Un uomo rude, solo, abbandonato dai suoi cari e dai suoi amici. Un uomo distrutto, eppure costretto a sopravvivere per altri 180 giorni nella giungla d’asfalto di Freeburg: questa è la vita di Jack Boyd quando lo incontrerete per la prima volta e, soprattutto, queste sono le premessa da cui ha inizio This is the police, opera prima dello studio bielorusso Weappy realizzata anche attraverso il contributo di Kickstarter.

This is the police è un interessante ibrido di generi, il cui gameplay si compone di due sezioni. La prima, forse preminente dal punto di vista temporale, ricalca le tradizionali avventure testuali: scopriremo, grazie alle parole di Jack (che hanno il tono rude e sporco di Jon St. John, doppiatore inglese del Duca), i retroscena della metropoli di Freeburg e della sua difficile vita familiare. Lo sviluppo contemporaneo delle due realtà, parimenti degradate, si lega ad un futuro che il giocatore potrà determinarne con le sue scelte nel corso dei sei mesi attraverso cui si snoda il gioco. Sei mesi nei quali non dovremo solo leggere e decidere come agire, ma anche gestire la polizia di Freeburg: questa seconda “sezione” del gameplay è squisitamente gestionale e ci vedrà alle prese non solo con compiti di routine, ma anche con la criminalità organizzata, i favori della politica e, più in generale, con quegli elementi con cui avremo a che fare nella sezione più narrativa.

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In entrambi i casi, l’interazione è affidata all’uso del solo mouse e prevede l’assegnazione di varie unità a singoli compiti. I compiti si dividono sostanzialmente in due tipi: gli interventi immediati (la classica telefonata al 911 o, in Italia, al 113) e le indagini. Le prime sono gestite come un semplice evento: dovrete assegnarvi uno o più uomini entro un certo tempo limite e, a seconda della loro difficoltà, potrete essere chiamati a suggerire le migliori strategie per risolvere la situazione. In alcuni casi sarà possibile richiedere l’intervento della Swat e, soprattutto quando avrete a che fare con bande di spacciatori, mafiosi o squilibrati, sarà necessario riflettere accuratamente su quali uomini assegnare a un dato caso. Le indagini invece si basano sull’intervento di uno o più detective che, raccolte le testimonianze del caso e ricostruiti alcuni “frame” del crimine avvenuto, si rivolgeranno a voi per una ricostruzione. A questi eventi bisogna aggiungere alcuni episodi casuali che spaziano da eventi bonus a improvvisi scoppi di violenza (cortei che si trasformano in guerriglia urbana, episodi di razzismo e così via). Freeburg è, come avrete intuito, una metropoli occidentale contemporanea e, in quanto tale, è attraversata da una serie di problematiche “contemporanee”.

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Il principale punto di forza di This is the police è proprio questo: unire efficacemente due tipologie di gioco e riuscire a raccontare, contemporaneamente, la storia di un uomo solo e di una società che “cade sempre più in basso”. Questo però è anche il principale punto debole dell’intera produzione che presenta una struttura ferrea. L’alternanza tra sessioni testuali e gestionali è rigidamente vincolata e non presenta alterazioni tali da “vivacizzare” una certa routine che si crea dopo le prime ore di gioco. La ricreazione di questa ripetitività potrebbe essere il frutto di una specifica scelta di design, ma sarebbe stata sicuramente esalta da una maggiore eterogeneità di elementi ed eventi. Fortunatamente le numerose scelte effettuabili e la libertà con cui il giocatore può agire (a lui è lasciata la scelta tra l’esplorazione del cuore di tenebra di Freeburg e Boyd oppure il tentativo di rimediare alla corruzione dilagante) offrono un parziale sollievo.

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Dal punto di vista tecnico, l’opera dei Weappy si distingue per un comparto solido ed affascinante. Graficamente, l’adozione di una grafica bidimensionale composta da una palette cromatica fredda e dall’uso di vettori restituisce una commistione tra un’illustrazione in CG e un fumetto contemporaneo molto piacevole e distintiva; il comparto sonoro è invece affidato a una squisita raccolta di brani jazz e blues che potremo scegliere tra i vinili presenti nella collezione del commissariato, raccolta che potremo ingrandire acquistando (all’interno del gioco) altri brani musicali. Un uso della musica decisamente legato al contesto narrativo e che, pur senza audaci colpi metaludici, merita un plauso (anche per l’ottima qualità delle tracce).

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Nel complesso, la prima opera dei Weappy è un videogioco riuscito e divertente. Le premesse iniziali, nonostante alcune, piccole pecche, sono tradotte efficacemente su schermo: se siete degli appassionati di lettura ed in particolare dei sottogeneri del giallo, o cercato un manageriale intuitivo e senza pretese, This is the police è una scelta interessante.



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Dario Oropallo

Ho cominciato a leggere da bambino e, da allora, non ho mai smesso.

Anzi, sono diventato un appassionato anche di fumetti, videogiochi e cinema: tra i miei autori preferiti citerei M. Foucault, I. Calvino, S. Spielberg, T. Browning, Gipi, G. Delisle, M. Fior e S. Zizek.

Vivo a Napoli, studio filosofia e adoro scrivere. Inseguo il mio sogno: scrivere.

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