The problem is possession looks a lot like insanity, and insanity looks a lot like possession

Evil è un supernatural drama creato dai coniugi King ai quali dobbiamo The Good Wife, una serie che se fosse andata in onda su HBO anziché su CBS avrebbe ricevuto il trattamento riservato ai vari Soprano o Mad Men – ovvero distese sterminate di recensioni, editoriali e saggi critici scritti sull’inginocchiatoio – e sarebbe annoverata di diritto nella cosiddetta età dell’oro televisiva. Da The Good Wife è stata tratta una costola, The Good Fight, che ha da subito maturato un certo credito verso la critica un po’ perché è facilmente – e giustamente – collocabile nel filone della prestige tv, un po’ perché vive dell’eco della serie madre, e un po’ perché finalmente la critica e i palinsesti si sono accorti che i grandi show non devono tassativamente raccontare di drammaticissimi eroi e anti eroi.

I King hanno al loro attivo anche Brain Dead, divertissement che ha coniugato sci-fi e fantapolitica fermatosi alla prima stagione: vale la pena dare un’occhiata alla serie, ma nessuno perde realmente nulla a non farlo. Quello che accomuna le tre serie, inclusa Brain Dead, è l’incontro tra politica e legal, quindi l’annuncio di un supernatural drama da parte dei King ha spiazzato e incuriosito tutti: non solo sono fuori dal loro ambito d’elezione, ma si sono buttati su un genere che nessuno avrebbe sospettato potesse intrigare loro per primi.  E invece eccoci qui a parlare di possessioni, miracoli, e del grande classico Scienza vs Fede.

evil

La psicologa forense Kristen Bouchard (Katja Herbers) si trova alle prese con il caso di un serial killer che potrebbe essere posseduto, o almeno è questa l’ipotesi formulata da David Acosta (Mike Colter), futuro sacerdote, che investiga per conto della Chiesa su presunte possessioni. I due, nonostante le posizioni di partenza opposte, decidono infine di collaborare: lei ha bisogno di entrate extra, ed è affascinata sia da Acosta che dai casi sui quali potrebbe avere la possibilità di investigare; Acosta, dal canto suo, ha bisogno del contrappeso della scienza misurato da una controparte scettica perché “Possession looks a lot like insanity, and insanity looks a lot like possession“.

Il caso della settimana è di routine, ma più che dignitoso nel permettere l’introduzione di tutti i personaggi, creare la base per le  loro interazioni, e far intendere quali saranno tono e registro della serie che presumo sarà inizialmente di stampo procedurale, con qualche elemento di trama orizzontale messo qui e là per poter successivamente sviluppare un arco narrativo di più ampio respiro.

Il pilot, nel riservare un paio di plot twist, si produce anche in un due sequenze che regalano un autentico brivido horror percorso da una, presumo volontaria, autoironia visto che “Roy” e “George” sono nomi che danno un tocco da impiegato al catasto a demoni che dovrebbero spaventare a morte.

Della scuderia dei King troviamo due habitué dei loro show: Mike Colter (Lemond Bishop in The Good Wife) e Christine Lathi (The Good Wife/Fight), la loro mano – per quanto sia difficile riconoscere il loro stile in un pilot del genere – la notiamo nell’aver concepito un’altra protagonista femminile, di nuovo una professionista brava e pacata, a cui le avversità delle circostanze, scatenante anche qui dal comportamento egoistico di un uomo fondamentale per la loro vita, danno una bella scossa per spingerla fuori dalla sua comfort zone e sviluppare un istinto da combattente. L’attrazione tra i due sembra però pretestuosa, e mi auguro non si vada a scadere nel solito will thry/won’t they.

A completare il cast Michael Emerson quale agente del male, se mondano o metafisico è ancora da vedere, e Aasif Hakim nei panni di un collaboratore di Acosta esperto nell’uso di apparecchiature tecniche.

Il pilot di Evil non fa gridare al miracolo, passatemi la battuta, ma fa comunque ben sperare in una serie solida dai risvolti filosofici e metafisici affascinanti.



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Mara Ricci

Serie tv, Joss Whedon, Jane Austen, Sherlock Holmes, Carl Sagan, BBC: unite i puntini e avrete la mia bio. Autore e redattore per Serialmente, per tenermi in esercizio ho dedicato un blog a The Good Wife.

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