Masters of Sex è una serie televisiva statunitense trasmessa dal 29 settembre 2013 dal network a pagamento Showtime, di proprietà della generalista CBS, che sta avendo un ottimo riscontro di pubblico (limitato ovviamente dal rating trattandosi di un canale satellitare) e soprattutto di critica.

Creata da Michelle Ashford e strizzando l’occhio con numerosi richiami all’esperienza cinematografica di successo Kinsey diretta da Bill Condon nel 2004, la serie ruota attorno alla biografia di Thomas Maier Masters of Sex: The Life and Times of William Masters and Virginia Johnson, the Couple Who Taught America How to Love e ha per protagonisti principali Michael Sheen e Lizzy Caplan: il primo è un navigato attore gallese noto al grande pubblico soprattutto per aver interpretato il ruolo del primo ministro Tony Blair nella trilogia The Queen – la regina, The deal e I due presidenti ma anche per il ruolo del giornalista inglese David Frost in Frost/Nixon e per quello del capo dei licantropi nella serie Underworld mentre la Caplan è un’attrice statunitense con un importante curriculum diviso fra televisione (Related, The class, True Blood) e cinema (Cloverfield, 127 ore, The Wedding Party). I due attori interpretano in maniera convincente i reali pionieri della rivoluzione sessuale: il sessuologo William Masters e la psicologa Virginia Johnson, raccontando le loro vite e le loro ricerche alla base della vera emancipazione dei costumi sessuali americani (e non solo) e soprattutto della donna, nonché dell’abbattimento dei vari tabù e del maschilismo imperante fino a quel momento.

La prima stagione, composta da 12 episodi della durata di 60 minuti circa ciascuno, terminerà il 15 dicembre 2013, ma visto il buon seguito è stata già rinnovata per una seconda serie, composta sempre, almeno inizialmente, da 12 episodi. Curiosa è stata la scelta di Michael Sheen come protagonista maschile, poiché per il ruolo era stato scelto in prima battuta il nome ben più di richiamo di Paul Bettany, che poi ha lasciato la produzione anticipatamente: una vera e propria benedizione viste le numerose recensioni positive ed entusiastiche contro cui è andata l’interpretazione di Sheen.

Mentre è appena andata in onda la quinta puntata della prima serie, in cui Masters e Johnson decidono di continuare le loro ricerche prendendo in analisi anche le coppie e non soltanto i singoli scoprendo quanto il sesso sia strettamente collegato al mistero dell’attrazione, sorprende come l’America sia ancora oggi un paese dalle forti contraddizioni in merito, con una società fortemente improntata al puritanesimo, nonostante l’infotaiment, l’editoria e il cinema, abbiano ormai sdoganato una certa libertà sessuale anche laddove le usanze e i costumi sono ancora rivolti con il loro sguardo al passato: un Paese dagli innumerevoli non sense, fra le tante censure, i suoi divieti, i suoi continui tabù, off limits e da non affrontare piuttosto che infrangere, e di contro un livello di delinquenza ad esempio ai livelli massimi dall’insediamento di Barack Obama, presidente che fra i tanti propositi, si era impegnato a rendere il proprio Paese più sicuro.

E in tutto questo l’America ha ancora paura del sesso, o se non si tratta di paura, abbiamo a che fare con un’incontrollabile curiosità morbosa nei suoi confronti, sebbene i pionieri della rivoluzione sessuale siano perlopiù proprio statunitensi: come a voler dire che laddove vige la legge del proibito, più facile sarà che nasceranno grandi studiosi e personalità che andranno contro tali limitazioni e divieti.

È proprio il proibito a essere la colonna portante di Masters of Sex, con gli americani incuriositi sicuramente da un prodotto ben scritto e ben interpretato, ma soprattutto chiamati a confrontarsi con le abitudini sessuali generali e generalizzate, dove il silenzio troppo spesso fa rima con vergogna e le barriere da superare sono quasi sempre solo personali. Possibile che il telespettatore americano medio abbia ancora bisogno di una storia altrui per analizzare le proprie frustrazioni, i propri tormenti, le proprie paure, non riuscendo a trovare le risposte adeguate? C’è da dire che in un’annata televisiva infarcita di mostri e streghe a livello televisivo, un tuffo nel passato sembra rappresentare un’irrinunciabile boccata di ossigeno.



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