• Ora che anche il Direct Nintendo è andato agli archivi (COSA CAZZO HO VISTO?!) è arrivato il momento di tirare le somme anche sull’edizione 2018 del E3. Dopo ore di dirette, filmati, conferenze e dibattiti, la domanda che riecheggia è una sola: quest’anno cosa si gioca? Vero, l’E3 è da sempre la terra delle illusioni, ricordo ancora quando leggevo il mega speciale di TGM sdraiato sul pavimento durante le vacanze estive e almeno un paio dei giochi che attendevo con trepidazione credo debbano ancora uscire. Ma un’edizione moscia come quella di quest’anno fatico a ricordarla. Sono mancati colpi di scena, i pochi annunci sono sequel di sequel, peraltro già spifferati con settimane di anticipo.Per questa fine 2018 resta poco, Forza Horizon 4 su Xbox, Spider-Man su PS4, Mario Tennis Aces e Super Smash Bros. su Switch. Il resto è tutto 2019, sempre che qualcuno voglia crederci. Il natale è di Red Dead Redemption 2, una sfida che nessuno ha voluto raccogliere.
  • La buona notizia è che Microsoft ci sta provando. Si è visto l’anno scorso cosa succede quando un solo attore domina il mercato. Quel che fa sorridere è che il tentativo di MS di riequilibrare il mercato passi attraverso una politica di corporate acquisition parecchio aggressiva, ma questo è un altro discorso. Parlando di giochi, la conferenza è stata di sicuro la migliore del mazzo. Ritmo serrato, zero chiacchiere, anteprime, esclusive. Certo manca il guizzo. Forza Horizon 4 è strepitoso (come facciano i Playground a tirare fuori quella grafica resta un mistero), ma ci vorrebbe qualcosa di più oltre alla solita minestra in salsa Halo o Gears. Probabilmente è presto. Il percorso di Xbox è appena ripartito e i fuochi d’artificio, a parer mio, li vedremo nella next gen già ventilata da Phil Spencer. È  mancata però anche la ciliegina sulla torta. Cyberpunk 2077 col suo look generico ha spezzato le game alle aspettative. E soprattutto è ancora quasi tutto su carta. 2020 ad andare bene.
  • La formula della conferenza Sony di quest’anno non funziona. Sapere con mesi di anticipo di cosa si parlerà ammazza ogni hype, le chiacchiere tra un trailer e l’altro non interessano a nessuno e gli stacchetti musicali da imbarazzo empatico dovrebbero essere considerati crimini contro l’umanità. (Sì, Ubisoft, parlo anche con te). Il vantaggio oceanico sulla concorrenza consente a Sony di giocarsi le sue carte con calma. Quasi tutto quello che si è visto è datato 2019 o boh. The Last of Us II sembra aver imparato la lezione cinematografica di God of War, Ghosts of Tsushima mi convince poco, mentre RE2 è un colpo al cuore allo stomaco. Nota a parte per Death Stranding: dubito che ci sia un qualche tipo di gioco lì dietro, ma ce ne fosse anche solo un altro di Kojima in questa industria il livello di piattume sarebbe dimezzato.
  • Il gioco del 2018 di Sony è Spider-Man di Insomniac. Da quello che si è visto le fasi action paiono un po’ troppo precalcolate, ma lo svolazzo su New York pare fatto a modino e basta quello per fare un gioco di Spidey bello. Personalmente ho apprezzato poco il look serioso e militare dei costumi dei villain, ma DATEMELO ORA E NESSUNO DI FARÀ DEL MALE! :@

  • Menzione d’onore per Remedy che appare a sorpresa nella conferenza Sony con un trailer di Control, in pratica una replica di Quantum Break, ma disponibile anche sulla concorrenza. Viva il risparmio, bene così.
  • Il Direct di Nintendo MA COME CAZZO VI VIENE IN MENTE?
    Chi può aver pensato che ammassare 10 mini trailer in 3 minuti e riservarne 42 a un tutorial di Smash Bros. potesse essere una buona idea?! Ma come si fa ad essere così scollegati dalla realtà? Ma soprattutto, come si fa a fare un anno intero praticamente senza giochi first party di rilievo?! Nessuno si aspettava un seguito del clamoroso 2017 di Zelda & Mario, ma nemmeno di dover rimpiangere WiiU. Nemmeno due parole sull’online. Matti completi.
  • La tendenza del 2018 sono le protagoniste femminili e la rappresentazione della diversità. Male, perchè come tutte le mode è destinata a finire, ma una rappresentazione diversa dello stereotipato maschio bianco eterosessuale è una boccata d’aria fresca di cui si sentiva il bisogno. Posto che si potrebbe anche smettere col fotorealismo a tutti i costi e puntare ad altro.
  • Sparare sembra essere la sola meccanica a popolare la mente degli sviluppatori. Siamo tutti videogiocatori, perciò lo sappiamo che le periodiche polemiche sul collegamento tra le sparatorie e i videogiochi sono cazzate, ma la dipendenza dei videogiochi dalla violenza è qualcosa su cui bisognerebbe iniziare a riflettere sul serio, per il bene dei videogiochi.

  • La conferenza Devolver è stata un more of the same, una replica di quello dello scorso anno, ed è un altro dei segnali che portano a pensare che il publisher di alcuni dei giochi più interessanti degli ultimi anni stia iniziando a perdere colpi. Nonostate tutto però, ci sono almeno due titoli interessanti in arrivo: My Friend Pedro, il gioco di Deadpool senza la licenza di Deadpool – a proposito di violenza – e la versione rimasterizzata di Metal Wolf Chaos, folle titolo di Form Software passato ingiustamente inosservato un paio di generazioni fa. Almeno credo, c’è il presidente degli Stati Uniti che esce dalla Casa Bianca su un mech sparando missili, pensate quanto fosse profetico senza che nessuno lo sapesse.
  • Devo ancora mettermi in pari con la vagonata di trailer e annunci che si susseguono anche a margine delle conferenze. Al momento però il premio simpatia ai giochi che seguirò con maggior interesse nei prossimi mesi va a Twin Mirror, avventura che richiama la celebre serie di Lynch dei francesi Dontnod, e Sable, indie che richiama in maniera palese le atmosfere di Moebius.
  • Di Shenmue III ancora nessuna notizia. Il remake di Final Fantasy 7 probabilmente non esiste.

 

 



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Claudio Magistrelli

Pessimista di stampo leopardiano, si fa pervadere da incauto ottimismo al momento di acquistare libri, film e videogiochi che non avrà il tempo di leggere, vedere e giocare. Quando l'ottimismo si rivela ben riposto ne scrive su Players.

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