Fear “The Walking Dead”: Di Nuovo

The Walking Dead non sarà ricordato, al pari delle altre due serie della AMC, Mad Men e Breaking Bad , come un momento di alta televisione ma è uno schiacciasassi in termini di ascolti al punto da essere riuscito a totalizzare, più volte, numeri da evento sportivo.
Mad Men e Breaking Bad sono nate sotto un allineamento di pianeti di quelli che si verificano ogni x anni, sono serie irripetibili, nel senso di non replicabili, al contrario di The Walking Dead che invece si presta molto bene alla ripetizione e alla declinazione: e questo per la AMC è un’ottima notizia. Apocalisse zombie, civiltà alla deriva, lotta per la sopravvivenza, una pletora di personaggi sacrificabili: elementi facilimente giostrabili.

Nasce così Fear The Walking Dead proposta come “companion series” di The Walking Dead: non uno spin-off perché tutti personaggi sono originali, non strettamente un prequel visto che non mostra il prima di Rick Grimes&Co. Fear è ambientata nello stesso universo della serie sorella e racconta gli avvenimenti accaduti nel lasso di tempo in cui Rick Grimes era in coma in un letto d’ospedale. In breve, se fosse andata in onda su un qualsiasi altro network sarebbe semplicemente un’altra serie sull’apocalisse zombie, ma va in onda su AMC, è ideata da Robert Kirckman ed è stata presentata come legata a The Walking Dead pur avendo un cast originale, una location diversa, un arco narrativo a coprire un periodo temporale differente. La prima puntata ha segnato il record di ascolti per un pilot su cable network: la AMC ha avuto ragione.

Come ogni serie con o sugli zombie, Fear The Walking Dead ha il dovere di rendere interessanti i protagonisti. Gli zombie come vampiri e lupi mannari sono una minaccia alla sopravvivenza dell’uomo ma, data la loro natura, al contrario di vampiri e lupi mannari non possono essere “personaggi”, a meno che non si scelga di intraprendere la strada di In The Flesh: nella serie inglese è stata trovata una cura per riportare la coscienza nei non-morti anche se è subito chiaro come il tutto sia un’enorme metafora per omofobia, rifiuto del diverso e bigottismo religioso.

La strada intrapresa da Fear The Walking Dead è la più classica. Siamo a Los Angeles: mentre una famiglia allargata tenta di trovare un equilibrio per vivere sotto lo stesso tetto, iniziano a manifestarsi i primi casi di morte dovuti a un virus che presenta sintomi inspiegabili e allarmanti. Kim Dickens si conferma un’attrice sempre in parte, quale che sia la parte, e su due figli adolescenti, il Nick di Frank Dillane (il giovane Tom Riddle in Harry Potter e Il principe Mezzosangue) gode già di una caratterizzazione che va un po’ oltre quella del sedicenne problematico. Personaggio aggiunto di questo pilot è la Los Angeles pre-azzeramento della civiltà: peccato doverlo perdere presto. La serie è stata girata quasi interamente a Vancouver e probabilmente dovremo dire addio a riprese ad ampio respiro che hanno dato un qualcosa in più a un pilot solido ma al momento più valutabile come family drama di buon mestiere che come serie sugli zombie.

La prima stagione è composta da sei episodi ma la serie è già stata rinnovata – ancora prima della messa in onda del pilot – per una seconda stagione composta da 15 episodi. Scrive e produce Robert Kirkman insieme a David Erickson. L’opening theme è composto da Atticus Ross.