Abbandonato, almeno temporaneamente, il ruolo “a doppio taglio” di giudice di X-Factor e doverosamente allontanatasi dalla discutibile etichetta di “clit-rocker”, la pantera nera Skin trova il tempo di realizzare un nuovo album con i suoi Skunk Anansie a tre anni di distanza dal dignitoso, ma non sensazionale, Black Traffic che certo non fu un successo…
Il momento è strategicamente propizio per conquistare le giovani platee ed infatti, questo nuovo Anarchytecture
La formazione degli Skunk però rimane quella tipica, composta da Skin, il chitarrista Ace, il bassista Cass e il batterista Mark Richardson e ciò rassicuri chi ha, come il sottoscritto, apprezzato la band agli esordi, negli anni Novanta. Del resto è la stessa Skin a dichiarare che non c’è alcuna intenzione di rompere con il passato, anche se, a suo dire, questo Anarchytecture
Nell’album troverete dunque i classici intro di chitarra (più o meno distorta) dei brani più tirati (come l’apprezzabile Beauty Is Your Curse) e un po’ delle sonorità post-grunge che hanno decretato il successo della band, insieme a ballad, affascinanti ed emotive, come la nuova bella single-track Death to the Lovers, cantata con la consueta maestria espressiva dalla talentuosa vocalist rapata a zero, cui si aggiungono, però, tracce più convenzionali (e un po’ ruffiane) come l’electro-pop di Love Someone Else o I’ll Let You Down, che ricordano più da vicino Placebo e Garbage (il che non è un bene…).
Tutto sommato, dunque, un prodotto abbastanza buono per Skin e Co. che dovrebbe rinverdire i fasti della loro reunion degli anni duemila e garantire un grosso afflusso di pubblico nell’imminente tour europeo destinato a fare tappa anche all’Alcatraz di Milano a febbraio (già sold- out) prima di toccare altre città italiane a luglio. Nota finale, assai positiva, anche il fatto che agli Skunk interessino ancora le cover art dei loro album e che non si accontentino della solita triste fotina di gruppo: la loro copertina è stata, infatti, realizzata (con indubbia originalità) dall’italiano No Curves, artista contemporaneo famoso per le sue opere costruite esclusivamente con il nastro adesivo.
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