71 anni e non sentirli. Un’estate alle spalle ricca di live memorabili grazie ai quali ha regalato in giro per il mondo quasi tre ore ininterrotte di musica, suonando gran parte della discografia sua e dei Beatles senza pause nemmeno per un sorso d’acqua e spaziando tra voce, chitarra, basso e pianoforte: Paul McCartney, appena ritornato al top delle classifiche di mezzo mondo con il nuovo album, che si intitola sfacciatamente New, è davvero l’ultimo degli immortali.

New è stato realizzato tra Los Angeles, New York, gli Abbey Road Studios di Londra e l’ home studio dela Macca a Hog Hill Mill nell’East Sussex, con l’aiuto di 4 produttori leggendari quali Mark Ronson, il figlio di George Martin (Giles), Paul Epworth e Ethan Jones, sui quali Paul dichiara alla stampa. Dice Paul: “Sono uscito dal solito tracciato e ho cercato produttori che vanno per la maggiore, lo confesso. Non volevo un suono stantio, ne cercavo uno contemporaneo per evitare che il pubblico alla radio avvertisse la sensazione di un brano non fresco. Ho trovato questi 4 ragazzi, ho spiegato loro quello che volevo ed eccoci qui!”.

Missione compiuta, perché l’ album del Baronetto, fresco anche della collaborazione iper-sperimentale tra ballata, rock e electro per Out of Sight con il veneto Bob Rifo dei Bloody Beetroots, risulta molto più fresco e attuale di tante altre produzioni realizzate da artisti (molto) più giovani. Come ai tempi dei Beatles, in New convivono felicemente brani capaci di farvi cantare a squarciagola e ballate più introspettive e commoventi.

Oltre al contenuto c’è anche la forma: è infatti da segnalare una grafica di copertina ispirata alle installazioni fluorescenti dell’artista statunitense Dan Flavin, che sembra ben anticipare i cori irresistibili dell’apertura con Save Us, e i ritmi di Everybody out there. L’album appare ben bilanciato alternando pezzi soft (e così tanto alla Paul), come la ballata acustica Early days con brani più briosi, come la titletrack. L’intero album risulta buono nell’intento e impeccabile nell’esecuzione, è un’opera brillantemente e dichiaratamente pop, colorata e vivace, che strizza l’occhio al vintage ma con fascinazioni di ritmi moderni (esemplari in questo senso la retrò Alligator e la sbarazzina Turned out, fino al tripudio caleidoscopico di suoni, voce e colori di Road). Ciliegina sulla torta, il video di Queenie Eye che vede la partecipazione niente meno che di Johnny Depp, Meryl Streep e Kate Moss.

“Il prossimo impegno è quello di imparare a suonare tutto il disco con la band”, ha confessato l’ex Beatles, a sottolineare l’intenzione di portare live il suo New nonostante il nostro in effetti non abbia mai fatto show interamente dedicati ad un album in particolare, e a chi chiede se gli piaccia scrivere per il cinema (visto che alcuni brani sono nella soundtrack di Piovono Polpette 2) risponde “non molto, lì le cose cambiano troppo in fretta”.
Insieme a quello del Duca Bianco, altro evento del 2013, decisamente un ritorno in grande stile. Ben fatto, Macca.



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
, , , , ,
Similar Posts
Latest Posts from Players