Era il 2008, quando un timido ragazzino di Seattle capì che poteva rovesciare il mondo trasformando la sua debolezza in forza, la sua sensibilità in estasi creativa. Mike Hadreas, musicalmente noto con il nome di Perfume Genius, e’ cresciuto, ha irrobustito il suo carisma scenico e dopo due album fortemente intimisti, in cui la sua voce echeggiava su di un pianoforte malinconico e solitario, ora fa uscire il suo Too Bright, profetica rinascita sonora che vive, pulsa, respira inglobando gusti, tendenze, rimembranze musicali saccheggiate da diversi generi ed epoche, riuscendo pero’ a sfuggire ad una facile catalogazione.

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Il titolo e’ prevedibilmente provocatorio in quanto il “troppo luminoso” genera fastidio, irritazione, scandaglia gli schemi e ferisce puntandoci contro una luce bianca, affilata, scomoda per ogni convenzione ed equilibrio. Pur restando fedele al suo marchio di fabbrica, fatto di suoni perduti, eco e riverberazioni della voce, Hadreas manifesta in questa sua ultima fatica un chiaro bisogno di espandere il suo range creativo e tesse melodie complicate, instabili, un ritmo personalissimo che genera spesso un suggestivo meccanismo di flusso che non razionalizza ma piuttosto sente, avverte, registra, vive, esponendosi con coraggio e con audacia alle orecchie di chi ascolta.

I critici hanno criticato il performer definendo la sua immagine ed il suo lavoro un’eccellente sintesi di buone ispirazioni musicali (una su tutte PJ Harvey), ma ancora non in possesso di un stile consolidato e che sia in grado di farlo emergere e consacrare. Ma questo, se mi e’ consentito, sarebbe un obiettivo troppo misero e convenzionale per un artista che vuole mettere da parte l’autocelebrazione dell’io preferendo concentrarsi sull’espressione di complesse sfumature emotive e problemi di natura sociale quali discriminazione di minoranze e tragiche esperienze umane. Perfume Genius e’ avanti ed i frutti delle sue scelte non tarderanno ad arrivare.

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Intanto vi consiglio caldamente l’ascolto di Too Bright, una tracklist sorprendente dal punto di vista della varietà e della disturbante atmosfera che e’ capace di restituire. Si parte dalla più orecchiabile Queen che scatena l’immaginazione invitandoci all’interno di un mondo fatto di fredda psichedelia e sfrenata androginia, per arrivare a Fool un brano che gioca su di un sound anni ’80 con tanto di snapping e tastiere, che compone, insieme ad alcune incursioni nel blues, il corpo centrale dell’album. Ascoltando alcune canzoni, vista l’evidente natura strutturale “patchwork” e volubile, vengono alla mente i famosi “flussi di coscienza” dell’Ulisse di Joyce, scrittore considerato padre del romanzo moderno.

Too Bright e’ un esperienza sensoriale in cui tutto va e tutto ritorna, lasciandoci il tempo per guardaci dentro, ascoltarci e riscoprirci magnificamente fragili ed umani.

Voto: 9 pulse su 10

Per saperne di più’: http://www.matadorrecords.com/perfume_genius

Nota: A partire da questo articolo, i miei giudizi critici sugli album saranno espressi in “pulse” ovvero in battiti cardiaci. La musica, se buona ed ispirata, e’ in grado di farci battere il cuore, diventanto nostra fedele compagna. Dite la vostra, commentate e fatemi sapere quanti “pulse” dareste agli album presi in esame!



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