Noctourniquet è un disco nato da una situazione di tensione all’interno del duo Mars Volta. Registrato in buona parte da Omar Rodriguez-Lopez già nel 2009, è stato “congelato” dall’altro membro del gruppo, il cantante Cedric Bixler-Zavala.

Questi, stanco di seguire i ritmi forsennati del socio, ha imposto una lunga pausa riflessione allo scopo di prendersi per una volta tutto il tempo che voleva per scrivere i testi e studiare le parti vocali. Una pausa durata per oltre due anni, sfidando la crescente impazienza di Omar che non gradiva affatto l’idea di riprendere in mano brani così “invecchiati”. Sia come sia, l’album è finalmente uscito, e l’impressione è che Cedric abbia ragione: pur tra alti e bassi, è un disco che rappresenta un’interessante novità nel repertorio del gruppo.

Nonostante Cedric abbia definito il genere dell’album “future punk”, difficilmente se ne assocerebbe il sound con il punk, a parte l’occasionale chitarra distorta. Siamo sempre in area alternative prog, con il solito miscuglio impazzito di stili con occasionali squarci melodici cui i Mars Volta ci hanno abituati. Tuttavia i brani sono più concisi, gli arrangiamenti più asciutti, e si sente che le parti vocali sono molto più curate. È come se il duo avesse deciso di tenere un po’ a freno la propria follia creativa per concentrarsi nel rendere più accessibile (“light”) e significativo il materiale. Il risultato lascia inizialmente un po’ perplesso chi si aspetta il familiare caos, ma col procedere degli ascolti si apprezza sempre di più la profondità di questa musica (che comunque stranezze se ne concede parecchie, per esempio in Aegis che all’inizio sembra quasi un brano dei Muse).

Volendo fare una critica, mi è parso di percepire l’assenza del tastierista Isaiah “Ikey” Owens, escluso dalle registrazioni: le tastiere mi sembrano un po’ meno incisive rispetto al passato. Ma è un difetto da poco che non inficia la qualità generale di Noctourniquet: i Mars Volta sono ancora sulla breccia.

Artista: Mars Volta
Disco: Noctourniquet
Etichetta: Warner Bros.
Selezionati per voi: Empty Vessels, The Malkin Jewel, Molochwalker

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Marco Passarello

Ingegnere non praticante, lettore (e occasionalmente scrittore) di fantascienza, noto anche con lo pseudonimo di Vanamonde (rubato ad Arthur C. Clarke). Per vivere esercita la dubbia professione del giornalista. Scrive su Nova 24, Pagina 99 e varie testate di settore, Ha fatto parte delle redazioni di Computer Idea e Computer Bild. Blog: (vanamonde.net/blog).

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