Così si chiude la post-fazione al primo numero di Thief of Thieves, scritta dal creatore della testata Robert Kirkman. Una dichiarazione d’intenti che va a sposarsi in maniera del tutto naturale con la nuova campagna Experience Creativity, imperniata sulle riflessioni e sull’atto creativo delle teste pensanti dietro la terza major del fumetto statunitense.

E pensare che una presa di posizione simile sia messa in coda a una raffinata e brillante action-comedy a base di ladri, ci fa capire come i tempi siano cambiati da quei rampanti anni ‘90, quando sembrava che tutto il meglio del fumetto seriale US passasse dai muscoli, dalle tettone, dai colori digitali, dalle variant cover, dai plot inesistenti della casa editrice dei sette transfughi Marvel (Liefeld, Larsen, Lee, Valentino, McFarlane, Silvestri e Portacio, all’epoca il top assoluto dell’industria).

Fatale

Peccato che una volta passato l’abbaglio delle copertine metallizzate il pubblico si sia reso conto del reale valore di quelle testate, trasferendole dagli scaffali agli scatoloni in soffitta. E proprio in questo scenario desolante parte la lenta ascesa del giovane Robert. Dal 2003 le sue creazioni The Walking Dead e Invincible guadagnano lettori di uscita in uscita, puntando esclusivamente sulla qualità delle storie.

Ma come si trasformano due generi boccheggianti, zombie e super-eroismo classico, in campioni di vendite e di critica? Spostando il canone da azione senza sostanza a esistenzialismo pop. Mettendo i personaggi, e la loro umanità, in primo piano e immergendoli in un mondo che riserva qualcosa di più delle solite ipertrofiche scazzottate. È l’inizio della rivoluzione grazie alla quale oggi possiamo leggere le avventure del detective cibopatico Tony Chu.

Sulle succulente pagine di Chew si alternano umorismo disgustoso, romanticismo e intrighi internazionali. Se invece cercate qualcosa con i piedi piantati in un substrato più classico, ecco il complesso intreccio tra conflitti generazionali e viaggi nel tempo della space-opera The Red Wing, dalla superstar Jonathan Hickman. Un’opera ambiziosa, penalizzata dalla compressione estrema del plot.

A prendere ulteriormente le distanze dall’idea di fumetti vuoti e vacui ci pensa la coppia Ed Brubaker – Sean Phillips con la nuovissima Fatale. Un noir anni ‘40 immerso nell’acido lisergico dei culti Lovecraftiani. Primo numero strabiliante e sold-out in tempo zero. Anche l’ultimo prezzemolino Marvel Nick Spencer ha la sua creaturina Image da coccolare: oltre al già citato Thief of Thieves, scritto con Kirkman, il Nostro fa il pieno di elogi con Morning Glories, versione preppy de Il Prigioniero.

Sei studenti sono rinchiusi in una strana scuola privata da cui pare impossibile evadere. E per rendersi conto di quanto siamo messi bene sul versante esordienti (o quasi) basta recuperare la miniserie The Strange Talent of Luther Strode, incentrata sull’improvvisa capacità di un liceale di trasformarsi in una macchina di morte. Si parte dallo splatter estremo per finire a parlare di violenza domestica. Un inizio promettente per Justin Jordan, coadiuvato dalle magnifiche tavole di un Tradd Moore destinato a grandi cose.

Un fiume di creatività in cui finiscono anche il nuovo Prophet, passato da action testosteronico a fantascienza metafisica, il Capitan America in chiave redneck Butcher Baker, the Righteus Maker di Joe Casey (preparatevi alle matite iperboliche di un Mike Huddleston in formissima) e l’action complottistico Pigs, di Nate Cosby e Ben McColl.

Come se l’A-Team arrivasse sulle pagine di American Tabloid di Ellroy. Una vera renaissance, capace di rimettere al centro il valore del singolo creativo. E così, se Marvel e DC passano il tempo spingendo sempre più su di un’identità sovra-autoriale, noi siamo in attesa spasmodica della nuova serie di Brian K. Vaughan. A metà tra Star Wars e Game of Thrones. Alla faccia di tanti universi in perenne restauro, a noi interessa più il nome dell’autore che il logo in copertina.

Questa speciale è apparso su Players 13, che potete scaricare gratuitamente dal nostro Archivio.



Players è un progetto gratuito.

Se ti piace quello che facciamo, puoi supportarci (o offrirci una birra) comprando musica, giochi, libri e film tramite i link Amazon che trovi negli articoli, senza nessun costo aggiuntivo.

Grazie!
,
Similar Posts
Latest Posts from Players

Comments are closed.