Anche se le produzioni Marvel hanno ormai sdoganato il supereroe in costume ben al di fuori della cerchia di appassionati lettori di fumetti, sono abbastanza sicuro che in molti di fronte alle immagini promozionali di Deadpool si stiano tutt’oggi domandando “e questo Deadpool chi diavolo sarebbe?”.

Facciamo un passo indietro: non si può parlare di Deadpool senza prima fare un accenno ai suoi creatori, Fabian Nicieza e Rob Liefeld. In realtà è quest’ultimo l’elemento più interessante del racconto. Il buon Rob è una delle figure più controverse del fumetto americano degli anni ’90. Diciamo che non ha delle mani particolarmente raffinate, per usare un eufemismo, ma l’iniziativa non gli manca. Praticamente auto-didatta, con alle spalle giusto un corso di disegno in quella che da noi sarebbe una scuola professionale, Liefeld appena diciannovenne si paga il viaggio a una convention a San Francisco dove riesce a fare una buona impressione sugli editor Marvel e DC.

Gli anni ’90 sono alle porte – ne parleremo meglio settimana prossima – e il suo stile grezzo e poco attento all’anatomia, ma ricco linee cinetiche e propenso alla spettacolarità gli frutta simpatie soprattutto tra i più giovani. Il primo incarico importante che ottiene è quello alle matite della collana New Mutants, l’anello debole dell’universo mutante, che però è pur sempre il motore trainante della Marvel di fine secolo. La storia di Rob Liefeld è una di quelle parabole che fanno impazzire gli americani, il self made man che si conquista il suo spazio nel mondo del fumetto che conta.

Quando parlavo di stile poco attento alle anatomie non esageravo.

Non molto tempo dopo Liefeld fonderà la Image, rivoluzionando insieme ad altri suoi celebri colleghi l’industria dei comics a stelle e strisce. Ma questa è un altra storia. Il momento della sua carriera che a noi interessa arriva circa un anno dopo il suo arrivo in pianta stabile alla Marvel con il #98 di New Mutants. Il primo in cui a Liefeld vengono affidati sia i testi che i disegni, mentre Nicieza si limita a scrivere i dialoghi. Per l’occasione Rob pensa di creare un nuovo personaggio: Deadpool. L’aspetto è molto simile – altro eufemismo – a Deathstroke, personaggio della rivale DC. Nicienza lo nota subito, ma decide di giocare a carte scoperte regalando a Deadpool il nome di battesimo di Wade Wilson, chiaro richiamo a Slade Wilson, identità civile della “fonte di ispirazione” ovvero Deathstroke.

Nella fondazione della mitologia del personaggio Nicieza in realtà ci mette molto più, studia per Deadpool una parlantina che diventerà il suo marchio di fabbrica, al punto da fruttargli il soprannome di “merc with a mouth”. Deadpool è un mercenario dotato di un potente fattore di guarigione frutto del suo passato misterioso che lo lega al progetto Arma X, lo stesso responsabile dello scheletro di adamantio di Wolverine. Ma più di tutto Deadpool è un adorabile cazzone, un personaggio che ben presto arriva a sovvertire quasi tutte le regole e gli schemi del fumetto supereroistico, abbattendo platealmente la quarta parete. Deadpool sa di essere in un fumetto e ne approfitta per parlare col lettore, magari commentando in toni non proprio entusiasti la sua incarnazione cinematografica – totalmente fuori personaggio – comparsa nel pessimo Wolverine – Le origini, oppure accompagnando le sue avventure con riferimenti all’attualità USA senza peli sulla lingua.

Deadpool Deathstroke
Non mi somiglia per niente. (Cit.)

L’amore del pubblico statunitense per Deadpool è un fenomeno non facilmente spiegabile. Probabilmente aiuta la sua natura di personaggio fuori dagli schemi, abbastanza versatile da prestarsi sia a serie in chiave comica che ad altre più mature. Nutro il sospetto che anche il suo essere quasi completamente slegato dalla continuity lo abbia aiutato a spopolare in particolare tra coloro che non seguono con assiduità le altre serie Marvel: le rivelazioni sul suo conto possono essere dimenticate o riscritte in ogni momento perché Deadpool è uno psicolabile, non sa quel che dice, soffre di crisi di memoria e di identità. Oppure è lucidissimo e gli piace sparare cazzate, ma poco cambia. Per intenderci, Deadpool è omnisessuale, nel senso che il suo orientamento sessuale è quello che in quel preciso istante percepisce come tale.

Deadpool è un po’ lo scemo del villaggio che ce l’ha fatta. Gli scrittori a cui venivano affidate le sue storie inizialmente si sentivano liberi di fare del personaggio quel che volevano. Nessuno avrebbe mai scommesso un centesimo sulla possibilità di fare uscire più di cinque o sei numeri di una serie dedicata a Deadpool. La sperimentazione folle e senza freni su un personaggio che poteva essere dipinto tranquillamente come un idiota si è rivelata invece contro ogni previsione il segreto del suo successo. A correnti alterne Deadpool ha saputo ritagliarsi un suo spazio quasi ininterrottamente dai primi anni ’90, sopravvivendo al declino delle testate dedicate ai mutanti, fino a crearsi una propria identità indipendente prima e addirittura un brand di successo negli ultimi anni.

Spider-Man_Deadpool_Vol_1_1_Deadpool_Variant
Insomma, non si finisce a condividere una testata con il simbolo della Marvel per caso da un giorno all’altro.

Di sicuro per la Marvel oggi Deadpool è una gallina dalle uova d’oro. Lo dimostra il fatto che ciclicamente spuntino serie a lui dedicate, quasi sempre caratterizzate da buone vendite senza la necessità di affidarle a nomi di grosso calibro. Negli ultimi tempi poi la sua popolarità è letteralmente esplosa. Deadpool è diventato un fenomeno pop, le sue gag spesso poco politicamente corrette, pronunciate superando il muro che lo separa dai lettori, vengono condivise su social, forum e chat di whatsapp anche da chi non ha mai aperto un comic book in vita sua.

Se non avete mai sentito parlare di Deadpool insomma non è un gran problema perché nel giro di poco tempo volenti o nolenti sarà Deadpool a trovare voi, visto il successo al botteghino oltreoceano a cui farà inevitabilmente seguito un secondo capitolo già in fase di scrittura. Per velocizzare il processo però potreste però dare un’occhiata già oggi in edicola, dove in occasione dell’uscita della pellicola sugli schermi italiani trovate il primo di una serie di dieci volumi che costituiscono una sorta di best of della carriera editoriale del mercenario chiacchierone.

Il mio consiglio però è di non limitarvi a Deadpool, ma di iniziare a prendere confidenza con Cable, Domino e gli altri personaggi di X-Force, supergruppo mutante nato ancora una volta dalla coppia Nicieza&Liefeld. Pensate che la Fox voglia lasciarsi scappare il prossimo miglior incasso nella storia di un Rated-R movie?

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New Mutants #98, l’albo in cui ha avuto inizio la carriera di Deadpool. Iniziate a familiarizzare con gli altri personaggi sulla cover, ho idea che ve li ritroverete davanti molto presto.


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Claudio Magistrelli

Pessimista di stampo leopardiano, si fa pervadere da incauto ottimismo al momento di acquistare libri, film e videogiochi che non avrà il tempo di leggere, vedere e giocare. Quando l'ottimismo si rivela ben riposto ne scrive su Players.

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1 Comment

  1. Un bel ripassone prima di andare al cinema! ;)

    http://www.mindcookies.it

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