“You’re the future. Ain’t nothing scarier than that”

1983-1984 Tra le altre cose: al cinema Luke Skywalker si proclama uno jedi come suo padre prima di lui; Matthew Broderick in War Games utilizza il gioco del tris per insegnare la teoria della “distruzione mutua assicurata” a un supercomputer; in Una Poltrona per due i fratelli Duke si dilettano di teorie evoluzionistiche sulla pelle del loro pupillo; in Terminator John Connor invia suo padre indietro nel tempo per salvare colei che lo partorirà, Sarah Connor. Per tutti quelli che vogliono essere creduti, il numero da comporre è 555-2368: risponderanno i Ghostbusters.
In tv il series finale di M*A*S*H trasmesso dalla CBS il 28 febbraio del 1983 registra negli USA, per una serie tv, il record di ascolti tutt’ora imbattuto. In quello stesso anno termina un’altra serie storica, CHiPs, e ne inizia un’altra, The A-Team. Nella classifica USA dei 10 libri più venduti del 1983 compare, unico non scritto originariamente in inglese, Il Nome della Rosa. In classifica gli fanno compagnia due romanzi di Stephen King: Pet Sematary e Christine.

Halt & Catch Fire 1
Ronald Reagan è a cavallo tra la prima e la seconda presidenza, e nel campo dei personal computer l’IBM nel marzo del 1983 annuncia il suo IBM PC XT, 10 MB hard drive, 128KB RAM e floppy drive da 360KB. Prezzo: 5000 dollari. L’IBM rappresenta in Halt and Catch Fire il colosso da battere anche se è l’Apple, soprattutto con lo spot 1984 presentato durante il superbowl ad agitare i sogni visionari di Joe McMillan (Lee Pace), l’uomo che si fa assumere alla Cardiff Electric di Dallas, ma che di fatto ne diventa il sequestratore. All’inizio con l’abilità dialettica, successivamente con manipolazioni e sotterfugi, Joe riesce a far coincidere il fine della Cardiff con il suo: competere con la IBM.

Halt & Catch Fire 2
Il pilot di Halt and Catch Fire ha stimolato la corsa al confronto con altre serie, quello con Mad Men è stato il più ricorrente, ma solo perché da Mad Men in poi qualunque personaggio rappresenterà un salesman carismatico faticherà a eludere il paragone con Don Draper. Con Rubicon, altra serie più volte citata, ha condiviso inizialmente l’atmosfera “retro” – nonostante l’ambientazione contemporanea di Rubicon – ma soprattutto, durante tutto il periodo di messa in onda, gli ascolti bassi e deludenti. In realtà Halt and Catch Fire assomiglia molto a Giant, creatura di silicio che i protagonisti cercano di realizzare: un personal computer nelle intenzioni unico e innovativo, ma che nel corso della progettazione, tra un problema e l’altro, finisce per essere un prodotto buono con alcune peculiarità, ma comunque troppo compromesso rispetto all’idea iniziale.

Halt & Catch Fire evidenza

Lo stesso snodarsi degli episodi della serie è molto simile al percorso che porta alla realizzazione del Giant: ogni volta che la serie è sembrata sul punto di raggiungere un’identità precisa e una propria coesione interna, l’attenzione si è spostata su qualcos’altro, rincorrendo plot inutili, perdendo il momento. Il Giant è un pc che avrebbe dovuto assomigliare a tutti i suoi creatori – avere il genio di Cameron (Mackenzie Davis), la precisione di Gordon (Scoot McNairy) e la personalità di Joe – ma che alla fine, per l’incapacità di trovare un equilibrio, è risultato meno di quello che avrebbe potuto essere anche se pur sempre più interessante di prodotti con una vita meno problematica.

Halt & Catch Fire 3
Halt and Catch Fire è infatti una serie con un potenziale in parte inespresso e in parte espresso male – Cameron è stata troppo a lungo una versione punk di Molly Ringwald, Donna (Kerry Bishé) troppo a lungo il cliché della mamma lavoratrice repressa, Joe troppo spesso sulle righe – ma quando è riuscita a equilibrare progressione della storia, sviluppo dei personaggi e a servirsi in modo funzionale del fascino dell’argomento, ha dimostrato di essere un prodotto più originale e interessante di altri concorrenti seriali.

Note

La serie è stata rinnovata dalla AMC per una seconda stagione nonostante gli ascolti.

All’inizio Joe e Gordon, per realizzare il loro pc, cercano di clonare un pc IBM con la pratica del “reverse engineering”: questo è accaduto realmente nel 1983 quando la Compaq realizzò così il primo pc IBM compatibile.

La AMC ha reso disponibile la visione in anteprima del pilot su Tumblr, due settimane prima della première ufficiale.



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Mara Ricci

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