Ok, Death Stranding non c’è piaciuto. Abbiamo adeguatamente argomentato, quindi passiamo oltre. E’ uscito qualcos’altro, quest’anno? Sì, il 2019 non passerà alla storia come un anno memorabile (mi sono reso conto che questa frase l’ho ripetuta anche gli anni scorsi…), ma alla classica decina di titoli da consigliare ci siamo arrivati, lasciando pure fuori titoli meritevoli (DMC5) e alcuni che non abbiamo avuto modo di provare ma di cui si è parlato benissimo (Asgard’s Wrath, l’esclusiva di Oculus, che tutti affermano essere il miglior titolo VR mai realizzato).
Vabbè, cominciamo.
Untitled Goose Game: by far il GOTY del 2019 e potrebbe non esserlo un titolo in cui si impersona un’oca che dà fastidio alle persone? Ecco, appunto. Chi l’ha fatto e pensato sì, che è un genio visionario. Mica come quello là.
Tetris 99: Già l’anno scorso Tetris era entrato nella nostra top ten (che poi è un mero listone, non una classifica di merito). Stavolta però siamo di fronte al Tetris DEFINITIVO. Cioè il gioco più gioco del mondo + formula Battle Royale. Per citare due vecchi parametri delle recensioni di una volta: giocabilità, 100%, longevità 100% e Medaglia d’oro.
https://www.youtube.com/watch?v=BkltybqKrnc
Slay the Spire: Ammetto di avere un debole per i giochi di carte, in qualsiasi modo questi vengano declinati. Questo è particolarmente ben fatto e originale, visto che si mischia ad altri generi (Rpg in primis), costa poco e dura tanto.
Sekiro: Shadows Die Twice: in attesa che Ghost of Tsushima ridefinisca i canoni degli action ambientati nel Giappone medioevale (che, diciamolo, è l’ambientazione più fica di tutte), quest’anno ci ha regalato la versione jappa di Dark Soul, con meno Rpg e più azione. Tostissimo, ma appagante (caratteristica comune a tutti i giochi di questo genere, ora che ci penso, vedi Nioh).
The Legend of Zelda: Link’s Awakening: Un gioco che ha quasi 30 anni sul groppone può avere ancora qualcosa da dire nel 2019? CAZZO SI’. Specie se quel gioco è di Nintendo e viene completamente ripensato, migliorato, ottimizzato e graziato da una grafica e una colonna sonora fuori parametro. Ok, ci sono alcuni impensabili rallentamenti in alcuni momenti, ma oggettivamente non può essere un appiglio critico per nessuno.
Resident Evil 2: Il secondo miglior remake dell’anno, da parte di una Capcom improvvisamente ringalluzzita che, specie all’inizio dell’anno è tornata ai fasti di una volta (pure DMC5 avrebbe meritato una menzione). Secondo me è uno dei capitoli più deboli (scompare di fronte al primo, quarto e settimo), ma va assolutamente la pena di provarlo, specie se non si è giocato originale ai tempi della sua uscita.
The Outer Worlds: Fallout delude? Eccovi The Outer Worlds, che sì, ha le sue pecche, in primo luogo un combat system rivedibile e altre magagne assortite, ma è nettamente meglio degli ultimi titoli della saga da cui ha preso ispirazione.
https://www.youtube.com/watch?v=JyvhGGIGuQc
Luigi’s Mansion 3: Al netto di qualche particellare sbavatura relativa ai controlli, non sempre immediatissimi, è l’ennesima killer application di Switch, che nel giro di due anni ha già tirato fuori una sotfeca da urlo. Il giardino botanico e il livello Paranormal Productions sono tra i migliori mai creati da Nintendo e valgono dal soli come tutta la produzione ludica del 2019. Poco da aggiungere. Nintendo=Gameplay. Altri=”video interazioni” (lol).
Return of the Obra Dinn: tecnicamente il gioco è del 2018, ma visto che è uscito recentemente per tutte le console disponibili, facciamo un’eccezione e lo spingiamo nel listone 2019, perchè è BELLISSIMO. Se volete leggere una review davvero diversa dal solito, sta qui.
Disco Elysium: Se non soccombete di fronte ai wall-of-text presenti, vi si aprirà un mondo magnifico e immenso. Tra l’altro qui almeno la storia ha senso, al contrario delle supercazzole Kojimiane. Diventerà un classico (e arriverà su console nel 2020).
Previously, on Players
2018: i 10 videogiochi che avreste dovuto giocare
2017: i 10 videogiochi che avreste dovuto giocare
2016: i 10 videogiochi che avreste dovuto giocare
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