L’annata musicale è iniziata con il botto: il ritorno degli Alcest sarà graditissimo a tutti quei metallari che sotto sotto sono dei dolci romanticoni e il nuovo (e gratuito) disco degli italianissimi Fine Before You Came aggiunge un importante tassello a quel genere di musica triste che dovrebbe obbligatoriamente far parte del bagaglio culturale di noi giovani disadattati degli anni zero.
E per non dimenticarci dell’immediato passato, direttamente dal 2011, arrivano i Radio Moscow e i Cannibal Movie, i primi che nemmeno diresti che arrivano dal 2011 ma direttamente dagli anni ’70 e i secondi che ci portano una buona dose di inquietudine e psichedelia oscura a base di cannibali e foreste tropicali.
In questo numero:
Radio Moscow, The Great Escape of Leslie Magnafuzz:
“Giunti al terzo album sfornano quello che a mio parere è uno dei dischi più convincenti non solo della loro discografia ma anche del rock vintage tutto.”
Fine Become You Came, Oramai:
“…Ormai dimostra la piena confidenza acquisita dalla band nel muoversi in territori post-rock, solitamente riservati alle storiche formazioni d’oltreoceano…”
Alcest, Les Voyages de l’Âme:
“Les Voyages de l’Âme (“i viaggi dell’anima”, per i lettori meno francofoni), che si colloca in un ipotetico, naturale crocevia tra i due lavori precedenti…”
Cannibal Movie, Avorio:
“Il disco é ipnotico e morboso: una psichedelia scura e un jazz opprimente che si mettono al servizio di una colonna sonora di un film mai girato…”
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