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Fantastic Four: Epic fail

Col “senno di poi” è facile affermarlo, ma forse un documentario relativo alla produzione e realizzazione di Fantastic Four, magari capace di spiegare cosa sia andato storto e quale catena di eventi e decisioni abbia portato a questo risultato finale, avrebbe probabilmente generato più interesse del film, superflop certificato nell’altrimenti scoppiettante estate cinematografica americana 2015.

Già, perchè Fantastic Four non è solo terribilmente sconclusionato e mortalmente noioso ma vince a mani basse il titolo di peggior film superoistico degli ultimi anni (o di sempre?). Sì, è peggiore anche di Elektra, Catwoman e compagnia brutta, oltre che ovviamente dei primi due film dedicati al quartetto, entrambi insufficienti, ma che di fronte allo scempio proposto dalla recente produzione Fox brillano come diamanti nel carbone.

A voler essere buoni, Fantastic Four potrebbe essere accettabile come pilot di una serie tv a basso costo degli anni ’80, uno di quelli necessari ad introdurre personaggi bidimensionali che si vedranno poi in azione per decine di puntate sempre identiche a sè stesse ed sui quali non verrà effettuato un benchè minimo approfondimento nemmeno in plurime stagioni. Invece siamo di fronte ad un film di circa un’ora e mezza in cui per 70 minuti (orologio alla mano) non succede assolutamente nulla. Zero. Niente. Non è un eufemismo o un’esagerazione, ma la clamorosa realtà dei fatti. A meno da non considerare “azione” scene statiche con quattro nerd che smanettano davanti a schermi giganti e blaterano scemenze a ciclo continuo.

L’inconcepibile sceneggiatura di Simon Kinberg e Jeremy Slater è il punto di partenza e arrivo di un viaggio catastrofico. Nel vano tentativo di proporre una storia più realistica e drammatica rispetto alle precedenti incarnazioni del franchise, i due trasformano i personaggi in geek antipatici e verbosi, incapaci di emanare un briciolo di empatia e, cosa peggiore, mai chiamati dalla storia a sfruttare i loro poteri.

A completare il foschissimo quadro, c’è la pigra e scazzata regia di Josh Trank, che quattro anni fa si era proposto come piacevole sorpresa nello scenario sci-fi con il discreto Chronicle (forse esaltato ai tempi ben più di quanto non meritasse davvero). Come spesso capita ai “predestinati” o presunti tali, Trank (che per inciso pare abbia fatto spesso il matto sul set) è crollato sotto il peso del budget e della responsabilità, confezionando un’opera poverissima sotto ogni punto di vista. Va a capire adesso a chi resta in mano il cerino delle responsabilità.Va da sè che, visto il quadro generale, la qualità della performance del quartetto di attori protagonisti (gli altrove validi Miles Teller, Kate Mara, Michael B. Jordan e Jamie Bell) risulta sostanzialmente ininfluente (ma è anch’essa scarsa).

Che dire? Davvero un disastro senza precedenti, un film per certi versi inconcepibile, specie se paragonato ai comunque alti standard settati da Marvel (sempre) e DC (spesso). E’ evidentemente destino che gli eroi Marvel che non subiscono adattamenti “in casa” finiscano in cattive mani. Non resta che sperare che i tre (TRE!) sequel messi molto ottimisticamente in cantiere da Fox non vedano mai la luce, visto che stavolta nemmeno il pubblico più alla buona si è lasciato abbindolare…



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