Tra tutti i prodotti smaccatamente anni Ottanta che hanno invaso gli schermi negli ultimi anni, Rick and Morty – serie tv d’animazione creata nel 2013 da Dan Harmon e Justin Roiland – resta tra i primi e forse più riusciti esperimenti di ingestione e digestione di temi, figure ed estetica eighties che si siano visti fino a oggi.

Nato da una parodia di Ritorno al Futuro intitolata The Real Animated Adventures of Doc and Mharti, l’originale cortometraggio si é sviluppato, a ridosso di alcuni aggiustamenti (a partire dal rapporto e dai nomi dei due personaggi principali), trasformandosi in una serie di successo giunta ormai alla sua terza stagione. Rick and Morty narra le incredibili peripezie di Rick Sanchez, scienziato cinico, egoista e alcolizzato a cui non basta un mondo per cacciarsi nei guai, e Morty Smith, il nipotino adolescente curioso e petulante che tenta di restituire al nonno buon senso e umanità (di stampo terrestre).

Fuori dall’apparente ordinario nucleo familiare, composto da un padre fin troppo presente, una madre chirurgo che, al massimo, potrebbe operare Bojack Horseman – altra straordinaria serie d’animazione recente – e una sorella superficiale per noia, lo spazio in cui si muovono (attraverso un portale) Rick e Morty è un multiverso di infinite possibilità e situazioni perlopiù paradossali. L’aspetto irresistibile della serie è che, nonostante il format sitcom in cui a prevalere è una struttura episodica autoconclusiva, alcuni dettagli ricorrenti danno vita a una trama orizzontale che asseconda, più che il filone principale, le sue deviazioni: autentici “trick” narrativi capaci di sbloccare storie parallele, alternative e spesso lontane anni luce da quella originale. In questo senso si può dire che, più che svilupparsi linearmente, la serie si strutturi su più livelli, tanto che per afferrare e tener conto di ogni evoluzione bisognerebbe “ragionare quadrimensionalmente”…

Le avventure interdimensionali di Rick e Morty, che spesso coinvolgono anche il resto dei familiari in modi estremamente originali – integrando anche i luoghi psichici e fisici del corpo umano, dai sogni all’intestino crasso – non si limitano a rimestare nel repertorio horror e fantascientifico più noto – le citazioni letterarie e cinematografiche sono incalcolabili – ma tentano di combinare e superare i cliché di genere realizzando soluzioni davvero inedite. La doppia linea narrativa che spesso caratterizza ogni episodio, in cui la combo citazionistica crea situazioni esilaranti e scongiura il pericolo dei tempi morti, assicura al pubblico un intrattenimento stimolante e divertente mentre trasmette una distonica nostalgia. Si ride, si rimembra e ci si commuove anche, godendo di quella particolare sensazione che solo i figli degli anni Ottanta sanno distinguere e apprezzare: la soddisfazione di orientarsi nell’assurdo, di riconoscere i segnali di un immaginario esclusivo e altamente codificato e, last but not least, di ritrovare sempre e comunque la strada verso Casa.



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
Similar Posts
Latest Posts from Players