Una delle maggiori trasformazioni avvenutadel fumetto italiano è il maggior interesse che le case editrici esprimono verso autori e progetti sperimentali. Una vivacità che, secondo me, testimonia lo stato di buona salute del fumetto – sia da un punto di vista meramente economico che artistico e culturale.

Michele Monteleone e Marco Matrone condividono, nella loro vita autoriale, molti elementi: entrambi nati negli anni ’80 (classe 1987 il primo, 1985 il secondo), hanno lungamente collaborato con Bonelli per testate come Long Wei, Dylan Dog, Orfani, Il Commissario Ricciardi e il recente 4 Hoods; hanno entrambi lavorato a opere influenzate dal mondo del cinema e della letteratura – il primo ha firmato un adattamento a fumetti di Dracula, mentre di Matrone sono i disegni del volume Last Kaiju.

Senzombra, edito da Bao Publishing nel 2018 e accompagnato da un simpatico videogame per device mobili (disponibile per Android e PC), è la loro prima opera insieme. Una storia fantasy semplice nella sua linearità e affascinante per la semplicità con cui si rivolge a un pubblico, quello che gli anglosassoni indicano come «young adult», che l’editoria fumettistica italiana sembra aver tralasciato nel corso degli ultimi anni.

Michele e Marco coniugano l’originalità del fumetto autoriale con alcune caratteristiche tratte da serie di successo per un pubblico più maturo: la meta-referenzialità di personaggi come Deadpool; il tratto, che ricorda Bastien Vivès e Michaël Sanlaville; un’ambientazione che shakera il personaggio di Peter Pan creato da James M. Barrie con elementi urban fantasy, i quali emergono soprattutto nel corollario di microtransazioni, media ipertrofici, app e smartphone decisamente contemporanei, piuttosto che nell’architettura della piccola città di Rocca Verd.

Il risultato è un’avventura fantasy classica nella struttura, che tuttavia sa essere scanzonata e appassionante allo stesso tempo, non senza una riflessione su ciò che significhi la crescita. Un’avventura che ci è raccontata e vede per protagonista Tristan, un Senzombra, cioè un orfano che, dopo aver stipulato un contratto con uno dei misteriosi Collezionisti, combatte creature mostruose in cambio di anigemme. Lo scopo? Realizzare un desiderio dopo aver raggiunto un certo numero di gemme, obiettivo che Tristan vuole raggiungere il prima possibile. Una decisione che però cambierà radicalmente dopo aver conosciuta Rita e il suo famiglio, Scheggia.

Senzombra è un titolo che fa della semplicità un pregio e della modernità il suo tratto distintivo, il che lor rende una lettura ideale  soprattutto per chi attraversando quell’età di mezzo dalla quale in troppi escono irrimediabilmente adulti [ma anche per quelli della mia generazione che da quell’età faticano ad uscire. Ndr Claudio]. A Peter Pan!



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Dario Oropallo

Ho cominciato a leggere da bambino e, da allora, non ho mai smesso.

Anzi, sono diventato un appassionato anche di fumetti, videogiochi e cinema: tra i miei autori preferiti citerei M. Foucault, I. Calvino, S. Spielberg, T. Browning, Gipi, G. Delisle, M. Fior e S. Zizek.

Vivo a Napoli, studio filosofia e adoro scrivere. Inseguo il mio sogno: scrivere.

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