Ok, questo mese siamo andati un po’ lunghi, ma abbiamo una buona motivazione. “Dico sul serio. Ero… rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C’era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C’è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio!”
Il libro del mese – Dove sei mondo bello di Sally Rooney
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La mascella di Caino di Torquemada
Unbound, casa editrice che pubblica libri attraverso il crowdfunding, ha recuperato Cain’s Jawbone nel 2019: si tratta di un esercizio enigmistico pubblicato in origine nel 1934 da un cruciverbista londinese sotto lo pseudonimo di Torquemada. La peculiarità del libro è che racconta una storia di delitti, ma per individuare vittime e carnefici bisogna tagliare le pagine del romanzo e ricomporle. All’epoca l’editore pensò persino a una sfida: solo due persone riuscirono a presentarsi con la giusta soluzione riportando i nomi delle sei vittime e dei sei carnefici. Sparito dalla circolazione per decenni, La mascella di Caino sta vivendo ora una seconda popolarità anche grazie a TikTok. In Italia l’ha portato Mondadori affidando la traduzione a The Crime Badger, uno pseudonimo dietro cui non si sa chi si nasconda. L’anonimato, pensato per proteggere ə tradutttorə dalla curiosità dei solutori, è servito anche a schermare chi si è occupato della (difficilissima, va ammesso) traduzione dalle critiche piovute sul lavoro svolto, in cui qualcuno sostiene che diverse sfumature di significato sarebbero andate perse. L’editore, in ogni caso, assicura che anche in italiano sia possibile risolvere il cervellotico enigma letterario. Se volete vincere i 500€ di buoni Mondadori in palio, sbrigatevi: avete tempo fino al 1 novembre 2022.
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L’uomo che possedeva il mondo di Charles Eric Maine
Da queste parti abbiamo un debole per la fantascienza, ormai dovrebbe esservi chiaro, e il prossimo filotto di libri ne è la conferma. Partiamo da questo classico della golden age della sci-fi riproposto da Urania nella collana Collezione. Il proprietario del mondo del titolo è Robert Carson, astronauta morto durante una missione spaziale finita male per colpa di un errore di calcolo, e risvegliato su Marte 8.000 anni dopo per scoprire di avere nel frattempo ereditato la Terra, in quanto beneficiario di una fondazione che durante la sua morte ha indirizzato finanziariamente i cambiamenti sociali e politici degli ultime migliaia di anni di storia umana. Tutto bellissimo, se non fosse che sulla Terra la fondazione di cui sopra ospita già il corpo di un Robert Carson. Per l’occasione il romanzo è riproposto con una nuova traduzione integrale a cura di Francesca Noto.
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Improvvisazioni a cura di Gideon Lichfield
Dobbiamo ammetterlo, per le proposte fantascientifiche di 451 abbiamo un debole. La loro precedente raccolta di racconti, Relazioni, non solo ha segnato l’esordio dell’etichetta letteraria di Edizioni BD, ma è stato anche uno dei libri che più abbiamo apprezzato nel 2021. A marzo 2022 451 è tornata sul luogo del delitto con Improvvisazioni di Gideon Lichfield, global editorial director di Wired. Come Relazioni, anche questa nuova antologia è una traduzione di un’edizione di Twelve Tomorrow, pubblicazione del MIT che coinvolge periodicamente alcuni dei nomi più importanti della sci-fi intorno a un tema. Make shift: dispatches from a post pandemic future è stato pubblicato in USA nel 2021, in piena pandemia, chiamando dodici contributori (tra cui Cory Doctorow e Ken Liu) a immaginare come le tecnologie esistenti o future potrebbero aiutarci a concepire un mondo più equo e una scienza post pandemia. Un tempo era la fantascienza a influenzare il progresso, oggi è il presente a cambiare a la fantascienza.
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Il cielo di pietra di N. K. Jemisin
Ok, qui cerchiamo di essere stringati, altrimenti rischiate di non finire l’elenco di marzo in tempo per quello di aprile. D’altra parte della saga de La terra spezzata ve ne parliamo già dal lontano 2016 grazie ad Elisa. Dopo la pubblicazione negli Oscar Mondadori, l’editore di Segrate ha recuperato la trilogia di N. K. Jemisin negli Urania Jumbo, col terzo e ultimo capitolo pubblicato a marzo. Insomma, non avete più scuse.
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Coma di Alex Garland
Sì, QUEL Alex Garland, il regista di Annientamento tratto dalla famosissimo cult di weird fiction scritto da Jeff VanderMeer. Davvero serve un altro motivo per recuperarlo? Ok, anche in questo caso si parla di risveglio, ma questa volta Garland si diverte come al solito di parlare di tempo/spazio, il confine tra realtà e coscienza, e quel delizioso groviglio che è la psiche umana. Finora quella di 451 è una line-up davvero notevole. Il ritorno di Garland al romanzo (dopo L’ultima spiaggia da cui è tratto il The Beach di Boyle) è incorniciato dalla copertina realizzata da Simone di Meo, che d’ora in poi si occuperà dei progetti grafici di 451.
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Punto di fuga di Mijhail Shishkin
A 21lettere va riconosciuto un ottimo fiuto nella selezione dei libri da pubblicare. Da queste parti teniamo d’occhio l’editore modenese dai tempi del loro esordio con L’addio a Saint-Kilda (molto apprezzato sulle nostre pagine). Da allora il catalogo si è riempito (di copertine sempre ben illustrate, per altro) fino ad arrivare all’ultimo libro selezionato e tradotto: Punto di fuga del moscovita Mijhail Shishkin. Un romanzo epistolare tra Vovka, volontario al fronte nella Guerra dei Boxer a cavallo tra la fine del ‘800 e l’inizio del ‘900, e Sashka, sua innamorata rimasta nella provincia russa. A differenza del concetto prospettico del titolo, le rette rappresentate dalle missive dei due giovani non appaiono convergere verso il medesimo punto, o forse semplicemente spariscono oltre l’orizzonte, seguendo ciascuna la propria direzione. Un gran bel antidoto alle tante cialtronate sulla letteratura russa purtroppo sentite di recente.
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L’ultimo segreto di John Le Carrè
L’ultimo libro di Le Carrè, pubblicato postumo, non poteva che essere a sua volta un intrigo. La storia è questa: Le Carrè inizia a lavorare a L’ultimo segreto nel 2014. Mentre lo scrive, però, il filo della narrazione lo porta in un territorio che finisce per sorprenderlo. Quando si rendere conto di star scrivendo una intreccio in cui i suoi amati servizi segreti ne escono a pezzi, smontati come un’istituzione ormai inutile e incapace di far fronte al presente, Le Carrè si concede del tempo per riflettere e abbandona il manoscritto in un cassetto. Lo ritrova, anni più tardi, il figlio Nick Cornwell il quale – a suo dire – gli dà giusto una sistemata per renderlo pubblicabile e lo manda in stampa. Ai lettori più attenti e appassionati del maestro dello spionaggio qualcosa però non torna: dettagli, forse sospetti, ma a tratti quel meccanismo a orologeria tipico de Le Carrè si inceppa. Cornwell ne ha approfittato per pubblicare un libro in realtà vergato a quattro mani utilizzando il nome del padre? Si tratta solo di maldicenze? Probabilmente non lo sapremo mai. Poco male, il tocco di John Le Carrè in ogni caso si avverte, ed è abbastanza per cavarne personaggi meravigliosi e una trama appassionante. Ci si può accontentare, per usare un eufemismo.
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Guarda le luci amore mio di Annie Ernaux
Avete presente quella cosa che si dice quando si è molto appassionati di un autore, che si leggerebbe anche la sua lista della spesa? Ecco, l’ultimo libro di Annie Ernaux pubblicato da L’orma editore va abbastanza vicino a questo concetto. Quando nel 2012 l’editore francese Seuil le chiese di scrivere qualcosa per la loro collana “Raccontare la vita”, Ernaux passò quasi un anno a prendere appunti all’interno di un Auchan, fermando su carta suggestioni, dettagli e osservazioni dal punto vendita di Cergy-Pointoise. Lo stile scelto è il suo d’elezione, il diario. Il risultato è come sempre per nulla banale, a cavallo tra il pubblico e il privato, il politico e il sociologico.
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Perché tornavi ogni estate di Belèn López Peiró
Quella del titolo è la domanda che Belèn si è sentita fare per anni, dopo aver denunciato lo zio che l’ha ripetutamente violentata, dai 13 ai 17 anni, durante i soggiorni estivi nella sua casa a Santa Lucia. È la domanda emblema del victim blaming, di quel meccanismo con cui la società patriarcale prova a sciacquarsi la coscienza gettando sulla vittima di abusi la colpa del comportamento predatorio del violentatore. Con Perché tornavi ogni estate, pubblicato da La nuova frontiera, Belén López Peiró racconta l’esperienza vissuta in prima persona attraverso un concerto di più voci, allontanandosi dal suo corpo per abbracciare in sé la battaglia di tutte, ma anche per dare voce a ogni donna costretta a vivere a la stessa violenza e a subire i sospetti, il discredito e il rifiuto da parte di polizia, amici e familiari. Un esordio letterario diventato nel giro di breve manifesto politico e femminista in Sud America.
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Silenziosa sfiorisce la pelle di Tlotlo Tsamaase
Dire qualcosa di Silenziosa sfiorisce la pelle senza rovinare il gusto per la lettura è davvero un’impresa complessa. Il romanzo di Tlotlo Tsamaase è pura affabulazione letteraria, un incastro di significati che raccontano la vicenda di una donna africana la cui pelle inizia misteriosamente a scolorire, ma anche il peso del colonialismo e del patriarcato. Artefice di questo brillante meccanismo letterario è l’uso combinato di inglese e tswana su cui la traduttrice Giulia Lenti ha lavorato con dedizione per rendere anche nella nostra lingua la magia che trasuda dal testo pubblicato da Zona 42.
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