Sulla carta l’ultima fatica di David Fincher, da poco approdata su Netflix, sembrerebbe una di quelle pellicole per cui i cinefili si congratulano tra loro per aver colto e apprezzato il côté referenziale, un film per “pochi ma buoni” realizzato più per escludere che per includere. A ben guardare, però, a incuriosire/respingere non sono tanto il tema, i personaggi e l’epoca trattati all’interno della storia – diciamo non proprio mainstream – ma la profondità di immersione e il disorientamento contestuale nei quali la vicenda appare intenzionalmente calata…

Mank (David Fincher, 2020) – questo il film di cui stiamo parlando – sembra donarsi al pubblico come una sorta di documentario romanzato, un film che non è vero intrattenimento (nella misura in cui non costruisce una storia ma si limita ad attraversarla frettolosamente) e non è documento (nella misura in cui tradisce e reinterpreta le informazioni reali).

Mank racconta, più che la figura che dà il titolo al film, ossia lo sceneggiatore Herman J. Mankiewicz – interpretato da uno strabiliante Gary Oldman – le circostanze storiche e sociali che hanno reso possibile (e urgente) la nascita di Quarto Potere (Orson Welles, 1941), il film noto ai più come uno dei capisaldi della cinematografia mondiale, diretto dall’allora esordiente venticinquenne che il critico francese Andrè Bazin, di lì a poco, avrebbe ribattezzato l’enfant prodige della cinematografia statunitense.

Mank

Nonostante il titolo nominale, e proprio come il capolavoro di Welles, Mank lascia che il soggetto della storia – questa volta ancor più schiacciato sullo sfondo – resti William Randolph Hearst, il magnate dell’industria e dell’editoria tradito e trasfigurato dalla narrazione (storica e cinematografica), emblema di un potere – quello di manipolare le pedine della società e muovere il mondo in una precisa direzione – tanto grande quanto sterile, tanto influente quando effimero, tanto autorevole quanto deprezzante, e causa di sommaria incomprensione e incolmabile solitudine.

Diversamente da Quarto Potere, la cui rappresentazione metaforica soleva spostarsi sull’asse della profondità scalfendo la superficie delle cose – e forse rispondeva a questo atteggiamento analitico l’impiego puntuale della profondità di campoMank sembra piuttosto muoversi sull’asse della lunghezza integrando più nozioni (temporali) che prospettive (parziali). Al pari del film di Welles, il lavoro di Fincher non è e non vuole essere un biopic, ma al contrario di Quarto Potere assegna alla scrittura (e allo scrittore) il potere della rappresentazione, ridimensionando la regia e trasferendo la direzione del racconto dalla profondità all’estensione, dalla soggettiva all’oggettiva. Di conseguenza non è più Orson Welles il narratore invisibile (ma presente) di Hearst, bensì Mankiewicz narratore visibile (seppur esiliato) di Hearst.

Mank

Sia chiaro, l’allegoria del Cittadino Kane non cambia, la/e paternità dell’opera (Quarto Potere) non cambia/no, a mutare sono solo i punti di vista e gli orizzonti di una storia che è sempre e solo stata raccontata, filtrata, tradita, mai autenticata, così come lo erano le cronache sensazionalistiche sulle pagine dei giornali dello stesso Hearst. Persino David Fincher, che di Mank è l’abilissimo regista, si affida a una sceneggiatura non sua (ma del padre Jack Fincher), si eclissa nelle pieghe del testo (dialogatissimo), lascia che le immagini scivolino da un’inquadratura all’altra senza insistere nelle emozioni, nelle idee, nelle certezze. Quel che resta è un balsamo di parole, musica e ricordi in bianco e nero, troppo lontani nel tempo per essere “presenti”, eppur così stabili nella memoria di coloro che vogliono, più che sapere, ricordare e porsi ancora domande.

Mank non sarà il film dell’anno, ma sicuramente è un film che sa farsi notare nel maremagnum di prodotti senz’arte ne parte che dai piccoli oblò televisivi elemosinano visibilità.



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
, , ,
Similar Posts
Latest Posts from Players