Qualche giorno fa abbiamo parlato di una doppia collection che Taito, nella sua infinita munificenza, ha immesso sul mercato e dedicato ad uno dei franchise simbolo dell’era arcade compresa tra gli anni ’80 e ’90, Darius. Visto che un titolo in particolare della collection, Darius Gaiden, è un assoluto, completo, incontestabile capolavoro, mi è venuta voglia di andarmi a rigiocare (ovviamente dopo aver finito TLOU2, che ho terminato così velocemente da aver anticipato la completa installazione del gioco) gli altri esponenti nobili di questo genere, lo shoot’em up orizzontale, che tante soddisfazioni ha dato al Videogioco.

Darius Gaiden (Taito, Arcade, Saturn, Playstation, 1994) : ammetto candidamente di non averlo mai giocato prima di qualche giorno fa e, come direbbe la Mazzamauro, CHEMMESOPERSO!. Un capolavoro assoluto sono ogni punto di vista: tecnicamente strabiliante, art direction fantastica, gameplay liquido, longevità infinita. Cioè, giù il cappello, anche se con 25 anni di ritardo.

R-Type (Irem, tutte le piattaforme immaginabili, 1987) : beh, imbattibile. Il padre, oramai nonno, di tutti gli shoot’em up orizzontali evoluti, pietra miliare e, incredibilmente, un gioco che è stato convertito degnamente in quasi tutte le sue innumerevoli incarnazioni.

Pulstar (Aicom, Neo Geo, 1995): una delle ragioni per comprare un Neo Geo e uno dei migliori titoli in assoluto per la macchina, che non appartenga al genere picchiaduro.

Blazing Star (Yumekobo, Neo Geo, 1998): un’altra delle ragioni per comprare un Neo Geo e uno dei migliori titoli in assoluto per la macchina, che non appartenga al genere picchiaduro.

Progear No Arashi (CAVE/Capcom, Capcom CPS-2, 2001): il matrimonio felicissimo tra Cave, regina degli shoot’em up di terza generazione e Capcom, regina a prescindere di tutto il resto. Visivamente è impossibile pretendere di più e prima di venirne a capo ci vorranno mesi.

Einhander (Square, Sony PlayStation, 1997): il videogioco col titolo più fico di sempre nonchè dimostrazione della incredibile primavera creativa, durata un lustro, vissuta da Squaresoft ai tempi della prima Playstation. Ogni titolo che sfornava era una killer application ed erano tutti giochi di generi diversi. A pensare a come si è ridotta oggi, viene da piangere.

Gokujyō Parodius (Konami, Arcade, Super Nintendo Entertainment System, Playstation, 1994): la migliore incarnazione dello spassoso franchise di Konami. Adorabile in tutto e la versione SNES è assolutamente strabiliante.

R-Type Delta (Irem, Sony PlayStation, 1998): ero molto indeciso se inserire questo o l’ottimo Leo. Ho optato per questo, perchè unico titolo in grado di rivaleggiare, ai tempi della prima Playstation, con l’eccezionale Einhander.

Thunderforce III (Technosoft, Megadrive, 1990): altro dilemma: metto il terzo o il quarto episodio? Scelgo il terzo, perchè ai tempi era il massimo disponibile su una console casalinga.

Menace (Dma Design/Psygnosis, Amiga, 1988): Ok, ingorate questo suggerimento, davvero. Il gioco non era un granchè nemmeno ai tempi dell’uscita, almeno lato gameplay, graficamente era mostruoso (e infatti TGM gli mollò un demenziale 99%), però è stato uno dei primissimi giochi che ho inserito nel disk drive dell’Amiga 500 appena comprato e…son cose.



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Andrea Chirichelli

Classe '73. Giornalista da tre anni, ha offerto il suo talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic e a decine di siti che ovviamente lo hanno evitato con anguillesca agilità. Ha in forte antipatia i fancazzisti, i politici, i medici, i giornalisti e soprattutto quelli che gli chiedono foto.

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