E’ in arrivo, per l’unica data italiana del suo tour, Alice Cooper, il gran cerimoniere dello shock-rock che da quarant’anni ormai ci delizia ed imperversa nei nostri incubi sonori con la sua musica ad alto tasso di rock’n’roll e hard rock, nonchè nome d’arte Vincent Fournier cantante dell’originaria band omonima che aveva scelto di chiamarsi come una fantomatica strega bruciata sul rogo in quel di Salem un paio di secoli orsono.

Con un nuovo tour pronto a toccare anche il capoluogo lombardo, siamo certi che Alice non si risparmierà nei make-up gothic style e nelle scenografie macabre, con trovate sceniche, magari non più così truzze e discutibili come quella del pitone o della gallina da sacrificare, anche se non mancheranno bambole impalate, e ghigliottine, insieme ad effetti speciali e a mascheroni alla Frankenstein.

A far da colonna sonora portante di questo suo nuovo tour ci sarà una ricca selezione dall’ultimo album registrato in studio, quel Paranormal che ha tranquillizzato un po’ tutti – fan e critici – sulle intenzioni della rockstar di mantenersi su quei suoni collaudati e rock’n’roll oriented che fin dai mitici esordi hanno contraddistinto il coerente percorso musicale della sua band. Anche se ovviamente non mancheranno nell’esibizione live classici come School’s Out e No More Mr. Nice Guy, accanto a tracce più recenti come Poison, Black Widow o Hey Stoopid.

Si allinea a questo concetto il brano iniziale della sua ultima fatica discografica Paranormal, con le sue intro epiche e tipiche del Cooper più ispirato e i numerosi cambi di ritmo che permettono a tutta la selezionatissima band di presentarsi nel migliore dei modi. Da segnalare poi la tiratissima FireballParanoiac Personality, che sembra fatta apposta per cantare e pogare tutti insieme.

Una bella sorpresa è anche Fallen in Love, molto texas-rock, scritta con Billy Gibson, chitarrista dei mitici ZZ Top (e si sente!). C’è poco da scherzare anche con il rock n’roll irresistibile di Rats e, ciliegine sulla torta, Genuine American Girl e You and All Your Friends nelle quali suonano alcuni dei membri originali della band di Vincent – Michael Bruce chitarra, Dennis Dunaway (basso) e Neal Smith (batteria) – e che riportano ad atmosfere tipicamente anni Settanta per Cooper ed i suoi. Se poi esiste una classifica della simpatia, in questo ultimo album il brano vincente è sicuramente Holy Water, in cui Alice sfoga tutto il suo carattere istrionico e un po’ cialtrone che lo ha reso unico fin dai suoi primi concerti dal vivo e che ha fatto sì che un tipo come Groucho Marx lo definisse “l’ultima speranza per il vaudeville”…

Citazione a parte per l’intensa The Sound of A, un mid tempo molto suggestivo e coinvolgente che suscita parecchi echi pink-floydiani e che si gioca il tutto per tutto con le sonorità di una chitarra alla Gilmour e tastiere alla Wright. Direi che ce n’è a sufficienza per promuovere a pieni voti tutto l’album ed aspettare il buon vecchio Alice nella performance dal vivo del 30 novembre all’Alcatraz di Milano. Nel frattempo: buoni incubi a tutti!

 



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
, ,
Similar Posts
Latest Posts from Players