C’è una nuova rubrica atemporale su Players! L’abbiamo chiamata I LOVE THIS SHIT ed è la strenua difesa di un film di merda (o, meglio, ampiamente riconosciuto come tale) da parte di un fan che invece lo ritiene ben fatto. Del resto, come diceva Clint “le opinioni sono come le palle, ognuno ha le sue”. Non resta che vedere se il difensore (genuino eh, chi scrive è DAVVERO convinto che il film che sta difendendo sia valido) ha o meno buone argomentazioni da proporre…beh, bando alle ciance iniziamo con il fondatore di Players che svela il suo amore proibito per Independence Day!
E’ curioso che mi trovi a difendere il capolavorico ID4 proprio nell’anno in cui si celebra il suo ventennale con l’uscita del suo sequel. Independence Day (ID4 per gli amici del film, categoria di cui mi fregio di far parte) sconvolse il boxoffice dell’estate 1996 e tutt’oggi è nella top 40 dei film che hanno incassato di più nella storia del cinema americano. Emmerich, che aveva girato pellicole quasi “autoriali” (e di successo zero) prima di emigrare in America, aveva capito che per vendere biglietti servivano 1-effetti speciali, 2-catastrofi, 3-esplosioni, 4-un cast funzionale al progetto, 5-un tranquillizzante manichesimo.
Con Stargate le cose erano andate molto bene per i primi 40 minuti, poi il film era diventato una insostenibile cazzata, perdendo l’alone mistico e misterioso che caratterizzava il suo efficace incipit. Con ID4 le cose partono alla stragrandissima: gli alieni, che scopriremo poi essere brutti e incazzati, arrivano con meganavi gigantesche che prima coprono con la loro ombra tutto ciò che incontrano e poi lo distruggono.
Emmerich celebra l’America esaltando le sue presunte qualità più di quanto farebbe un patriota nato a Washington. Così, vengono proposti nell’ordine: l’eroe nero senza paura che corona il suo sogno infantile, il nerd genio ambientalista che salva il mondo, la puttana di buon cuore & madre di famiglia che aiuta i sopravvissuti, un cane prodigio immortale, l’ubriacone redento che si immola per il bene della famiglia, il presidente USA under 40 che, onestissimo e privo di difetti, guida la riscossa del mondo intero e trasforma il 4 luglio in festa galattica. A smenarci insomma, forse vista la teutonicità del regista, sono solo il collaboratore ebreo del presidente, vero villain del film e unico personaggio a collezionare figure di merda dal primo all’ultimo minuto e il gay, che schiatta subito.
ID4, ultimo film girato con gli effetti speciali vecchio stile, prima dell’avvento del digitale, visivamente strabilia: è godibile ancora oggi e alcune sequenze (l’ombra sul Mondo, le navi che escono da nuvole infuocate, tutti i combattimenti aerei) sono da lode e bacio accademico. Emmerich qui fa bene quello Bay non ha ancora imparato a fare: combinare esplosioni con una narrazione superficiale MA non inconsistente. Bene o male tutte le sottotrame funzionano (a differenza di 2012, clamorosa occasione mancata) e il cast gender/color/age/sex/diversity compliant è perfettamente funzionale al progetto.
Il ritmo è quasi sempre coinvolgente e adrenalinico, fatta eccezione per il segmento in cui appare il bizzarro scienziato a capo dell’Area 51, decisamente la porzione di film meno riuscita. La grandezza di ID4 si è corroborata negli anni, anche grazie all’assenza di validi epigoni. Di solito un film di grande successo genera cloni e copie, ma nessuno ha mai provato, se non forse Spielberg col suo remake di War of the Worlds, a giocare nello stesso campo di ID4.
Nel 1996 Tim Burton uscì con le ossa rotte dal confronto col suo (splendido ma oggettivamente antitetico) Mars Attacks! e da allora in poi il tema è stato declinato mille volte ma mai con l’efficacia e la semplicità di ID4, che imbastisce un “uomini vs alieni” tanto manicheo quanto efficace e spettacolare. Non resta che scoprire, tra qualche mese, se Emmerich, che da allora non è più riuscito a raggiungere quei livelli qualitativi nel genere “blockbuster di intrattenimento”, riuscirà a superare sé stesso con Independence Day: Resurgence: l’assenza di Will Smith pesa come un macigno, ma chissà che il regista non riesca a ritrovare lo smalto di un tempo e offrire al pubblico due ore e mezza di scoppi, botti e divertimento ignorante ma di eccelsa qualità…
Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.
Grazie!
Con tutta la disponibilità di spirito che posso metterci, mi porto dietro il ricordo di essermi alzato in sala per andare via a metà film, e tremo al pensiero del sequel in arrivo….. vederlo o non vederlo? :-)