Se avete intorno a voi una radio prima di continuare nella lettura provate un piccolo esperimento: alzatevi ad accenderla e spostatevi tra una stazione e l’altra, fermandovi per qualche istante ad ascoltare il brusio che si trova nel mezzo. Senza saperlo una piccola parte del rumore che il vostro orecchio sta captando in questo momento proviene direttamente dai primi vagiti del nostro universo, piccole microonde vecchie all’incirca quattordici milioni di anni.

La storia di questa grandiosa, e in un certo senso casuale scoperta, è raccontata nella graphic novel Cosmicomic scritta da Amedeo Balbi, astrofisico e curatore di un interessantissimo blog di divulgazione scientifica, e Rossano Piccioni, illustratore ben noto anche oltre i confini nazionali.

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E pensare che Arno Penzias e Robert Wilson prima di rendersi conto di essersi imbattuti nell’elemento capace di provare definitivamente la correttezza della teoria del Big Bang erano sul punto di arrendersi ed abbandonare il loro esperimento fino ad allora funestato dal quel rumore di fondo che non riuscivano ad eliminare a prescindere dal puntamento dell’antenna.

I due giovani ricercatori al lavoro presso i laboratori Bell nel New Jersey non intendevano certo rivoluzionare la conoscenza umana del cosmo. Il loro obiettivo forse non altrettanto abizioso, ma non per questo meno affascinante, era la misurazione radio della Via Lattea. Nonostante i loro sforzi però l’incessante rumore di fondo continuava inesorabile a contaminare i dati da loro raccolti. Nel 1965 quando Penzias e Wilson erano ormai a un passo dalla resa di fronte all’inesorabile persistenza del brusio che avrebbe significato l’abbandono dell’esperimento, tutti i tasselli per arrivare alla soluzione dell’enigma erano già al loro posto, eppure per completare il mosaico era necessario che gli ingranaggi che muovono la Storia si trovassero al giusto posto.

Il meccanismo che avrebbe portato al colpo di scena finale si era già messo in moto oltre trent’anni prima, quando il professor Helbert Curtis esplose alla platea della National Accademy of Science una delle più grandi idee mai partorite da mente umana estendendo la portata del nostro universo ben oltre i ristretti confini della nostra galassia.

Inizia da qui lo stupefacente viaggio per immagini nella storia dell’astrofisica allestito da Balbi e Piccioni, un percorso a tappe scandito da un ritmo inappuntabile che porta in scena un pantheon di scienziati e le loro teorie. Mostri sacri come Einstein si alternano a figure meno note, ma altrettanto affascinanti come George Lemaitre, sacerdote belga,  studioso e fervente sostenitore della separazione tra scienza e religione che intuì tra i primi il moto espansivo dell’universo o l’eccentrico rifugiato ucraino George Gamow, firmatario di un’articolo fondamentale per la determinazione dell’origine dell’universo.

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Mentre personaggi minori e passi laterali si alternano nel racconto, l’incastro spesso casuale degli eventi porta a compimento un meraviglioso percorso di scoperta destinato a lanciare la consapevolezza umana oltre ogni limite finora concepito. Per nostra fortuna, Balbi possiede due doni inestimabili, quelli della semplicità e della chiarezza, che si traducono nella capacità di rendere digeribili argomenti all’apparenza indecifrabili, come il ruolo della gravità nella teoria delle relatività eisteniana o il metodo attraverso cui misurare la distanza di una stella, anche a chi come il sottoscritto va poco d’accordo la fisica fin dai tempi del lieo.

Non è però questa la sola motivazione che incastra il lettore alle pagine di Cosmicomic. L’abilità divulgativa di Balbi, dimostrata su carta, web e tv, è ormai ben nota. Ben più sorprendente invece è la capacità di orchestrare così pregevolmente una storia a fumetti al primo tentativo, scansando con apparente noncuranza i rischi connessi alla traduzione in immagini di argomenti tanto complessi all’origine da necessitare una trattazione particolarmente attenta per risultare digeribili alle masse.

Balbi decide allora di ricostruire la catena di eventi ponendo sia le teorie che gli uomini nel ruolo di protagonisti. Pochi dettagli sono sufficienti a tratteggiare motivazioni e personalità degli scienziati che si alternano tra aule universitarie, laboratori scientifici e conversazioni al bancone di una tavola calda pur rimanendo le cui individualità spiccano anche all’interno di un cast in continua espansione proprio come l’universo lungo le pagine del racconto. La storia di una teoria scientifica diviene così una storia di uomini fatta di ossessioni e fallimenti, di convinzioni incrollabili come la fede e di amare ammissioni di fronte all’evidenza dei dati, di piccoli episodi come una telefonata che si rivelano inestimabili nel quadro più generale.

Se il racconto degli uomini che scoprirono il Big Bang risulta tanto chiaro però parte del merito va senza dubbio riconosciuto alle matite lievi di Piccioni, spesso umili per sforzarsi di accompagnare con la maggiore semplicità possibile la potenziale complessità dell’argomento e al contempo sempre precise nei pochi decisi tratti che delineano con chiarezza i lineamenti dei molti personaggi rendendoli riconoscibili alla prima occhiata, senza però mai lasciare che questo necessario rigore soffochi la fantasia.

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SCHEDA TECNICA
Titolo: Cosmicomic
Autori: Amedeo Balbi (testi) & Rossano Piccioni (disegni)
Editrice: Codice Edizioni
Pagine: 240
Prezzo:  21 euro
ISBN: 978-8875783815



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Claudio Magistrelli

Pessimista di stampo leopardiano, si fa pervadere da incauto ottimismo al momento di acquistare libri, film e videogiochi che non avrà il tempo di leggere, vedere e giocare. Quando l'ottimismo si rivela ben riposto ne scrive su Players.

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