Il Marvel Cinematic Universe è stato un assoluto e indiscutibile trionfo sul fronte degli incassi e sotto il profilo produttivo (mai si era tentata con successo un’operazione del genere e se credete che sia semplice creare “universi narrativi”, andate a chiedere che aria tira da Universal, che ha mollato il colpo dopo l’osceno La Mummia, che avrebbe dovuto rappresentare l’incipit del ritorno dei “Monsters”) e tutto sommato anche sotto il profilo della qualità media dei film, sebbene con inevitabili alti e bassi. Una cosa l’abbiamo capita: a differenza di DC, in Marvel i film corali o con “guest star”, funzionano meglio di quelli dedicati ai singoli personaggi. Il motivo, forse, è che proprio la struttura “episodica” del Marvel Cinematic Universe vede i film sui singoli come strettamente funzionali a introdurre personaggi che trovano la loro ragion d’essere nei film corali, dove non sono costretti a reggere la storia da soli e dove possono relazionarsi con altri eroi, dal carattere completamente opposto (si pensi ad Iron Man e Captain America). Ecco quindi la mia personalissima classifica dei 22 film usciti dal 2008 a oggi, in attesa di capire come e dove andrà a parare l’MCU dopo Endgame

22:Thor: The Dark World (2013): un film in cui non funziona praticamente nulla: il tentativo di proporre un Thor più “serio” fallisce miseramente e il villain è uno dei più inconsistenti della storia dell’MCU. Molti casini durante la produzione e purtroppo si vedono tutti.

21:L’incredibile Hulk (2008): a posteriori, un film più inutile che brutto. Norton fa il suo, ma il film non è tanto meglio rispetto alla versione di Ang Lee con Eric Bana di qualche tempo prima. Sembra che il personaggio sia perfetto come spalla ma non funzioni come protagonista, tant’è che l’Hulk di Mark Ruffalo è apparso poi più convincente degli altri due.

20:Iron Man 3 (2013): A noi sta bene tutto, ma Pepper Potts in versione Captain Marvel anche no, grazie. La trovata del Mandarino funziona e Kingsley è fantastico, ma Guy Pearce sbaglia completamente il registro da dare al suo personaggio, Rebecca Hall è sprecatissima e pure Stark con gli attacchi di panico…insomma.

19:Captain America – Il primo Vendicatore (2011): Buona l’idea di raccontare l’origine della storia partendo proprio dall’inizio, ma il film è troppo tirato per le lunghe e alcuni momenti sono davvero noiosetti. Per il personaggio, il meglio verrà con gli anni a venire.

18:Thor (2011): Vale lo stesso discorso fatto per Captain America – Il primo Vendicatore. La Portman è stata probabilmente la peggior scelta di casting mai fatta da Marvel e Disney, visto che è davvero troppo sofisticata per una parte del genere (il personaggio è poi evaporato senza lasciare particolare traccia di sè), però almeno c’è Loki in gran forma.

17:Guardiani della Galassia Vol. 2 (2017): Si dice spesso che “il troppo stroppia” e questo secondo episodio vira un po’ troppo sul demenziale per definirsi davvero riuscito. Il team è sempre uno spasso e Kurt Russell una gioia per gli occhi, ma prefinale e finale sono eccessivamente demenziali, anche per gli standard Marvel.

16:Ant-Man and the Wasp (2018): Commedia divertente, più coesa rispetto al primo film ma che perde irrimediabilmente l’effetto sorpresa. Ava Starr / Ghost è forse il villain più debole dell’intero MCU, ma la Pfeiffer è un’aggiunta niente male e il Regno Quantico bellissimo. Ecco, farlo uscire subito dopo Infinity War non gli ha reso la vita più facile, anzi.

15:Iron Man 2 (2010): Apprezzabile l’evoluzione di Stark/IronMan, che però viene vanificata dall’inconsistenza dei due villain, troppo prevedibili. Rourke dà sempre l’impressione di non aver capito bene dove si trovi e Sam Rockwell gira proprio al minimo sindacale. A questo aggiungiamo il dimenticabile esordio di Vedova Nera (da allora Scarlett Johansson è oggettivamente migliorata parecchio) e quel che ne esce è un sequel nettamente inferiore al memorabile esordio.

14:Captain Marvel (2019): beh, questo l’abbiamo recensito pochi mesi fa, dai.

13:Ant-Man (2015): Il più divertente e spensierato tra tutti i film della casa di produzione e forse l’unico che davvero può fregiarsi dell’appellativo “per famiglie”.Edgar Wright & Joe Cornish si divertono a prendere in giro il mondo dei supereroi e a citare i classici del cinema “da rapina” come Ocean’s Eleven , mescolando il tutto in un calderone in cui finiscono anche gag squisitamente comiche, slapstick e un pizzico di romanticismo familiare che per una volta non stona.

12:Doctor Strange (2016): Benedict Cumberbatch fa Sherlock con un costume diverso e Rachel McAdams è sprecatissima (ulteriore conferma che Marvel ha qualche problema coi personaggi femminili), ma il resto è ok, a cominciare dagli effetti visivi fuori parametro. Incredibilmente Tilda Swinton funziona anche qui. Doctor Strange si stacca nettamente dalla classica continuity superoistica degli Avengers, per sposare un approccio più onirico, surreale e soprattutto più scanzonato e divertente.

11:Black Panther (2018): Parliamoci chiaro, le nomination all’Oscar ricevute non stanno nè in cielo nè in terra. Detto questo, è un buon Origin Movie che può contare su un eccelso villain, su una location incredibile (il Wakanda è fantastico, poco da aggiungere) e su un taglio shakesperiano efficace. Certo ha i suoi bei momenti morti, questo sì. Incredibili costumi e soundtrack.

10:Avengers: Age of Ultron (2015): Whedon sa fare cinema popolare, nella sua migliore accezione, quello che “andiamo a vederlo un’altra volta?” e “hai visto quel dettaglio/chicca/particolare?”. Age of Ultron, pur non avendo molto a che fare con la sua controparte “reale” fumettistica, le rende pieno omaggio. Tutte le caratteristiche tipiche dei comics Marvel trovano una felice rappresentazione nel contesto cinematografico: c’è l’umano, il fantastico e l’inverosimile. Sotto il profilo degli snodi narrativi, forse è il film più importante della saga.

9:Spider-Man: Homecoming (2017): l’ennesima riproposizione di Spider-Man centra il bersaglio, riuscendo ad essere al tempo stesso un impeccabile primo episodio per un nuovo franchise, un perfetto pezzo del colossale puzzle altrimenti conosciuto come Marvel Universe e in definitiva uno spassoso action movie superoistico ma non troppo, graziato da un ritmo frenetico e coinvolgente, traboccante di citazioni pop, sequenze mozzafiato e colpi di scena. Certo, Into the Spider Verse è ancora migliore ma tant’è.

8:Captain America: The Winter Soldier (2014): Gran passo in avanti rispetto al film delle origini, più una spy story ricca di intrighi e complotti che un cinecomic tutto botte, action ed effetti speciali. Spiace per il grande vecchio Robert Redford, sempre carismatico e capace di garantire valore aggiunto al film, ma oggettivamente sacrificato da una sceneggiatura che lo sfrutta solo in pochi momenti topici e lo depotenzia, affibbiandogli un ruolo prevedibile e battute insipide. Tutto il resto invece funziona a meraviglia.

7:Captain America: Civil War (2016): Ovvero Avengers 2,5. Non potendo, per forza di cose, mettere in piedi un vero e proprio “tutti contro tutti” come nella controparte cartacea, gli sceneggiatori Christopher Markus & Stephen McFeely optano per una via di mezzo che mantenga saldi i legami coi film passati ma al tempo stesso sia devota allo spirito della storia originale. L’ibrido funziona a meraviglia.Nessuna presenza ultraterrena, nessuna minaccia galattica, nessun alieno, stavolta bene e male sono umanissimi, poteri a parte.

6:Thor: Ragnarok (2017): uno spasso, dal primo all’ultimo minuto.Non c’è sequenza che non sia carica di umorismo non sense e l’alchimia tra tutti gli attori, che recitano davvero come una squadra affiatata e vincente, lo trasforma in una commedia-action-fantascientifica scoppiettante ed esilarante. Waititi butta nel frullatore l’estetica anni ’80, musica rock ed elettronica, colori supersaturi, location fuori di testa, camei , gag a profusione, dialoghi stupidi e brillanti e riesce lo stesso a uscirne vivo e con un film a suo modo memorabile. E poi c’è Valkyria, di gran lunga il miglior personaggio femminile mai creato in casa Marvel.

5:Avengers: Endgame: il gran finale non è all’altezza di Infinity War, ma resta un film spettacolare, emotivamente intenso, con almeno una mezza dozzina di momenti memorabili e un finale meraviglioso. Nulla sarà più come prima, purtroppo.

4:Guardiani della Galassia (2014): il trionfo di James Gunn, artista assolutamente necessario al franchise. Un amalgama di avventura, umorismo e meraviglia che sfocia nel blockbuster più divertente dell’anno. Colonna sonora fuori parametro e protagonista al pari degli improbabili eroi.

3:The Avengers (2012): Dopo un inizio stentato, a dir poco, il film esplode e la battaglia di NY resta ancora oggi la sequenza più memorabile di tutta la saga. Hulk è introdotto alla perfezione, i dialoghi sono brillanti, le gag riuscite e persino Occhio di Falco ha senso. Da questo film Marvel ha capito che il progetto poteva funzionare (e infatti).

2:Iron Man (2008): il film che rilancia la carriera di Robert Downey Jr., su cui, va dato atto a Marvel, nessuno avrebbe scommesso un centesimo e che funziona così bene da indurre i produttori a proseguire col progetto. Tutti fantastici, compreso il luciferino Jeff Bridges. Ironia, azione, effetti speciali: un cocktail visto e stravisto, ma raramente proposto con questa cura.

1:Avengers: Infinity War (2018): il film che sta all’MCU come L’Impero Colpisce Ancora sta a Guerre Stellari, nè più, nè meno. Thanos pazzesco. Avengers meravigliosi, montaggio da urlo, battaglie incredibili. Tutto perfetto o quasi. Applausi.



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Andrea Chirichelli

Classe '73. Giornalista da tre anni, ha offerto il suo talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic e a decine di siti che ovviamente lo hanno evitato con anguillesca agilità. Ha in forte antipatia i fancazzisti, i politici, i medici, i giornalisti e soprattutto quelli che gli chiedono foto.

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