Kisses From Mars

Quando hai un nome glam rock e carichi su myspace le tue foto dentro un furgoncino, per lo meno dovresti fare una musica della madonna. Diciamo, per ristabilire alcuni equilibri che salvino il tuo gruppo dall’essere dimenticato molto presto.

I Kisses From Mars si presentano con un disco d’esordio eccessivamente citazionista, quindi mediocre. Ascoltandolo, la sensazione è che passino con troppa facilità da cavalcate progressive poco convinte, a momenti di psichedelia insipida, con una sorta di dozzinale attitudine post-rock di fondo, in linea con il trend attuale.

E questa sensazione finisce per accompagnare l’ascolto, lungo la sua intera durata. Ad essere onesti, c’è qualcosa di buono, ma, puntualmente, viene soffocato da tutto il resto. Per fare un paio di esempi, Pyramid inizia bene, ma voce, urla e chitarre eccessive ne minano l’ascolto; Albatross sarebbe gradevole, se non fosse che, se pronunci male la parola che dà il titolo al tuo pezzo, al terzo “albacioss”, spengo lo stereo. Ci sono alcune buone intuizioni, e l’impressione è che i Kisses From Mars si perdano troppo spesso in orpelli e digressioni inutili.

Kisses From Mars

Decisamente, la voce costituisce il difetto maggiore, e il comparto vocale si salva soltanto con i cori, in verità riusciti e godibili. Le lunghe sessioni strumentali, che costituiscono il fulcro dell’album, si rivelano prive di qualsiasi apporto innovativo. Strutturalmente, i brani si somigliano tutti abbastanza, con le voci che saltuariamente si insinuano, nel saliscendi strumentale continuo che caratterizza il disco. Birth of A New Childhood è un album d’esordio debole, che non riesce a fare il botto. Non è nemmeno brutto, e tutto sommato riesce a farsi sentire. È proprio che non aggiunge niente, in un mercato già saturo di altre migliaia di imitazioni. Se lo stesso disco ti ricorda, contemporaneamente, gli Slint, i Calexico e Omar Pedrini, deve esserci qualcosa che non va. Inoltre, cantano come Steve Urkel con le adenoidi, e Wor(l)ds è uno di quei giochi di parole che non dovrebbero piacere a nessuno.

Artista: Kisses From Mars
Disco: Birth of A New Childhood
Etichetta: Disco Dada
Selezionati per voi: Sunset of the giant, Tide, Pyramid



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