Si scrive Alessandro Apreda, si legge DocManhattan. Definitosi, in un’intervista su Drink!, «scrittore e sceneggiatore di fumetti fallito, ma soprattutto miglior giornalista videoludico italiano e vicemiglior giornalista videoludico del mondo (fonte: mio cugggino). Per lavoro scrivo con tono serissimo di argomenti leggeri, e per hobby in modo leggero di argomenti serissimi. Tipo i fumetti e l’Inter», l’autore de L’Antro Atomico torna a deliziarci con un nuovo libro, edito da Limited Edition.

L’azzurro Dottore nazionale non ha in realtà mai disdegnato la scrittura, dimostrando in varie occasioni una prosa frizzante e mirabolante – si pensi alla raccolta di ricordi Inseguendo un Super Santos verso l’infinito, perfetta per affiancare il volume oggetto della recensione, o ai racconti riuniti in È che poi al destino non puoi mica dare sempre del tu, dove l’affascinante Italia, la Storia Futura in cui rieccheggia una fantascienza per molti aspetti vicina ai racconti fantastici di Piero Calamandrei e Daniele Buzzati, o dei “romanzi a puntate”: l’incompiuto Frankie se ne va ad Hollywood e l’affascinante Bad Ass: Lost Platoon 2 impreziosito dalle illustrazioni di Francesco Codolo, uno dei protagonisti di The Art of Players #1 e che potete seguire sul suo blog.

Sin dal sottotitolo del testo edito da Limited Edition Book emerge però uno degli aspetti più curiosi di quest’ultima opera del Dottore: il suo carattere storico, ai limiti del pedagogico. Novello Omero, l’autore abbandona l’esplorazione introspettiva e le riflessioni sull’infanzia per adottare una scrittura vicina, per contenuti e ritmo, a quella di alcuni dei migliori post ed articoli umoristici, scanzonati. Se avete apprezzato la struggente leggerezza con cui il blogger cedeva il passo allo scrittore in alcuni momenti, sappiate che difficilmente troverete amarezza o nostalgia ne Per il potere di Grayskull. Piuttosto è evidente la voglia, il desiderio di cercare di comunicare (e riuscire) un’atmosfera, un modo di vivere scanzonato e diverso delle persone ed in particolare di quel popolo italiano che desiderava lasciarsi alle spalle anni di lotta e militanza estrema, ma senza cedere il passo ad una stagnazione ed indifferenza i cui effetti sono oggi sotto gli occhi di tutti.

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Questa è una delle possibile interpretazioni del testo, forse suggeritami anche dalla presenza di piccole freddure poste a conclusione di ogni “capitolo”. D’altronde è evidente che ogni lettore potrà interpretare a modo proprio quanto scritto, complice la natura di raccolta di articoli ed opinioni dell’opera. Ogni capitolo è infatti un articolo, un post in cui si descrive e si approfondisce questo o quel tema: il tono è sempre scanzonato, frizzante e, nell’assenza di una struttura più organica, adeguatamente approfondita da restituire un’idea precisa dell’argomento di cui tratta. Al contempo però l’autore non è un semplice esaltato e, tra le righe, è possibile avvertire anche una sottile critica, una carica ironica che non esplode ma è presente: questo è forse l’aspetto più interessante del testo, il suo evitare sia che si scada in un’apologia della nostalgia, in un rimpianto dei “bei vecchi tempi”, che in una nichilistica rilettura degli anni ’80. Quest’ultimo aspetto potrebbe interessare soprattutto chi non conosca la prosa di Apreda, poiché chiunque abbia confidenza con L’antro atomico si sentirà immediatamente “a casa”, che potrebbe ritrovarsi tra le mani un testo piacevole, per certi versi uno stuzzicante divertissement con cui trascorrere un pomeriggio di lettura.

Perché in fondo, come ci ricorda l’autore in conclusione, forse il segreto di quegli anni erano proprio i lunghi pomeriggi in cui «[…] bastava poco, ai ragazzi di allora, per sognare a occhi aperti. Perché si viveva una vita più semplice, direbbero alcuni. O magari perché, rispetto a oggi, non c’era una mazza da fare. Una delle due».



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Dario Oropallo

Ho cominciato a leggere da bambino e, da allora, non ho mai smesso.

Anzi, sono diventato un appassionato anche di fumetti, videogiochi e cinema: tra i miei autori preferiti citerei M. Foucault, I. Calvino, S. Spielberg, T. Browning, Gipi, G. Delisle, M. Fior e S. Zizek.

Vivo a Napoli, studio filosofia e adoro scrivere. Inseguo il mio sogno: scrivere.

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