Akira Tachibana è una giovane, affascinante e solitaria studentessa che, a seguito di un infortunio al piede che l’ha costretta a interrompere l’attività sportiva, ha iniziato a lavorare dopo la scuola presso un piccolo ristorante gestito dal 45enne Masami Kondo, divorziato e padre di un piccolo bambino. Nonostante sia circondata dalle attenzioni dei suoi coetanei, Akira si innamora, inizialmente non ricambiata, di Masami. Poco a poco però e con mille dubbi e incertezze da entrambe le parti, il rapporto tra i due diventa sempre più stretto…

Tratto dal manga scritto e disegnato da Jun Mayuzuki, la cui serializzazione sul Monthly Big Comic Spirits di Shogakukan è iniziata nel giugno del 2014, Come dopo la pioggia è una ventata di rinfrescante novità nell’asfittico panorama dei Seinen nipponici. Ricordate Maison Ikkoku (qui c’è un nostro speciale al riguardo) ? Beh, Come dopo la pioggia, fatte le debite proporzioni, gli assomiglia parecchio: identica è la capacità di descrivere e raccontare tanti personaggi diversi, simile il modo di proporre una storia d’amore in cui c’è differenza di età e di esperienze tra i due protagonisti (e in questo caso il gap è davvero ampio, finalmente un adulto con prole è protagonista di un anime e non personaggio secondario!), uguale l’eccelsa qualità dei valori produttivi e degli elementi di contorno, a cominciare dalle sigle di apertura e chiusura.

La parola d’ordine in Come dopo la pioggia è normalità: nonostante sia decisamente più affascinante della media, Akira non sembra capace di malizie o di ordire stratagemmi particolari per concupire Masami che, da par suo, è il simbolo dell’ordinarietà. Ben poco “social” (usa un telefono antidiluviano), poco attento alla moda e allo stile, di certo non ricco, non parla del suo passato e trascorre la sua esistenza tra lavoro e gestione della prole (più il primo del secondo, a ben vedere). Eppure, il suo fare compassato e gentile, cela un’insospettabile vena creativa e romantica, ben evidenziata in due splendidi episodi (il settimo e il nono) dedicati all’amore e all’amicizia.

C’è una vena di struggente malinconia che permea Come dopo la pioggia: entrambi i protagonisti hanno infatti (già) qualcosa da rimpiangere. Se per Akira è la brusca interruzione dell’attività atletica in cui eccelleva e che le aveva permesso di creare attorno a sè un microcosmo sicuro e accogliente, per Masami è la consapevolezza di essere già entrato da un pezzo nel “secondo tempo” della sua esistenza, dopo che il primo è stato piuttosto accidentato. Eppure, puntata dopo puntata, le distanze si accorciano, i cuori si avvicinano, la razionalità lascia il posto, se non alla passione e al desiderio, quanto meno all’empatia e all’affetto.

Come dopo la pioggia, come molti anime da parecchi anni a questa parte, ha un passo breve: appena 12 episodi (ancora in corso su Amazon Prime Video, anche se il finale, non sappiamo se “di stagione” o no, è oramai imminente) che riescono tuttavia a raccontare con efficacia una storia semplice ma gradevole, con una grande perizia tecnica (animazioni, OST, chara e fondali sono godibilissimi) e una garbata ironia. Già dalle prime puntate di questo slice of life si tifa per la coppia, augurandosi che la storia inizi e funzioni. Del resto, l’amore non ha età…



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Andrea Chirichelli

Classe '73. Giornalista da tre anni, ha offerto il suo talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic e a decine di siti che ovviamente lo hanno evitato con anguillesca agilità. Ha in forte antipatia i fancazzisti, i politici, i medici, i giornalisti e soprattutto quelli che gli chiedono foto.

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