Ammetto che, prima di averne tra le mani una copia, non conoscessi Lök Zine. Si tratta di un progetto multimediale che, partendo dall’omonimo sito, si struttura in un insieme di riviste, libri e altri prodotti (illustrazioni di grande formato e non solo) che celebra il meglio dell’illustrazione e del fumetto contemporaneo.
Il progetto nasce da un bando aperto ad autori emergenti e professionisti provenienti da tutto il mondo, il cui primo risultato è proprio il magazine. Spaziando tra temi e formati, la rivista è giunta alla sua ottava reiterazione. Per l’uscita estiva la redazione, composta da Lois, Salvatore Giommarresi, Lucia Manfredi (traduttrice) e Fatomale (graphic designer), ha scelto come tema le piante. Una decisione dettata dalla volontà di cogliere la pausa estiva per prendere una boccata d’aria fresca, immergersi nella natura, rilassare gli occhi.
Eppure questa volontà, come lascia intuire la citazione tratta da Il barone rampante di Italo Calvino posta in calce all’editoriale, è anche un atto di ribellione: il contrasto tra naturale e artificiale è la sintesi dell’eterna lotta tra il selvaggio e la civiltà. Una lotta la cui evoluzione costante si compone di contrasti e contraddizioni. Una contrapposizione che sembra costituire un elemento portante dell’attuale zeitgeist post-industriale e che permea opere d’intrattenimento di massa come The Legend of Zelda: Breath of the Wild, Horizon: Zero Dawn oppure le ultime stagioni di Game of Thrones.
Ogni artista presente nell’antologia ha riletto il tema presentando un punto di vista personale, soggettivo e unico. Ne cito alcune, in ordine sparso: Martoz rappresenta un cortocircuito tra l’artificialità della morte e la naturalezza del concepimento, condito di echi mitologici. Carol Rollo propone invece una ricerca dell’altro da sé perduto in un luogo altro, quale una fitta giungla. Martina Grasso, infine, gioca con vuoti e pieni, menti e dimore. Il risultato è un insieme di elementi armonico, ma variegato. La sensazione che si prova, perdendosi tra le immagini più che tra i testi, è di aggirarsi tra le mura di un orto botanico. Siamo circondati da specie floristiche per lo più sconosciute, che ci attraggono con i loro colori e i loro profumi. I nostri sensi sono rilassati, ma non del tutto: non sappiamo quali tra queste piante possano essere carnivore, quali emettano polveri urticanti, quali semplicemente vogliano dilettarci con la loro bellezza.
Sappiamo però che, almeno per una volta, la nostra mano giace nella tasca o accarezza questi steli, questi petali, queste foglie. E non corre a raggiungere il nostro device mobile per scattare una foto, inviare un messaggio, scrivere qualcosa: siamo entrati in «una foresta di pensieri e pace». Forse ne avevamo bisogno.
Gli artisti pubblicati su Lök Zine #8 sono (in ordine di apparizione): Andrea De Luca, Martina Gentile, Giuliano Buttafuoco, Davor Gromilović, Carol Rollo, Lia Tuia, Fatomale, Salvatore Giommarresi, Martoz, Chester Holme, Lois, Martina Grasso, Alessandro Cripsta, Anna Wieszczyk e Fausto Montanari.
Ho scoperto Lök Zine grazie a una copia digitale gentilmente inviatoci dalla redazione.
L’illustrazione di copertina del volume, che potete ammirare anche come immagine in evidenza di questo articolo, è opera di Goran.
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