9 giorni di proiezioni, 150 film in cartellone, 2 anteprime, 3 masterclass e una lunghissima lista di eventi per cinefili e pubblico in sala: sono questi i numeri della 36esima edizione del Bergamo Film Meeting (BFM), una kermesse cinematografica di tradizione italiana, cuore europeo e con una missione chiara: mettere sotto i riflettori i cineasti del domani, presentando dentro e fuori concorso le loro opere prime e seconde.
Nonostante problemi logistici non indifferenti e un trasloco della sede dell’ultima ora, il Bergamo Film Meeting si presenta al suo pubblico con eventi di tutto rispetto.
Dopo tre anni di corteggiamento, il BFM ha convinto Liv Ullmann: sarà lei la superstar dell’edizione e protagonista di una retrospettiva completissima. Una delle più amate muse di Bergman – a sua volta trasformatasi in una valente regista – sarà al entro della retrospettiva principale del BFM, giunto alla 36esima edizione.
In arrivo dunque per i giovani cinefili un “ripasso bergamiano” e i racconti dal set e dalla vita del grande regista dalla viva voce di Liv Ullmann, ma anche la possibilità di conoscere il suo lavoro di regista con la proiezione dei suoi quattro lungometraggi.
Altro ciclo imperdibile per i cinefili appassionati di cinema del blocco orientale è quello dedicato ai  ribelli del 68: la nuova onda del cinema cecoslovacco è protagonista della seconda retrospettiva di peso della 36esima edizione. Il progetto, in collaborazione con il Centro Cecoslovacco di Milano, vede al centro i grandi registi della nuova onda cecoslovacca e delle loro maggiori opere, bruscamente interrotte con l’invasione della loro nazione del 1969 e l’avvio della repressione sovietica.
Per quanto riguarda il concorso principale, sono 7 i lungometraggi che verranno poi votati dal pubblico al termine di ogni proiezione.
Tra i titoli in competizione si nota una netta prevalenza del tema della maternità e una centralità delle voci al femminile davanti e dietro la cinemapresa con titoli come Ice Mother, e il polacco White Rose, passando per la precarietà abitativa e affettiva raccontata dal franco canadese Mobile Home e dal lituano Miracle.
Notevoli anche le tre personali della sezione Europe Now!, che permetterà agli appassionati di vedere tutti i lavori (cortometraggi compresi) della regista, sceneggiatrice e produttrice Barbara Albert (una delle più promettenti e complete registe austriache, lanciata nei suoi primi lavori a Venezia). Regista, sceneggiatrice, produttrice, del francese Stephane Brisé (conosciuto e distribuito in Italia per Una vita) del regista rumeno Adrian Sitaru, di cui verranno presentati in anteprima gli ultimi due lavori.
Il festival si svolgerà a Bergamo e dintorni dal 10 al 18 marzo 2018.


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