I cibi, di qualsiasi genere, forma e sapore, vivono felici in un grande supermarket, in attesa di poter essere acquistati e raggiungere l’Aldilà, la dimensione che li porterà in un paradiso popolato da Uomini/Dei Benevoli. Tra loro c’è un würstel di nome Frank, che sogna di poter stare finalmente insieme alla sua fidanzata Brenda, un panino da hot dog. Un giorno però un vasetto di mostarda, portato indietro da un acquirente insoddisfatto, rivela ai compagni, prima di suicidarsi, che il tanto agognato Aldilà è ben diverso da come era stato loro presentato…

003

A tratti geniale, sempre volgarissimo e violento e spesso divertente, Sausage Party rappresenta, a suo modo, una pietra miliare nella storia dell’animazione americana. Là, dove per motivi “di cassa” Pixar e Dreamworks non hanno mai osato arrivare, giungono beffardi e sardonici Seth Rogen e Evan Goldberg, che firmano la sceneggiatura più irriverente mai concepita per un film di questo genere, saggiamente “restricted” onde evitare visioni “accidentali” da parte di minori (e a ragione, visto che effettivamente i minuti finali potrebbero mettere in imbarazzo più di un genitore).

008

La prima mezz’ora di Sausage Party, a metà tra musical e commedia demenziale, è spettacolare, con una serie di trovate visive e narrative da applauso. Se non bastasse la folle caratterizzazione dei personaggi (nell’ordine: un lavash, una sorta di piadina, integralista islamico, un bagel kosher, una peretta vaginale psicopatica, una Taco lesbica e una gomma da masticare super intelligente, che si muove su una sedia a rotelle motorizzata e parla tramite un sintetizzatore vocale come Stephen Hawking), dialoghi e scelte narrative funzionano alla grande. La satira di Sausage Party è infatti corrosiva ed efficace: il dialogo tra Frank, che conosce la verità grazie ad una prova empirica e Brenda, che “crede” nell’Aldilà senza che esistano ragioni valide per affermarne l’esistenza, è il più riuscito del film e potrebbe essere utilizzato da chiunque volesse argomentare contro un credo cieco e aprioristico. La religione ed i suoi dogmi sono il bersaglio preferito, ma non mancano riferimenti alla società, alla politica e l’abituale raffica di citazioni “pop”, stavolta più intriganti e riuscite del solito.

024

Capolavoro, quindi? Eh, no. Come spesso capita loro nei “live action” che scrivono, dirigono e interpretano, Rogen e soci lavorano di spada e non di fioretto: non tutte le gag funzionano (e molte si perderanno nell’adattamento italiano, visto che buona parte di quelle verbali sono basate su giochi di parole intraducibili) e nonostante la breve durata (poco più di 80 minuti), Sausage Party accusa delle fasi di stanca, eccessivamente verbose e poco interessanti. Resta però un tentativo unico, coraggioso e in larga parte riuscito di proporre qualcosa di diverso rispetto al duopolio Pixar/Dreamworks (ed epigoni vari) che col passare degli anni sta iniziando a mostrare la corda. E sì, d’ora in poi inizierete a guardare le salsicce in modo differente…



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
, , , , , , ,
Andrea Chirichelli

Classe '73. Giornalista da tre anni, ha offerto il suo talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic e a decine di siti che ovviamente lo hanno evitato con anguillesca agilità. Ha in forte antipatia i fancazzisti, i politici, i medici, i giornalisti e soprattutto quelli che gli chiedono foto.

Similar Posts
Latest Posts from Players