I videogiochi vengono spesso considerati causa di ogni sorta di problema sociale, in particolar modo quando si parla di bambini. La violenza, l’obesità e la pigrizia sono solo la punta di un iceberg. Un recente articolo scritto da Amanda Enayati (in lingua inglese) aggiunge a questa lunga lista un nuovo potenziale problema: lo stress.

Possono i videogiochi rendere più difficile per un ragazzo essere felice e rilassato? Enayati, giornalista della CNN e corrispondente alla PBS MediaShift, afferma che alcuni studi sostengono diversi pro e contro. E’ giunto quindi il momento di dare uno sguardo più da vicino a questo dibattito sui videogiochi, per cercare di capire in che modo potrebbero rivelarsi stressanti e nocivi per i bambini.

kids-playing-video-games-793x544

Nella prefazione del suo articolo, Amanda dice di aver sentito parlare dello stress e dei videogiochi ad una conferenza dove, ironia della sorte, era stata invitata per parlare di come i videogames aiutano gli atleti e i soldati a controllare meglio l’ansia e lo stress post-traumatico. E’ sorta pertanto una domanda importante, ovvero se e come una lunga sessione di gioco potesse influenzare lo stato d’animo di un bambino durante la giornata. Gli studi hanno dimostrato come il forte stress in generale possa avere effetti negativi sulla salute, causando ad esempio pressione alta, malattie cardiache e persino depressione. Quindi ci si chiede: “può lo stress causato dal gioco portare a queste complicazioni di salute?”

Lo stress può essere positivo

Chris Ferguson, presidente del dipartimento di psicologia e comunicazione presso la Texas A&M International University, sostiene che la questione è inconcludente e che probabilmente il gioco non ha un ruolo importante nel causare problemi di salute dovuti allo stress. Egli fa notare che c’è un divario notevole tra i dati raccolti e il modo in cui vengono interpretati, e che i ricercatori spesso finiscono per rispondere in maniera influenzata dalla pressione sociale e politica. Egli dice persino che esiste lo stress da gioco, ma che si tratta di uno stress positivo, simile a quello che si potrebbe provare partecipando ad uno sport o leggendo un libro accattivante. Infine, sottolinea come un videogioco possa essere sia positivo che negativo, a seconda di come viene usato e a seconda dello stato d’animo che si ha nel momento in cui si decide di giocare.

Il gioco è un rischio per la salute

Brad Bushman, professore di psicologia e comunicazione presso la Ohio State University, si trova in forte disaccordo con quanto detto da Chris Ferguson. Egli afferma come la ricerca indichi conclusivamente che i videogiochi causano aggressività, aumentando la rabbia e diminuendo l’empatia. Bushman cita un’analisi di 136 documenti che hanno preso in esame più di 130.000 giocatori in tutto il mondo, sia uomini che donne, giovani e anziani. Quest’analisi condotta nel 2010 ha trovato una forte correlazione tra il gioco e i più elevati livelli di stress, tra cui l’ipertensione e l’aumento della frequenza cardiaca.

La sindorme Locked-in

Una terza testimonianza viene dal Dr. Rajita Sinha, direttore dello Yale Stress Center e professore di psichiatria, neurobiologo e studioso di soggetti in età infantile alla Yale University School di Medicina. Egli crede che i dati siano ancora inconcludenti, ma raccomanda cautela quando si tratta di bambini e gioco. Afferma che quando ci si concentra su un’attività per lunghe sessioni, si comincia ad avvertire una strana forma di “stress in corso”. Se il gioco comincia ad essere un’attività molto impegnativa e che mina la nostra attenzione, può avere un effetto negativo sui nostri lobi frontali, i quali sono responsabili del processo decisionale e dell’attenzione. Questa si chiama sindrome Locked-in e può avere lo stesso effetto di una dipendenza. Per i bambini, questo può rivelarsi particolarmente problematico perchè le parti del cervello sono ancora in fase di sviluppo, in particolar modo quelle responsabili del buon senso e della capacità di concentrarsi.

In conclusione

Abbiamo analizzato tre pareri importanti provenire da tre figure diverse, il che ci permette di avere una panoramica sufficientemente attendibile. Potremo quindi concludere dicendo che, indipendentemente dall’età, l’equilibrio e la moderazione sono importanti al fine di non subire effetti negativi dovuti a lunghe sessioni di gioco. Allo stesso tempo non è facile stabilire se un gioco sia meglio o peggio di un altro, dato che una stessa esperienza potrebbe essere gratificante per alcuni e stressante per altri.

Sappiamo anche che un MMO o un qualsiasi videogioco in generale può rappresentare un elemento positivo nella vita di un bambino in crescita. Nei casi migliori, possono insegnare e promuovere la creatività nelle loro giovani menti. Allo stesso tempo però, è anche vero che le loro capacità intellettive ancora in sviluppo potrebbero essere ostacolate dal punto di vista dell’attenzione e del giudizio. E’ bene ribadire che ogni bambino è diverso da un altro, e che ciò che per un soggetto può risultare stressante per un altro potrebbe rappresentare una semplice fonte di divertimento senza effetti collaterali.

Detto questo, i genitori sono forse i più attrezzati per valutare le esperienze dei propri figli in rapporto al gioco, e pertanto sono anche tenuti a determinare ciò che per i loro bambini può rivelarsi inadatto e talvolta nocivo. Mentre le discussioni sul fattore stress collegato al gioco sono ancora in corso, i genitori possono già fin da subito stabilire in quale misura sia giusto far giocare i propri figli ai videogiochi.


Questo articolo è stato scritto dalla redazione di giochi-mmo.it, un sito italiano dedicato interamente al mondo dei giochi MMO free to play e consigliato a tutti gli appassionati di videogiochi online.



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
, ,
Redazione

Siamo un collettivo italiano – con diversi residenti all’estero – di giornalisti e amanti dei media provenienti da svariate esperienze multi-mediali nel campo dei videogiochi, della scrittura, del cinema e della produzione audio. Fra le cose che abbiamo creato o a cui abbiamo collaborato ci sono Wired, Super Console, Videogiochi, Digital Japan, Videogame.it, Dizionario del Cinema Farinotti, Colonne Sonore, Protagonist, Hive Division, Metal Gear Solid Philanthropy, L’Unità, RingCast, Babel, AF Digitale, Parliamo di Videogiochi, Outcast, The First Place, Ring, Wiskast, Il Tentacolo Viola, Nextgame, Ars Ludica, Arsludicast, Single Player Coop, Win Magazine Giochi, Play Generation, Xbox Magazine Ufficiale, PC Zeta, Joypad, Game Petwork, Playstation World, PSM, PlayStation Magazine Ufficiale, PlayStation 2 Magazine Ufficiale, Giochi per il Mio Computer, PlayStation Power, PSX2, PlayNation, The Games Machine, Rivista Ufficiale Nintendo, Gamesradar, GamesVillage, Master Console, Capital, Jack, Metro, Traveller e Mymovies.

Similar Posts
Latest Posts from Players