È un ritorno roboante quello di Ninja Gaiden, storico franchise capace di attraversare decenni e dimensioni, dal 2D al 3D, il tutto nell’arco di quasi quarant’anni.

Nel novero degli studi che hanno apposto il loro nome alla serie, ritroviamo insistentemente due nomi brillanti dell’industria nipponica: Koei e Team Ninja. Tuttavia, per questa quarta incarnazione è subentrato un nuovo roboante nome, recentemente al centro della cronaca di settore per via dell’uscita di scena di importanti figure chiave: sto parlando di Platinum Games, vero sviluppatore ombra di Ninja Gaiden 4.

Togliamoci il dente dolorante anzitempo: Ninja Gaiden 4 si conferma ostico, molto tecnico e talvolta persino sbarrante. È questa, da sempre, la più rilevante cifra stilistica di Ninja Gaiden; dai suoi albori fino a oggi. Appurato l’ovvio (NG3 a parte, NdRedazione), procediamo nel dettaglio.


La silhouette del protagonista di Ninja Gaiden 4 che si staglia contro un cielo rosa

Cambia il volto, non la sostanza

In maniera non troppo dissimile a quanto accaddeva con Devil May Cry 3, anche in questo caso assistiamo a un cambiamento oserei dire ‘radicale’, ossia il cambio di protagonista. Essendo cresciuto all’ombra della leggenda di Ryu Hayabusa, definito non a caso – e in maniera piuttosto camp – “super ninja”, passare a Yakumo, shinobi del Clan del Corvo, è stato se non destabilizzante, quantomeno strano. La caratura estetica dei due ninja è soltanto superficialmente simile; più in profondità i due appaiono molto diversi, non soltanto sul piano tecnico (stili di combattimento, etc) ma anche su quello estetico: Yakumo accantona l’aura statuaria e zelante di Ryu in favore di un impertinenza più giovanile, più anarchica, sfrontata e cinica. Nel corso delle circa dieci ore che ho impiegato per concludere l’avventura, ho impiegato Yakumo per oltre il novanta per cento del tempo, relegando Ryu a una breve parentesi di appena un’ora, dove l’impressione è stata costantemente quella di offrire un cioccolatino consolatorio a quei fan eccessivamente estraniati dalla presenza di Yakumo, e dalla quasi totale assenza di Ryu.

Narrativamente parlando non siamo di fronte a nulla che possa far sussultare; quantomeno non ha fatto sussultare me. Il canovaccio prende alcuni elementi pregressi della serie, presenti ad esempio in Ninja Gaiden Dragon Sword, come il Black Dragon, entità mitica centrale in questo quarto e ultimo capitolo, dove Yakumo appare come l’unico capace di abbattere la bestia, interrompendo così il suo nterminabile ciclo di morte e rinascita. Ad affiancare Yakumo (e Ryu) troveremo uno sparuto numero adi comprimari, alcuni interessanti, altri meno… molto meno. Ricordo tuttavia che per sua natura Ninja Gaiden non lascia troppo spazio all’interazione con altri npc. Il game design della serie, e quindi anche di questo capitolo, è quasi interamente concentrato altrove.

Hardcore never dies

Non occorre un eccesso di zelo per capire qual è il motore che da decenni spinge il brand, e come potrebbe essere altrimenti? Il gameplay, e più nello specifico il combat system è senza dubbio la trave portante dell’esperienza. Lo è sempre stato e sempre lo sarà, e fortunatamente Ninja Gaiden 4 non fa
eccezione.

Estremamente cinetico, visivamente truculento e tecnicamente elaborato come un moderno picchiaduro a scorrimento, il gameplay in questione può essere croce o delizia, dipende tutto dalle bitudini di chi gioca.

Trovare una via mediana non è mai stato così difficile… più o meno. Questo per via di un selettore della difficoltà che offre un approccio decisamente – per non dire spudoratamente – più morbido a un’esperienza nota per il suo vertiginoso eccesso di sfida; un buon selling point per tutti e tutte coloro che fino a oggi apparivano intimoriti, e affascinati, dalla serie. Restando in tema combat system, sottolineo il buon rigore tecnico della produzione, che come accennavo sopra propone a chi gioca una routine di tasti prossima a quella di un picchiaduro; con pregi e difetti annessi. Chi non è abituato a muovere rapidamente le dita avrà più di qualche difficoltà – mitigabile con features di accessibilità che edulcorano la difficoltà d’esecuzione delle combo – a gestire i numerosi schemi di tasti. Può essere però il punto di forza per tutti quegli aficionados un po’ folli, un po’ masochisti, perennemente alla ricerca del muro tecnico da scalare. A tal proposito, segnalo qualche problema di bilanciamento quando si alza la difficoltà, in particolare nella gestione delle boss fight, che tuttavia meritano una discussione a parte.

Che si tratti di un gioco di ruolo, o di un action frenetico alla Ninja Gaiden, continuo e continuerò a ritenere le boss fight una sezione cruciale, e a tal proposito Ninja Gaiden 4 scivola un po’ troppo. odibili sul piano ludico, ma decisamente poco ispirate sul piano estetico e stilistico, le boss fight mi sono apparse tutte, senza vere eccezioni, non all’altezza; alcune persino bruttine. Un vero peccato onsiderando quanto confido in questa caratteristica.

Infine qualche parola sul level design. Questo è uno degli aspetti a mio avviso più interessanti del gioco. Ninja Gaiden 4 sposta il giocatore attraverso scenari assai contrastanti fra loro: passiamo da una Tokyo cangiante, tronfia di estetica cyberpunk, madida di pioggia, a coltri boscose frastagliate di templi shintoisti, fino a complessi che strizzano l’occhio a una certa estetica fantascientifica post industriale – estetica osservabile anche nel vestiario. Tutte le soluzione ambientali e architettoniche mi sono apparse ispirate e gradevoli, a patto che si tenga ben in mente che l’esplorazione ambientale, e quindi la sua stratificazione, non rientra granché negli obiettivi del gioco.

Per concludere: Ninja Gaiden 4 segna positivamente il ritorno di una serie di cui io personalmente sentivo la mancanza; e sento di poter dire che saprà soddisfare tutte le mani e tutti i palati, al netto di qualche inezia tecnica, come le eccessive e datate sequenze platform, o una telecamera che non sempre riesce a gestire la caoticità e la rapidità che l’esperienza propone.



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
, ,
Similar Posts
Latest Posts from Players