warp

Riepilogo (WARP)



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Gabriele Raimondi

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