La musica regna sovrana a Cannes: al festival è passato Lars Ulrich che ha presentato “Metallica through the Never“, ed è stato presentato “Duran Duran: The Unstage“, performance della band di Simon Le Bon ripresa niente meno che da David Lynch. Ma stavolta parliamo di folk ed in particolare di Inside Llewyn Davis, ultima fatica dei Fratelli Coen nonché piccola perla di nostalgie ’60s presentata in concorso.

Il protagonista? Dave van Ronk (1936 – 2002), chitarrista noto per la grande amicizia con Bob Dylan, ma anche suo primo ispiratore e arrangiatore di tanti classici (per citarne una ‘The House of the Rising Sun‘). Un personaggio cardine nella storia della musica di quel periodo, capace di anticipare proprio chi, come Dylan, da allora ne sarebbe divenuto imperatore.

La storia di van Ronk deve aver colpito molto Joel e Ethan Coen, che in Inside Llewyn Davis (applauditissimo e in odore di riconoscimenti), si ispirano alla sua vita per elaborare un’opera ricca del loro tipico sense of humour e pregna di nostalgia per quel particolare periodo storico e per quel Greenwich Village, simbolo oramai decaduto di una New York in pieno fermento musicale.

Basato sul libro “Mayor of Macdougal Street”, raccolta di aneddoti e memorie del musicista scritto da Elijah Wald (il cui titolo si riferisce proprio all’appellativo di Sindaco di Macdougal Street che aveva il buon Dave), il film ripercorre le tragicommedie quotidiane di un uomo tranquillo, assorbito quasi esclusivamente dalla sua musica e dalle variegate relazioni intrecciate con le persone che popolano le sue giornate.

Oscar Isaac (Llewyn) porta a casa una splendida performance, affiancato dalla superstar Justin Timberlake e dall’ex-Tron Legacy (qui decisamente più vicino a ‘On the Road‘) Garrett Hedlund, ma anche da un irriconoscibile John Goodman e dall’onnipresente Carey Mulligan (sulla Croisette in concorso anche con Il Grande Gatsby assieme a DiCaprio e Luhrmann).
Inside Llewyn Davis è un film complesso e un po’ malinconico, ironico e intelligente, che descrive un uomo semplice, un dolcissimo nerd ante litteram, alle prese con un discografico che non lo paga, un’amica molto severa, una sorella che lo vede come un fannullone votato all’arte per il dolce far niente, una serie di incontri fortuiti con personaggi assurdi, in perfetto stile Coen e un gatto, silenzioso osservatore esterno. Un film imperdibile.



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