Lukas è una miniserie edita da Bonelli e creata da Michele Medda (Nathan Never, Caravan, Kylion e sceneggiatore della serie) e Michele Benevento (Tex, Dampyr e copertinista): la definizione di miniserie è tratta dalla sezione faq del suo sito ufficiale, in cui i due creatori spiegano che essa è «strutturata su due archi narrativi da dodici albi ciascuno. Il racconto è sostanzialmente diviso in due “stagioni” […]» di cui la seconda «[…] in qualche modo, costituirà una vera e propria ripartenza». A dispetto delle altre serie lanciate (o rilanciate) nell’ultimo anno, Lukas si presentava ai lettori come un’opera piuttosto vicina ai canoni degli albi Bonelli: le singole storie sono necessariamente autoconclusive, il linguaggio è apparentemente in linea con altre opere “della vecchia guardia” («Peste!» esclamerebbe qualcuno), le didascalie che interrompono l’azione muta per esplicitare le informazioni contenuta in essa. Non negherò che l’opera di Medda e Benevento non sia questo, ma piuttosto lasciatemi aggiungere che c’è molto più di quanto sembra ad una prima lettura.

L’ultimo volume della serie, il nono, è intitolato Zombie ed affronta, dopo l’ottimo lavoro svolto dal precedente Troll, una delle figure dell’immaginario orrorifico più nota negli ultimi anni. Il tema è squisitamente classico e l’introduzione firmata da Gianmaria Contro, unico (ma particolarmente interessante nella sua sinteticità) elemento editoriale presente negli albi, fornisce alcuni strumenti ed opere di riferimento che sembrano condurci ad una precisa visione del non-morto. Una visione che, alla fine delle 98 pagine che compongono l’albo, Medda dimostra di conoscere così profondamente da poter rimodulare, proponendo un “passo in più” nella propria raffigurazione. Ma procediamo con ordine.

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L’ambientazione della serie è un’anonima metropoli occidentale che sembra richiamarsi alle atmosfere cittadine “gothic-punk moderne” di Vampiri: La Masquerade (o, se siete più giovani, Il requiem), altrimenti definita urban fantasy. Il mondo in cui si svolge la vicenda è estremamente simile al nostro, distinguendosi per numerosi particolari che ne sottolineano una maggiore e diffusa violenza e, infine, per la presenza di creature mostruose come i Ridestati. Un ridestato è un morto vivente che, sebbene animato da desideri cannibali, non presenta un peggioramento delle qualità mentali e fisiche (quest’ultime sono persino acuite: sono infatti dotati di forza erculea ed una resistenza fuori dal comune). La vicenda ha inizio quando un uomo, il protagonista Lukas, si risveglia dalla morte e, affetto da amnesia, decide di indagare su come sia avvenuta la sua trasformazione e cosa accada intorno a lui. Una delle principali qualità della serie è costituita dalla precarietà di questo personaggio e dal suo disinteresse: l’indifferenza di Lukas non è esclusivamente frutto della sua condizione di già-morto, ma è anche una reazione ad una serie di processi preesistenti e superiori al ruolo di Lukas (è il caso del misterioso Convito, organizzazione di ridestati che, per quanto è stato svelato finora, riunisce importanti cariche di potere e ricorda vagamente la Camarilla), la cui caratterizzazione è un bilanciamento estremamente curato tra passato ed (eterno) presente, un delicato equilibrio tra violenza e gentilezza, istinto e ragione che raramente ha trovato una rappresentazione così interessante, esaltata dal lento svelarsi dei dettagli del passato del protagonista.

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Al fianco di un personaggio così forte non ritroviamo alcuna spalla: né comica, come i fantastici Groucho o Cico, e neanche di supporto, come Tesla e Kurjak del sopraccitato Dampyr. Piuttosto, al fianco di Lukas e nei vari ruoli di coprotagonisti più o meno consapevoli ritroviamo un carnet di personaggi difficili, connotati da caratteristiche atipiche e, in alcuni casi, ai limiti della cruenza – anche la famiglia Roberti, i cui componenti costituiscono i principali “amici” di Lukas (e forse una speranza?), rientra in quel popolare incipit secondo cui «Tutte le famiglie felici si assomigliano fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a suo modo». Gli elementi dissonanti (ma non dicotomici, Lukas non è assolutamente un fumetto bipolare o che si lascia andare a facili contrapposizioni!) trascendono il loro legame con i personaggi per divenire applicabili nelle varie storie narrate finora, in un gioco di pluritestualità di rara efficacia e raffinatezza: da questo punto di vista la conclusione del nono albo, in cui i tradizionali rapporti di forza tra vittima e carnefice sono efficacemente e realisticamente scambiati, proponendo una lettura non nuova, ma inusuale per il fumetto italiano della figura del mostro e del suo ruolo. Per sottolineare questi aspetti era necessario costruire un team di disegnatori che riuscisse a coniugare perfettamente la freddezza, l’assenza di passioni con una violenza estrema, la cui propugnazione (il modo in cui essa è realizzata ed i personaggi che essa colpisce) permette di distinguere immediatamente con chi abbiamo a che fare: da questo punto di vista, i disegnatori coinvolti finora hanno sempre saputo catturare pienamente le atmosfere cupe, anzi plumbee, immaginate da Medda. Con un uso quasi estremo dell’inchiostro, il nero ricopre un ruolo da protagonista, la cui pienezza o vuotezza suggerisce al lettore quali colori “vedere” ed al contempo permette di allontanarsi dal gore più puro. Quasi lapalissiano che questa definizione si estenda anche alle mirabili copertine firmate da Benevento.

Il contesto risulta dunque frutto di riflessioni che paiono estremamente negative nei confronti di un’umanità sempre più indifferente, che sembra aver dimenticato quel «riconoscimento della finitezza umana» e quei mostri quali «espressioni di un mondo senza pace» che secondo Giulio Girello e Luca Raffaelli costituisce il filo conduttore della prima serie Bonelli squisitamente horror: in Lukas questi aspetti sono scomparsi, lasciandoci inermi a contemplare l’indifferenza, la violenza sistemica che perpetriamo nel nostro modo di vivere. Una delle migliori serie a fumetti dell’ultimo anno.

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SCHEDA TECNICA
Titolo:
Lukas
Creatori: Michele Medda e Michele Benevento
Ultimo numero:
Zombie (Lukas 9)
Testi: Michele Medda
Disegni:
Andrea Borgioli
Copertina: Michele Benevento
Editore: Sergio Bonelli Editore
Pagine: 98
Prezzo: 3,30€



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Dario Oropallo

Ho cominciato a leggere da bambino e, da allora, non ho mai smesso.

Anzi, sono diventato un appassionato anche di fumetti, videogiochi e cinema: tra i miei autori preferiti citerei M. Foucault, I. Calvino, S. Spielberg, T. Browning, Gipi, G. Delisle, M. Fior e S. Zizek.

Vivo a Napoli, studio filosofia e adoro scrivere. Inseguo il mio sogno: scrivere.

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