Nella mia recensione di Oceania (Luglio 2012, la trovate qua), accennavo ad un aneddoto riguardante The Airplane Flies High, il box con tutti i singoli tratti da Mellon Collie And the Infinite Sadness più relative B-sides.

Avevo 13 anni ed ero reduce dal devastante Mellon Collie, mio primo disco dei Pumpkins, immediatamente assurto a pietra miliare della mia formazione adolescenziale (gli altri risalenti al periodo sono Dookie dei Green Day e Antichrist Superstar di Marilyn Manson, se a volte vi lascio perplesso è per quello). Mellon Collie mi piacque così tanto che iniziai immediatamente a recuperare i dischi precedenti, Gish e Siamese Dream, e a tenermi il più aggiornato possibile sulle attività dei Pumpkins. All’epoca non era facile – internet arrivò a casa mia solo nel 1998 – così altro non potevo fare che comprare riviste di musica e recarmi periodicamente nel mio negozio di dischi di fiducia in centro a Treviso, miracolosamente aperto ancora oggi (lo linko solo per rispetto, è l’unico sopravvissuto in città).

Un giorno, vicino alla cassa, notai questo cofanetto dall’artwork ipnotico: The Airplane Flies High. Un’etichetta diceva “contiene 28 pezzi inediti”, mentre una seconda diceva “196.000 lire”. Ripresomi dallo shock – era un import americano, ma una cifra così per un tredicenne era un bagno di sangue in ogni caso – decisi che in qualche modo l’avrei fatto mio. E così è stato: me lo sono fatto mettere da parte e un paio di settimane dopo sono andato a ritirarlo, ben sapendo di esseremi giocato il budget semestrale.

Con il senno di poi lo rifarei: ad oggi, per me, The Airplane Flies High è la cosa migliore mai pubblicata dai Pumpkins dopo Mellon Collie. Frutto di grandi coincidenze e straordinaria ispirazione, il box pubblicato nel 1996 conteneva 5 CD con i singoli di maggior successo tratti dal doppio album dell’anno precedente, più una selezione incredibile di B-tracks e inediti, per molti versi composta da pezzi migliori di quelli poi effettivamente finiti su Mellon Collie.

Nel 2013, 17 anni dopo, The Airplane Flies High viene riproposto sul mercato in una versione Deluxe composta da 6 CD e un DVD, aggiungendo al materiale originale una valanga di demo, live e pezzi mai rilasciati prima, per un totale di 114 (!) tracce.

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La quantità di materiale, già da sola, giustifica l’acquisto per ogni fan delle Zucche, ma The Airplane Flies High è, senza girarci intorno, un cofanetto importante. Dico importante perché TAFH è la testimonianza della disintegrazione degli Smashing Pumpkins, che, dilaniati da storie d’amore finite male, droga ed eccessivi personalismi, non saranno mai più la band che ha dato un senso (e una colonna sonora) a tutti gli anni ’90.

Lo ammette lo stesso Corgan nelle note sul retro del box (“La fine di quello che avevamo da offrire, tutto quello che seguì furono solo pezzi di uno senza l’altro”) e nelle preziosissime note “post-mortem” nel libretto che accompagna questa edizione (che ha la stessa cover di quello vecchio, ma è completamente diverso nei contenuti). Parlando di Believe di James Iha – chitarrista della band, autore di ballad dolcissime che purtroppo i Pumpkins non riusciranno più a riproporre nei lavori successivi – Corgan dice: “Credo che questa canzone dimostri quanto la scrittura di James avrebbe potuto dare a Mellon Collie, se solo avesse mantenuto l’entusiasmo fino alla fine. Ma con il passare del tempo e lo smorzarsi della passione dovuto ad un processo compositivo che forse non l’ha mai incluso abbastanza, James iniziò a fare piani clandestini per un album solista. Sognare di poter agire da solo fondamentalmente lo scoraggiò dal presentarci le sue idee migliori”.

È molto difficile parlare di TAFH analizzandolo traccia per traccia, soprattutto in questa edizione elefantiaca, quindi non lo faremo, se non dicendo: dentro ci sono tutti gli Smashing Pumpkins che furono ma soprattutto gli Smashing Pumpkins che potevano essere. Quelli pop di 1979, quelli strafottenti di Mouth of Babes, quelli scherzosi di Set The Ray to Jerry, quelli che amano i Cure di A Night Like This, quelli che sanno come andrà a finire di Rotten Apples e quelli con un milione di ottime idee tutte scartate di Pasticho Medley.

Il materiale aggiuntivo, come dicevamo, è quasi tutto composto da demo, pezzi strumentali e (ottime) versioni live (in particolare Live Inside the Dark Globe, il sesto CD, ci restituisce una compilation di Zucche intente in nuovi arrangiamenti di pezzi classici). Fondamentalmente roba per fan, ma a distanza di 17 anni le 33 tracce “base” di The Airplane Flies High si confermano fra i manifesti musicali più puri, onesti e longevi di un’intera decade.

Imprescindibile.

Artista: Smashing Pumpkins
Disco: The Airplane Flies High Deluxe
Etichetta: Virgin
Selezionati per voi: A Night Like This, Mouth of Babes, Dreaming, Ugly, The Boy, Believe, Marquis in Spade, Rotten Apples, Blank, The Bells



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Tommaso De Benetti

Guadagnatosi di recente il sarcastico soprannome di "Caro Leader", Tommaso vive e lavora ad Helsinki. Come è facile intuire, per circa 10 mesi all'anno vive sepolto nella neve, circondato da donne bellissime. Tutto il tempo che gli rimane lo passa ad abbaiare ordini e a prendersi cura di vari progetti, fra cui Players, RingCast e icolleghi.tumblr.com.

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3 Comments

  1. Perchè tu sei una brava persona. Ecco perchè. Questo set sarà mio, non appena il budget mensile si raddrizza la schiena dopo alcuni nuovi acquisti.

    Gli Smashing Pumpkins e la loro maledetta/benedetta formazione sono quanto di più attraente e ripugnante allo stesso tempo.

    Ogni singolo album aveva non un’anima, ma mille sfaccettature, rimandendo al tempo stesso un intero contenitore ascoltabile dall’inizio alla fine. Come una storia raccontata, come uno sbotto d’ira adolescenziale, come l’evoluzione di una storia d’amore.

    Chi è arrivato a certi livelli di perfezione attraverso la cooperazione e lo scontro di persone e personalità diverse all’interno di un gruppo, spesso ottiene risultati che sono ancora freschi anche 17 o più anni dopo.

    1. Quando penso a “dischi vecchi 20 anni” stranamente non penso agli anni ’90. Sarà che ho perso, come molti altri credo, la cognizione del tempo, però sì, chi ha 30 anni adesso sta diventando “vecchio” e i ’90 sono per noi quello che erano gli anni ’80 per la generazione precedente. Li si addita spesso come una decade musicalmente di merda, ma a ben guardare ci sono stati – non molti, son d’accordo – artisti che hanno saputo descriverli alla perfezione e che hanno lasciato un segno importante su un’intera generazione. Gli Smashing Pumpkins fanno sicuramente parte del lotto. Quest’anno poi è anche il ventennale di In Utero…

      1. Come non essere d’accordo…

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