Recensione spoiler free 

Azionate il pulsante iperspazio della vostra immaginazione perché Jeff VanderMeer è tornato con Borne.

VanderMeer è un autore che si fa desiderare e attendere fin dall’ immagine di copertina dei suoi libri la cui realizzazione rappresenta invariabilmente una sfida creativa per gli illustratori. Se la trilogia dell’AreaX può essere un oggetto da collezione, meritevole di essere posseduta in ogni traduzione e quindi illustrazione, con Borne l’autore supera sé stesso e chiede un rinnovato atto immaginifico da parte di chi deve sintetizzare e riflettere un contenuto suggestivo, sfuggente, unico e misterioso, ma reale e tangibile al tempo stesso.

E VanderMeer chiede ai lettori lo stesso impegno creativo di cui devono dar prova gli illustratori: immergersi nella lettura di questo autore significa dare fondo alle proprie abilità creative, immaginare, pensare, dare volto, forma e confini ai peculiari esseri, città e luoghi portati in vita dalla prosa ricca e avvolgente dell’autore che padroneggia con affascinante disinvoltura e precisione l’insolito e il bizzarro. È una sfida quella del lettore chiamato a rappresentare nella sua testa la creatura al centro della nuova narrazione. Ma Borne, il personaggio, nel suo essere polimorfo e mutevole è soprattutto una creatura senziente che presa coscienza di sé, inizia a imparare acquisendo e rielaborando le nozioni filtrate dall’ambiente. E, come ogni essere consapevole, inizia a interrogorasi sulla sua stessa natura cercando di trovare il suo posto e il suo scopo nel mondo, esattamente come noi esseri umani.

“Am I a person?” Borne asks Rachel, in extremis.”Yes, you are a person,” Rachel tells him. “But like a person, you can be a weapon, too”

Rachel – protagonista e io narrante – accoglie con sé Borne quasi come fosse un figlio e come un figlio cerca di istruirlo, educarlo e dotarlo degli strumenti per crescere ma, come ogni genitore di una prole problematica e pericolosa, vive nell’apprensione di non volersene separare e al tempo stesso con la consapevolezza di doverlo lasciare andare quando è ormai manifesta la natura ingestibile dell’essere.

Trust, though, required certain betrayals

Il mondo di Borne è uno scenario post apocalittico conseguenza di una non ben identificata catastrofe biotecnologica originatasi a causa della “Compagnia”. Rachel e Wick vivono nella periferia di una città distrutta e trasfigurata, attraversata da scorribande di gruppi di criminali e tenuta nel terrore da Mord, un terrificante, gigantesco orso volante frutto di una dissennata sperimentazione biotecnologica. Solo una controversa, ambigua figura femminile, non meno pericolosa rispetto alla Compagnia riesce a tenere testa a Mord, una presenza chiamata “Magician”. In questo scenario filtrato dal racconto e dalle esperienze di Rachel, VanderMeer costruisce una storia che tocca le tematiche da sempre a lui care – ambiente, eco-disastri, creature altre – ma affiancandole a un’altra tematica che corre attraverso tutto il libro e che è l’oggetto di interesse di Rachel tanto quanto Borne: la fiducia.

Una volta introdotto Borne nella vita fino a quel momento a due di Rachel e Wick, VanderMeer esplora il legame della coppia costruito dapprima sulla necessità, e solo successivamente su amore e dedizione. La creatura amata da Rachel crea opportunità per altri segreti e altro non detto in una storia che è innanzi tutto la storia di due sopravvissuti. Il rapporto tra Rachel e Wick, pur crescendo nel tempo in ordine di sentimenti e, appunto, fiducia si è strutturato intorno a punti ciechi rappresentati dalle loro esperienze pregresse: la fiducia è possibile ma a volte solo a costo – come riflette Rachel –  di violarla per poter avere accesso a quella parte dell’altro dalla quale si è esclusi e dalla quale ci si sente minacciati.

Borne nella sua essenza, al netto della bioapocalisse, è una riflessione sulla memoria e un’indagine sull’essenza dell’umanità – We all just want to be people, and none of us know what that really means – un viaggio, attraverso la storia di Rachel, per indagare quanto i legami con gli altri definiscono l’individualità e quali e quanti sacrifici sono necessari per aprirsi a un’altra persona nella nostra vita.

Il 20 febbraio è la data di uscita della versione italiana di Borne presso Einaudi Editore. La traduzione è a opera di Vincenzo Latronico, la cover è realizzata da Lorenzo Ceccotti.



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Mara Ricci

Serie tv, Joss Whedon, Jane Austen, Sherlock Holmes, Carl Sagan, BBC: unite i puntini e avrete la mia bio. Autore e redattore per Serialmente, per tenermi in esercizio ho dedicato un blog a The Good Wife.

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