Durante l’ennesima sfida tra Batman e Gorilla Grodd all’interno del manicomio di Arkham, quest’ultimo utilizza il Quake Engine, una macchina di sua creazione che permette di viaggiare nel tempo. L’attivazione trasporta l’istituto e i suoi pazienti, ossia tutti i nemici di Batman, Joker in primis, nel Giappone feudale dell’epoca Sengoku. A causa di un piccolo scostamento temporale però, Il Cavaliere Nero giunge nel Sol Levante un paio d’anni dopo i suoi avversari, che hanno nel frattempo hanno occupato l’intera regione con eserciti e macchinari strabilianti e che vogliono cambiare la Storia…iniziando proprio dall’eliminazione di Batman!
Sulla carta, il peggiore dei progetti possibili; all’atto pratico, un fantastico film animato che irride le produzioni multimilionarie & hollywoodiane viste negli ultimi anni. Batman Ninja è una strepitosa trashata. Ovviamente, non è un film per tutti.
Realizzato in CG con la tecnica del cel-shading, che funziona alla perfezione, specie nelle innumerevoli e concitate scene di battaglia e valorizza il curioso chara di Takashi Okazaki, il creatore di Afro Samurai, Batman Ninja vede la partecipazione di tutti i nemici storici del Pipistrello (Joker, Poison Ivy, il Pinguino, Due Facce e Deathstroke) contro un eroe che si trova inizialmente spiazzato dall’assenza (parziale) di strumenti tecnologici cui fare affidamento per sconfiggere i suoi avversari (ma che trova un clan dalla sua parte formato da Nightwing, Red Hood, Robin, Red Robin più l’immortale e ubiquo Alfred).
Lo script ribalta molte delle convenzioni legate al personaggio, anche se mantiene alcuni capisaldi inamovibili (il rapporto tra Batman e Joker, qui pricipale antagonista) ma ammanta il tutto con un’atmosfera assolutamente non sense che rende Batman Ninja un’operazione unica nel suo genere: fortezze meccaniche che che si trasformano in robot componibili, combattimenti tra eroe e villain a colpi di katana, sequenze animate realizzate con lo stile dei dipinti ukiyo-e, insomma nei 90 minuti scarsi c’è davvero un po’ di tutto.
Il bello è che, pur non c’entrando assolutamente nulla con la tradizione storica giapponese, sia Batman che i comprimari, villain in primis, sono perfettamente credibili (se si sta al gioco) nelle loro “parti” e la sospensione dell’incredulità permette di godersi lo sviluppo della trama, come se fosse ambientata nella classica (e stravista) Gotham City.
Come porsi di fronte ad un’opera del genere? I puristi, sia del personaggio che del Giappone animato, di cui vengono proposti clichè talmente obsoleti da essere oramai desueti anche nelle produzioni recenti, probabilmente inorridiranno e malediranno DC e Warner per aver realizzato l’ennesima pellicola irrispettosa nei confronti del Mito. Tutti gli altri invece dovrebbero divertirsi parecchio, perchè proprio le ostentate esagerazioni, il non sense che permea ogni momento della storia, le strepitose sequenze di combattimento e gli eccelsi valori produttivi, rendono Batman Ninja uno dei migliori “popcorn movie” degli ultimi mesi.
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