San Andreas si autodefinisce mirabilmente nei suoi primi 10 minuti, una presentazione d’intenti e funzionamento ad orologeria invidiabile. Così: una patinata fanciulla sexy in auto fa tutto ciò che non bisognerebbe fare alla guida, perde il controllo della macchina che finisce in un crepaccio: panico. Ma ecco partire la tamarrissima colonna sonora che strombazza l’ultrapompato ingresso in scena di The Rock, il quale in un sol colpo salva la biondina e ripesca il suo collega, sganciando pure una battuta a effetto.

019

È tutto così San Andreas (ed è tutta così la filmografia del regista Peyton), sistematicamente e ripetitivamente, e dunque poco importa il contorno da pellicola di denuncia (!) – giacché il temibile Big One potrebbe davvero verificarsi (da qui la funzionalità da kit di emergenza del personaggio di Paul Giamatti che passa il tempo ad ammonirci del comportamento idoneo da assumere). Perché sola ragion d’esistere del prodotto, il solo protagonista, l’unico a poter competere con l’indole da primadonna del mega-terremoto, è Dwayne Johnson.

008

Granitico, imperturbabile, declamatorio, quasi una sagoma cartoonesca stilizzata, gigante di ferro dal cuore d’oro e la superforza, in grado di cavalcare tsunami, respirare sott’acqua, far decollare un elicottero in uno stadio, rassicurare vecchietti litigiosi, comunicare quasi telepaticamente e commuoversi un secondo prima di fronteggiare bufere di detriti.

012

Ammerigano fino al midollo, superuomo che gli Avengers gli fanno una pippa, proprio come la trama fatta a stampino per la categoria disaster movie (e non solo), presa paro paro dal manuale contuso di genere senza intrusioni creative varie o eventuali: padre di famiglia è divorziato causa trauma ma ancora innamorato della moglie, quest’ultima è in procinto di accasarsi con miliardario belloccio e codardo, la figlia li rivuole insieme, la catastrofe la accontenta. A latere, una love story teen che nasce tra una scossa e l’altra, con tanto di bimbo tenero e intelligente a fare da mascotte.

004

Insomma, una trama che rimane tale e che è pura compagine residuale a corredo delle due superstar, il già citato The Rock e l’effetto speciale del terremoto, che dà vita (digitale) a sequenze spettacolarmente sbalorditive e imponenti, un’esplosione ad accumulo che sazia l’adrenalina e mantiene quel che promette. Un lavoro di routine, più che uno sporco lavoro, con tanto di immancabile bandierona patriottica a svettare su un tramonto di rinascita. Viva l’America.



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
, , , ,
Similar Posts
Latest Posts from Players

Comments are closed.