L’America pare essere il paese più gettonato nella nostra rubrica. Stavolta voliamo a Los Angeles a parlare di spot e pubblicità (e altre cose)

Chi sei, quanti anni hai, da dove vieni, cosa fai nella vita?

Denis Ogorodov, 26 anni, Milanese, designer ed editore per trattamenti spot, video musicali e cortometraggi; o in breve video artista. I Clienti con cui ho lavorato includono: Acura, Audi, Cisco, GE, Nike, Oakley e Under Armour.
Uno dei primi video su cui ho avuto l’opportunità di lavorare negli Stati Uniti era come scenografo per il progetto “Grand Theft Auto: Rise”, un cortometraggio per il regista Gevorg Karensky. Il video e’ basato sul videogioco dello stesso nome. Dopo un breve incontro con Gevorg dove ho mostrato i miei disegni e concetti, abbiamo capito che era un progetto ad entrambi molto speciale. Abbiamo cominciato immediatamente. Una volta finite le riprese, ho collaborato con Gevorg per produrre il trailer e ripartizioni effetti visivi, aumentando l’anticipazione per i fan del progetto. Era un progetto ambizioso e difficile, in fatti più’ popolare del previsto, il video ha ora raggiunto più di 13 milioni di visualizzazioni su youtube. Dopo GTA, ho ottenuto l’esperienza necessaria per produrre ed essere co-regista per un concetto di video interno sponsorizzato da Nike chiamato “Amplify Your Game”, per le Olimpiadi 2020. Il progetto era una sfida tecnica e creativa, ma alla fine sono felice di dire che Howard Richter il Global Creative Director a Nike era estremamente contento dei risultati, in fatti non solo Nike…
Il video ha attenuto l’attenzione del regista David Kellogg per cui ho sviluppato il progetto Under Armour “Gotta Go Faster.” Col successo di questo progetto e l’aiuto di David Kellogg sono riuscito ad ottenere l’attenzione della elite casa produttrice RESET. Dopo un breve tirocinio mi e’ stato offerto un posto a tempo pieno come video artista dove ho lavorato fino ad ora. A RESET ho avuto l’opportunità e l’onore di sviluppare concetti, disegnare trattamenti e collaborare con molti registi di alto livello come Johnny Green, Nabil, Andrew Douglas, PES, Twin, Wally Pfister, e Vesa Manninen.

Attualmente dove ti trovi e da quanto hai lasciato l’Italia?

Ho vissuto ha Los Angeles per gli ultimi cinque anni. A priori ho vissuto per tre a Londra. Dunque ho lasciato l’Italia otto anni fa.

Cosa ti ha spinto ad abbandonare l’Italia? (leggi: cosa manca nel nostro Paese che invece hai trovato dove ti trovi ora?)

Quando si tratta di spot, cinema, e videogiochi, ci sono pochi posti nel mondo che hanno le possibilità e i contatti come New York e Los Angeles. In più’ l’infrastruttura per la ripresa di video e’ ben sviluppata: luoghi, permessi, assicurazione, attrezzature, e l’assunzione dell’equipaggio e talento a non finire. Tendenze recenti come Kickstarter, YouTube, ed altre imprese online hanno aumentato la possibilità e collaborazione per appaltatori e progetti indipendenti creando risorse straordinarie per artisti aspiranti.

Qual è la maggiore differenza che hai riscontrato, in ambito professionale, tra il modo di lavorare nel Paese in cui ti trovi e l’Italia?

Trovo che ci sia una grande etica del lavoro, un atteggiamento rigoroso e mirato. Colleghi non si presentano in ritardo, ma in anticipo. Infatti c’e’ un detto “Se sei in tempo, sei in ritardo.” Nulla rende il lavoro più’ piacevole e facile come quando si e’ circondati da persone determinate che amano il proprio mestiere.

E la differenza “non professionale” (vale tutto: clima, cibo, abitudini, atteggiamento delle persone)?

Il cibo e il clima e’ decisamente diverso. Le persone tendono ad essere un po più “ruvide” e dirette qui, ma niente di estremo. Sono rimasto sorpreso da quanto è interiorizzata la cultura. Posti come Los Angeles e New York sono inondati da turisti, persone provenienti da ogni parte del mondo, eppure si sente una forte connessione alla cultura degli “states” ma non in modo negativo. C’è un senso di unità e di comunità che è abbastanza stupefacente soprattutto se si considera l’enormità di città’ come Los Angeles o la megalopoli che è New York. Curiosamente ci vuole solo un breve tragitto in auto per trovarsi fuori dalla espansione urbana, e quando lo fai ,improvvisamente ti rendi conto che sei circondato da vasti piani aperti. Se ti piacciano viaggi in strada o “road trips” questo è sicuramente il posto dove stare.

Quali sono le maggiori difficoltà “operative” che si riscontrano quando si lascia l’Italia per andare all’estero?

Ottenere un piede in porta, non è facile. Ma se non ti dispiace lavorare TANTO, è assolutamente possibile. La prima volta che ho lavorato su uno “set” sono stato sopraffatto dal linguaggio, ero preparato per l’inglese, ma sul set tutto aveva un codice o un soprannome. Così, quando un ragazzo ti dice “metti quel lecca-lecca sul rullo alto, vado a prendere una scatola per le mele” Non avevo idea di cosa volesse dire. Tenendo in conto il ritmo veloce di un set, porre una domanda senza intralcio, e’ una vera sfida. Il miglior consiglio che posso dare, è rimanere osservanti ed attenti ed ascoltare, e qualunque cosa tu faccia, non sederti. Stai occupato, prima che un cliente scontento ti nota. Detto questo, una volta che impari, che non ci vorrà molto, lavorando sul set può essere una bella esperienza, dove possono nascere amicizie forti.

C’è qualcosa nel Paese in cui ti trovi che non è come te lo immaginavi prima di viverci?

Non ho mai pensato che mi sarei innamorato degli Stati Uniti. Come ogni paese ha i suoi problemi. Ma quando si tratta del mondo vasto del intrattenimento, nuovi sviluppi in tecnologia, la crescita esponenziale del mondo online e la sua integrazione in vari aspetti della nostra vita è davvero grande.
I viaggi in strada mi sono sempre piaciuti. Ho viaggiato con grande piacere e interesse l’Europa. Viaggiare attraverso gli Stati Uniti è altrettanto interessante. Puoi viaggiare per miglia e miglia, e la gente continua a parlare la stessa lingua, l’accento potrebbe essere diverso, il cibo e la cultura hanno dei cambiamenti qua e la, ma sono ancora gli USA ed è un’esperienza unica.

Cosa ti spingerebbe a ritornare in Italia?

Predire il futuro… chi sa, forse un cambio di mestiere, o di priorità. Sono stato fortunata a spendere l’infanzia in Italia tenendo innumerevoli bei ricordi e amicizie fino ad oggi.

Che consiglio daresti ad una persona più giovane di te che volesse intraprendere la tua stessa professione?

Rimani umile, non sudarti le piccole cose, e non avere mai paura di chiedere aiuto (chiedere senza pretendere) la cosa peggiore che potrebbe accadere è che ti dicono di no. E se ti dicono no, non ti deprimere, perché accadrà spesso.

Ultima domanda: consiglia, motivandolo, un film/libro/gioco/disco ai nostri lettori (uno in assoluto, non uno per categoria!)

Gattaca (1997), regista Andrew Niccol e’ un film con ottimi attori, cinematografia, e design, ma è la storia e il messaggio dietro la ragione per cui lo consiglio. Gattaca e’ la storia di un uomo che contro ogni previsione, contro lo scoraggiamento dei: suoi coetanei, i genitori, la società, lo Stato, e anche i suoi geni è determinato a raggiungere il suo sogno. Penso che sia un film soprattutto sano per elevare l’aspirazioni dei giovani scrittori, artisti, e scienziati del mondo.

Se hai un portfolio, blog, sito, pagina social, campagna kickstarter che avresti piacere fosse pubblicata, posta il link qui sotto

Potete vedere alcuni dei miei progetti su: denisogorodov.com Ogni vista conta, quindi sarei più’ che contento se ci date un’occhiata :)

Previously, on #SoLongItaly

1-COME DIVENTARE SPACECRAFT ANALYST A DARMSTADT
2-COME DIVENTARE INSEGNANTE DI VIDEOGIOCHI A SINGAPORE
3-COME DIVENTARE UN CREATIVO A LOS ANGELES
4-COME DIVENTARE FOTOGRAFO A MELBOURNE
5-COME DIVENTARE CURIOSO AD AMSTERDAM
6-COME FARE IL VISUAL DESIGNER A NEW YORK
7–COME DIVENTARE IMPRENDITORE A HOLLYWOOD
8-COME ANDARE A FARE IL PROGRAMMATORE ALLA WETA A WELLINGTON
9-COME DIVENTARE MEDIEVISTA A LEEDS
10-COME LAVORARE NEI VIDEOGIOCHI A LONDRA
11-COME DIVENTARE PRODUCT DESIGNER A PALO ALTO
12-COME INSEGNARE CULTURA ITALIANA A NEW YORK
13-COME FARE IL DESIGNER A LOS ANGELES
14-COME DIVENTARE ATTORE A LOCARNO
15-COME FARE IL FILOSOFO A SAN FRANCISCO (E UN PO’ OVUNQUE)



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Andrea Chirichelli

Classe '73. Giornalista da tre anni, ha offerto il suo talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic e a decine di siti che ovviamente lo hanno evitato con anguillesca agilità. Ha in forte antipatia i fancazzisti, i politici, i medici, i giornalisti e soprattutto quelli che gli chiedono foto.

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