Nintendo Switch sta ottenendo un successo nettamente superiore alle più rosee aspettative: quasi 3 milioni di pezzi, e giochi come Zelda o Mario Kart che stravendono, battendo ogni record per i rispettivi franchise. Ammettiamo però che Zelda l’abbiate finito e che abbiate già trascorso migliaia di ore Su Mario Kart, così altro offre la ludoteca di Switch? Non molto, a dirla tutta, con una notevole eccezione: i giochi NEO-GEO.

Per chi ha avuto la fortuna di vivere la storia dei videogiochi nella sua interezza, a partire cioè dell’inizio degli anni ’80, NEO-GEO richiama l’essenza stessa dell’inaccessibilità, il trionfo della potenza computazionale, la sala giochi in casa, l’utopia irrealizzabile, la “Limousine”. Più prosaicamente, NEO-GEO era la tecnologia sulla quale erano basate sia la scheda per videogiochi arcade Neo Geo Multi Video System (MVS), che si poteva trovare in sala giochi sia, e questo la rendeva unica nel suo genere, la console casalinga Neo Geo Advanced Entertainment System (AES). Quella su cui sbavare.

Chi comprava un AES, si comprava una console capace di far girare i titoli della sala giochi o del bar sotto casa. Oggi una frase del genere non dice nulla ma allora, beh, allora era un sogno che diventava realtà, visto che anche le più potenti macchine dell’epoca non riuscivano nemmeno lontanamente a proporre conversioni “arcade perfect”. La leggenda del NEO-GEO era legata allo splendore della console, alla bellezza dei pad (identici a quelli dei cabinati) e ovviamente al costo dei giochi, assolutamente fuori portata per il 99,9% del genere umano. Una cartucciona poteva infatti costare il doppio, triplo o quadriplo rispetto al più caro dei titoli di importazione di Megadrive o SNES (che a loro volta non costavano poco…). Insomma, per moltissimi NEO-GEO è stato un sogno mai realizzato, almeno fino a quando non venne rilasciato l’incredibile NEORageX, un emulatore che supportava i 148 giochi usciti per la piattaforma, usciti nell’arco di ben 14 anni, dal 1990 al 2004 (uno degli “archi” di vita più lunghi della storia del videogioco).

Su NEO-GEO vedono la luce saghe di importanza fondamentale nella storia del medium: Metal Slug, The King of Fighters, Samurai Shodown, Fatal Fury, Art of Fighting e The Last Blade. Anche il più mediocre dei giochi NEO-GEO era solito annichilire, almeno sul fronte grafico, le migliori produzione di Sega e Nintendo. Sulla giocabilità e sulla varietà di generi, ovviamente, era un altro discorso. Eppure, nonostante la fama di console devota esclusivamente a picchiaduro e shoot’em up (che assieme rappresentano almeno il 70% della softeca della console SNK), per NEO-GEO c’erano giochi di tutti i tipi. Tanto per dirne una, quando la console venne commercializzata nel 1990, il roster di partenza era costituito da Nam-1975, Magician Lord, Baseball Stars Professional e Top Player’s Golf, nessuno dei quali appartenente ai generi ludici per cui poi NEO-GEO divenne celebre nel corso degli anni.

NEO-GEO riuscì a sopravvivere sia alla diffusione della grafica poligonale che alla morte delle sale giochi. A conferma che se un gioco è fatto bene non ha età, i titoli NEO-GEO stanno accompagnando gli utenti Switch fin dal primo giorno di disponibilità della macchina e quanto pare, piacciono anche a chi è nato senza vivere in prima persona la leggenda di questa console inaccessibile. Proprio qualche giorno fa, ad esempio, è uscito l’immenso Blazing Star, uno dei migliori shoot-em’up orizzontali di ogni tempo, per non parlare dell’incredibile Neo Turf Masters, il miglior gioco di golf di sempre, già disponibile da un mesetto. Così, nel consigliare a tutti i neo utenti Switch di provare i giochi di questa meravigliosa piattaforma (in attesa che Nintendo implementi una Virtual Console coi cosiddetti, ed in questo senso aspettiamo tutti trepidanti l’E3 oramai non più lontanissimo), ecco 10 titoli che fareste molto bene ad attendere con ansia ansiosa.

Baseball Stars 2: assieme a Neo Turf Master, il miglior gioco sportivo disponibile per NEO-GEO, capace di rendere appassionante anche un gioco palloso come il baseball. Sì, è palloso, inutile che proviate a convincermi.

Garou: Mark of the Wolves: uno dei migliori picchiaduro a incontri non Capcom di sempre. Arriva la prossima settimana, quindi gioite e comprate.

The Last Blade 2: splendido beat’em up + armi che evolve, migliora e amplifica tutti i pregi del già ottimo primo capitolo. Graficamente clamoroso.

Neo Bomberman: uno dei migliori Bomberman di sempre, assieme alla mitica versione “a 10” del Saturn. Difficile rivederlo in versione NEO-GEO, ora che Konami ha fatto risorgere il franchise.

Windjammers: Un super Pong evoluto. Onestamente non mi sovvengono altre descrizioni possibili. Oggettivamente necessario.

Pulstar: il prequel di Blazing Star, altrettanto spettacolare sotto il profilo grafico e stimolante su quello del gameplay.

Samurai Showdown II: a detta di tutti è il miglior episodio della saga, per ora su Switch è uscito il quarto capitolo, ma la comunità ludica aspetta questo.

Sengoku 3: i primi due giochi del franchise sono di una bruttezza indescrivibile, specie, il primo. Questo invece, miracolosamente, è venuto strabene.

Super Sidekicks 2: The World Championship: frenetico arcade calcistico che lima i difetti del primo episodio ed è meno farraginoso dei capitoli successivi.

Viewpoint: l’unico vero erede di Zaxxon, arcade culto di Sega degli primissimi anni ’80.

(l’immagine usata per la cover è presa dal thread di NeoGAF dedicato ai titoli NEO-GEO su Switch, dell’utente Meppi)



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Andrea Chirichelli

Classe '73. Giornalista da tre anni, ha offerto il suo talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic e a decine di siti che ovviamente lo hanno evitato con anguillesca agilità. Ha in forte antipatia i fancazzisti, i politici, i medici, i giornalisti e soprattutto quelli che gli chiedono foto.

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