I tempi cambiano e l’intelligence britannica guidata da M, vede messa a repentaglio la sua stessa esistenza da pressioni politiche e da una nuova, temibile, organizzazione criminale, la Spectre. James Bond, che agisce da cane sciolto, si trova a dover salvare contemporaneamente il MI6 e l’affascinante Madeleine Swan, figlia di un suo vecchio nemico e vedersela con una nuova nemesi, proveniente dal passato…

065

Fare meglio di Skyfall era quasi impossibile e con Spectre, diciamolo subito, il miracolo non è riuscito. Il 24esimo film della saga bondiana, che chiude (o almeno così pare) il “ciclo Craig” e che vede per la seconda (e ultima, al 100%) volta in cabina di regia Sam Mendes è un grandioso action spionistico, ma a differenza del predecessore, perfetto in quasi tutti i suoi comparti, è appesantito da qualche difetto.

073

Spectre chiude in maniera piuttosto ultimativa la fase reboot iniziata alla grande con Casinò Royale e proseguita con Quantum of Solace e l’eccelso Skyfall. Purtroppo però MGM e Columbia non sono nè Disney nè Marvel ed il fatto che manchi una pianificazione strutturata fa sì che in Spectre per riannodare i fili sciolti degli altri film, si debba ricorrere a frastornanti forzature narrative. I due twist che caratterizzano questo episodio si rivelano poco credibili e “messi lì” solo per giustificare una continuity che, dopo quattro puntate, fatica parecchio a risultare fluida e credibile.

068

Spectre è troppo lungo e forzatamente diviso in compartimenti stagni, set pieces cui si arriva attraverso cesure eccessivamente piatte e prevedibili: i personaggi non subiscono una reale evoluzione col dipanarsi della storia. Così, se da un lato le sequenze action sono sempre lunghe, spettacolari ed appaganti, tutto quello che ci gira intorno lascia un po’ perplessi ed annoiati.

063

L’allungamento del brodo costringe poi il film a sforare le due ore e mezza che, come dire, “si sentono”, specie se si mette fin dai primi momenti in condizione il pubblico di capire dove si andrà a parare. La sceneggiatura a otto mani (troppe) di John Logan, Neal Purvis, Robert Wade, Jez Butterworth fatica a rendere credibile il rapporto causa/effetto di molti snodi fondamentali del film ed a soffrirne sono soprattutto alcuni personaggi fondamentali.

072

Il caso più evidente di questo “depotenziamento” è, purtroppo, la figura di Franz Oberhauser/Blofeld che sulla carta doveva rappresentare il valore aggiunto di Spectre. Nonostante Christoph Waltz sia letteralmente nato per interpretare il cattivo dei cattivi (anche per questioni “storiche”, c’è pure il micione bianco in bundle!), all’atto pratico il suo villain appare poco scaltro, motivato e, a conti fatti, davvero deludente.

049

007 non può morire, ovvio, ma che almeno gli si metta realmente i bastoni tra le ruote, cosa che in Spectre non accade mai. Paradossalmente è l’ottimo newcomer Dave Bautista (che conferma l’exploit de I Guardiani della Galassia) a creare a Bond le maggiori difficoltà ed il suo Mr. Hinx ricorda per carisma e tenacia gli amati Squalo e Oddjob, memorabili “bracci destri” di cattivi di ben altra levatura. Pollice su invece per Léa Seydoux, una delle bond girl più affascinanti degli ultimi anni e per gli altri comprimari, tutti all’altezza del proprio ruolo (con qualche perplessità da esprimersi su alcune scelte poco azzeccate, vedi la scelta di Andrew “Moriarty” Scott nella parte di un funzionario governativo…)

048

Spectre è promosso con riserva, ma più per meriti delle pellicole che l’hanno preceduto che per gravi demeriti propri. E’ certamente più prolisso e meno compatto dei recenti predecessori e forse meno autoironico di quanto sarebbe lecito aspettarsi (ma per le risate in salsa spionistica quest’anno Operatione UNCLE basta e avanza) ma resta un ottimo prodotto di intrattenimento ed un degno esponente della saga bondiana, il cui futuro a questo punto è un libro aperto su una pagina bianca.

058

La chiusura non può che essere dedicata a Monica Bellucci e ad una riflessione su quanto tempo sia necessario apparire in un film per potersene dichiarare interpreti. Cronometro alla mano la nostra, uhm, attrice è presente per meno di 3 minuti, con un totale di ben cinque battute semimonosillabiche a sua disposizione. Era difficile sembrare più inconsistenti della Cucinotta, unica bond girl della storia a schiattare prima dei titoli di testa, ma anche questo record è stato battuto…



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
, , , , ,
Andrea Chirichelli

Classe '73. Giornalista da tre anni, ha offerto il suo talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic e a decine di siti che ovviamente lo hanno evitato con anguillesca agilità. Ha in forte antipatia i fancazzisti, i politici, i medici, i giornalisti e soprattutto quelli che gli chiedono foto.

Similar Posts
Latest Posts from Players

1 Comment

  1. L’ho viso qualche giorno fa e mi trovo assolutamente d’accordo con la recensione. Peccato però, in alcuni frangenti ho faticato davvero a seguire il film.

Comments are closed.