Continua la costruzione del progetto Dalla parte delle bambine di Canicola Editore: dopo averci proposto due volumi affascinanti come Ragazze Cattive di Ancco e Io sono Mare di Cristina Portolano (ne ho parlato proprio su queste pagine), arriviamo alla terza uscita della collana. Silvia Rocchi, classe 1986, si è formata tra Firenze, Bologna e Brussels: l’autrice, che ha in passato collaborato a volumi biografici e ha firmato il suo primo volume nel 2012 (Brucia, Rizzoli Lizard), occupa gli scaffali di quest’autunno con il suo contributo in Post Pink. Antologia di fumetto femminista (AaVv, Feltrinelli Comics – suo è il capitolo VII, “Gli organi femminili”) e proprio con Susi corre.

Susi corre è l’intreccio delle vite di due personaggi: Susi, una ragazza ancora acerba che si affaccia per la prima volta alla complessità della vita, dell’amore e del sesso; suo nonno, pieno di rimpianti e disposto a tutto pur di riguadagnare piccole passioni. Sullo sfondo, una fiera di paese in un pomeriggio qualunque – una delle tante in cui tutti e tutte ci siamo trovati a perder tempo, annoiarci, uscire con amici e amiche da pre-adolescenti. Silvia coglie con maestria proprio l’intensità e la fatica dello stare insieme provata da Susi, quei “jeux d’enfants” fatti di gelosie, invidie, infatuazioni, eccitazioni, scoperta di sé, dell’altro/a. Una scoperta che, però, è ancora solo agli inizi e che non può che concludersi con una fuga.

Allo stesso tempo, il tempo della fiera rappresenta anche il divario generazionale tra Susi e il nonno, un dialogo che sembra – e forse è – impossibile. Il contrappunto del tempo presente e passato, trasformato in rimpianto, assume forma e figura nella scelta di nudità del nonno – che decide di spogliarsi di fronte a una sua amante passata, casualmente rincontrata. Una nudità che mi ha riportato alla mente la distinzione pirandelliana tra comicità e umorismo, con un elemento patetico che non viene risolto. Una irrisolutezza che ci spinge a porci il perché di quel gesto e di tanti altri gesti che, ogni giorno, avvengono sotto i nostri occhi. Ancora una volta, di fronte alla ferocia del giudizio immediato della folla e nonostante la pietà di una donna sconosciuta, la fuga appare l’unica soluzione possibile.

Tensioni istintive e sottili che percorrono le relazioni giovanili, ma persistono anche nell’amarezza nostalgica della vecchiaia, e dietro le quali si celano quelle sovrastrutture che, in altri campi, è necessario costantemente indagare, criticare, rimettere in discussione attraverso teorie e pratiche. Il ricorso al grande formato – che, confesso, ho recuperato attraverso una rilettura alla chetichella in una stazione ferroviaria dopo la lettura in digitale – offre al segno di Silvia la possibilità di esprimersi al meglio e di restituire le tensioni attraverso il dubbio delle matite, la gagliardezza dei colori, i giochi di luce di una giornata estiva.

Colori, luci e suoni dei quali, a volte, dimentichiamo l’intensità in quella corsa che è la crescita.

Susi corre
sceneggiatura, disegni e colori di S. Rocchi



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Dario Oropallo

Ho cominciato a leggere da bambino e, da allora, non ho mai smesso.

Anzi, sono diventato un appassionato anche di fumetti, videogiochi e cinema: tra i miei autori preferiti citerei M. Foucault, I. Calvino, S. Spielberg, T. Browning, Gipi, G. Delisle, M. Fior e S. Zizek.

Vivo a Napoli, studio filosofia e adoro scrivere. Inseguo il mio sogno: scrivere.

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