Il Marvel Cinematic Universe è suddiviso in fasi, blocchi di film che costituiscono l’equivalente cinematografico di un arco narrativo, un insieme di storie collegate tra loro per rimandi diretti o coerenza tematica. La Fase 1, iniziata con Iron Man e conclusa dal primo The Avengers, è servita a introdurre singolarmente i personaggi più importanti, definire i contorni dell’universo Marvel su pellicola e sancire la prima storica formazione degli Avengers su grande schermo. Qualunque appassionato di fumetti di fronte all’iconica carrellata di Cap e soci in posa al grido di “Vendicatori Uniti” ha avuto un fremito, ve l’assicuro.

La Fase 2 è stata quella della contaminazione. Nei film individuali vengono introdotti nuovi personaggi minori, si fa cenno agli eventi narrati in altre pellicole, l’Universo si estende fino alla galassia e la sensazione che i destini di tutti i personaggi Marvel sia sempre più interconnesso si fa via via più palpabile grazie alla storyline delle gemme dell’infinito che occupa spesso le scene post-titoli-di-coda, destinata a sfociare nel doppio Infinity Wars che concluderà la Fase 3 nel 2018-2019.

L’incipit di questa terza Fase è però rappresentato da Capitan America – Civil War, titolo su cui pesavano enormi aspettative legate in piccolissima parte alla bontà del precedente The Winter Soldier, ma soprattutto al peso specifico di quel suffisso e a ciò che Civil War ha rappresentato nell’universo Marvel fumettistico. Aspettative che negli ultimi giorni si sono considerevolmente sgonfiate dopo il rilascio del primo trailer ufficiale.

LE PREMESSE DELLA CIVIL WAR

Per capire i motivi della delusione bisogna prima fare un passo indietro e comprendere l’importanza che Civil War ha avuto sull’Universo Marvel canonico, quello che ogni settimana racconta nuove storie negli albi a fumetti, sia sull’impianto narrativo complessivo, sia come fenomeno di costume. Civil War è un crossover, uno di quei maxi-eventi che solitamente vengono allestiti nel periodo estivo in cui tutti o quasi i super-eroi più importanti si riuniscono per fronteggiare una minaccia comune troppo grande per essere sconfitta singolarmente, tipo entità cosmiche divoratrici di mondi o eserciti di alieni mutaforma da anni infiltrati tra le fila terrestri. In Civil War tuttavia la minaccia non arrivava da lontano, ma era rappresentata dai super-eroi stessi.

Durante un disastroso incidente causato dai New Warriors, giovane supergruppo protagonista di un reality, 600 persone perdono la vita a causa di una detonazione innescata dal criminale Nitro, tra cui numerosi bambini di una vicina scuola. È il classico casus belli, la scintilla che spinge l’opinione pubblica oltre la soglia della sopportazione per gli innumerevole danni collaterali causati dagli eroi in maschera nel corso degli anni. Il Congresso impiega meno di una settimana per approvare la legge sul Protocollo di Registrazione dei Superumani, una norma che obbliga ogni vigilante mascherato a rivelare al Governo la propria identità, diventando di fatto un agente al servizio degli Stati Uniti. La comunità supereroistica si spacca in due: da un lato Iron-Man/Tony Stark, già consulente governativo e fervente sostenitore della necessità di regolamentare le attività super-umane, dall’altro Capitan America, ribelle in fuga per la difesa dei suoi ideali. Ogni singolo eroe mascherato – ma anche criminale, semi-dio, mutante o alieno operante sulla Terra – è costretto a decidere da che parte stare e a chi decide di non firmare l’Atto di Registrazione rimangono solo due opzioni: la clandestinità o le galere governative.

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LE CONSEGUENZE DELLA CIVIL WAR

Pur trattandosi di una storia almeno in parte slegata dai classici intrecci supereroistici, la risoluzione del conflitto in Civil War passa comunque per una serie di scazzottate epiche tra decine e decine di eroi in costume. Nonostante l’approccio in fondo semplicistico a tematiche complesse, il dilemma morale a cui l’intero Universo Marvel fu sottoposto consentì alla compagnia di ottenere abbondante copertura mediatica su network e giornali, nazionali ed internazionali, rafforzando il proprio ruolo di editore più legato alla contemporaneità, elemento che da sempre consente alla Marvel di spiccare sulla rivale DC Comics. Se storicamente gli eventi dell’Universo Marvel si sono svolti in una realtà che rispecchiava gli eventi della nostra, da Civil War in poi quel legame si fece ancora più saldo.

L’eco della storyline non solo aveva moltiplicato esponenzialmente la fama della casa editrice, ma era riuscita anche ad avvicinare un buon numero di nuovi lettori per i quali era stato allestito un nuovo Universo Marvel riplasmato ad hoc dopo gli eventi di Civil War. Per una volta lo strillo “niente sarà più come prima” che accompagna ogni maxi-evento si era rivelato veritiero, almeno per un certo periodo di tempo. I Vendicatori finirono divisi in due formazioni, una ufficiale composta dagli eroi registrati capitanata da Iron-Man e una clandestina che accoglieva quanti si erano rifiutati di rivelare al governo la propria identità. Spider-Man, dopo aver rivelato al mondo la propria identità segreta spinto da Tony Stark, si ritrovò costretto a chiedere aiuto a Mefisto per cancellare traccia di questo evento e riscrivere la sua vita (e non fatemene parlare oltre, fidatevi). I Thunderbolts, un gruppo di pericolosi criminali, grazie alla registrazione governativa furono trasformati in una formazione autorizzata al comando di Norman Osborn, il magnate sotto la maschera del folle Goblin. L’evento più sconvolgente però riguardò il destino di Capitan America, costituitosi dopo aver assistito ai danni – anche in termini di vite umane – che lo scontro stava costando e ucciso da un colpo sparato tra la folla sui gradini del tribunale di New York prima che il suo processo potesse avere inizio. (Tranquilli, siamo nei fumetti e la gente risorge più facilmente che nei testi sacri:  Cap è poi tornato in vita nel giro di un annetto, giusto in tempo per il #600 della sua testata personale.)

Spider-man si toglie la maschera

QUEL CHE NON VEDREMO IN CIVIL WAR AL CINEMA

Riguardando il trailer della versione cinematografica di Civil War la prima differenza a saltare agli occhi riguarda la portata del conflitto. Da un lato abbiamo un intero universo narrativo in cui ogni singolo personaggio è stato coinvolto negli eventi scaturiti dall’Atto di Registrazione: ai tempi della pubblicazione del crossover tutte le testate dei singoli eroi contenevano storie collegate alla guerra civile, nessuno escluso. Dall’altro, almeno a giudicare da quanto si vede nei due minuti di trailer, sul grande schermo ci ritroviamo con Cap e Iron-Man impegnati a litigare per il destino di Winter Soldier supportati da una manciata di personaggi in uno scontro che si risolverà nel corso di un paio d’ore.

Di sicuro la scala della Civil War cinematografica non si rivelerà così contenuta, altri personaggi si schiereranno con Cap o Iron-Man e già sappiamo che la nuova versione di Spider-Man farà la sua prima apparizione grazie all’accordo siglato con Sony. Proprio la frammentazione dei diritti cinematografici – a suo tempo svenduti dalla Marvel per salvarsi dalla rovina economica, ironia della sorte – ci impedirà però di assistere a una versione anche solo lontanamente paragonabile alla Civil War fumettistica. Reed Richards, il Mr. Fantastic dei fantastici 4, non potrà essere al fianco di Stark nella creazione delle – fascistissime – prigioni governative in cui rinchiudere i ribelli. Il novello Spider-Man difficilmente svelerà al mondo la sua identità, considerando che il futuro gli riserva un reboot in cui le sue avventure ripartiranno da zero ricollocandolo al liceo durante l’adolescenza. E al momento il volto dell’attore che lo interpreterà è così poco noto che vederlo spuntare da sotto la maschera farebbe davvero poco effetto.

E ancora, con ogni probabilità Thor non sarà clonato dalla fazione pro-registrazione approfittano della sua temporanea uscita di scena durante il Ragnarok – che nell’universo di celluloide avrà luogo successivamente a Civil War – né si macchierà dell’omicidio di Giant Man. Più in generale, non vedremo nessun Giant-Man, i New Warriors non la combineranno grossa, i Thunderbolt non si prenderanno il centro della scena e nessun altro degli strambi personaggi citati in precedenza si farà vivo su pellicola. All’apice dello scontro, Times Square non sarà teatro di alcuna battaglia campale con centinaia di eroi e ribelli in maschera a decidere a suon di superpoteri i destini di una legge (liberticida, se chiedete a me da che parte sto).

Civil War lineup

PERCHÈ NON VEDREMO TUTTO CIÒ AL CINEMA?

Il punto fondamentale della questione è che la Marvel non ha nessuna intenzione di stringere ulteriori accordi con la FOX per riacquistare altre licenze, anzi al momento nel suo universo narrativo cartaceo i F4 sono sciolti e finiti ai margini degli eventi che contano, mentre i mutanti sono sempre più relegati in una loro bolla narrativa, costantemente a rischio estinzione, con gli Inumani – già apparsi in Agents of S.H.I.E.L.D. e futuri protagonisti di una serie tv – che stanno via via prendendo il loro posto come razza simbolo delle minoranze. La politica della casa delle idee in buona sostanza è quella di svalutare le proprietà intellettuali concesse a terzi e di potenziare la forza di quelle in mano propria – con l’eccezione di Spider-Man, ma siamo di fronte a un simbolo cui non si può rinunciare.

La conseguenza più diretta di questa politica si riflette però sulle aspettative per Civil War, inevitabilmente condizionate dal fatto che il titolo porta alla mente dei lettori una delle manifestazioni più spettacolari di quel fenomeno pop, camp e kitsch che è la narrativa di supereroi concentrato in due gigantesche fazioni, centinaia di maschere, destini sconvolti, personaggi minori che si godono il loro istante di gloria, il tutto in un universo così fittamente popolato da richiedere un tomo di oltre un migliaio di pagine per censirne gli abitanti più celebri e impegnato a fronteggiarsi per un’estate intera sotto gli occhi impietriti del mondo.

Capitan America: Civil War necessariamente non potrà essere nulla di tutto ciò. Il ricorso al suffisso Civil War serve da richiamo, anche se ad analizzare un po’ nel dettaglio il trailer si nota come parte del plot cerchi di ricalcare le vicende cartacee. Questa volta il ruolo di casus belli spetta al Winter Soldier, forse per ciò che ha combinato in precedenza o forse per un qualche attentato per cui viene incastrato. Ancora una volta a Cap viene chiesto di rispondere a un’autorità governativa – o sovranazionale in questo caso – e ancora una volta il suo rifiuto conduce a una frattura nella ristretta comunità di eroi che abbiamo imparato a conoscere nei precedenti film insieme a qualche nuova aggiunta tra i personaggi protagonisti di un film nella Fase 3

La riduzione del conflitto da battaglia epocale tra centinaia di omaccioni e donnine in costume a scontri tra una ristretta cerchia di personaggi, per quanto innegabilmente deludente in un primo momento, non condizionerà però necessariamente la bontà del film. Se le splash-spage con una gran quantità di personaggi in posa fanno sempre il loro effetto, avere più di quattro personaggi che se le suonano svolazzando per lo schermo spesso è semplicemente sinonimo di confusione – prova ne sia l’incomprensibile epopea dei Transformers di Bay. Tirando le somme, Capitan America: Civil War sembra destinato a ricalcare da un lato il tono da thriller fantapolitico del capitolo precedente e dall’altro una delle trame più riuscite e innovative dalla Marvel cartacea. Guardando al film da questo punto di vista, in fondo il risultato potrebbe non essere poi così male.



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Claudio Magistrelli

Pessimista di stampo leopardiano, si fa pervadere da incauto ottimismo al momento di acquistare libri, film e videogiochi che non avrà il tempo di leggere, vedere e giocare. Quando l'ottimismo si rivela ben riposto ne scrive su Players.

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1 Comment

  1. d’accordissimo…per quanto sia fan dei transformers, dal secondo in poi c’era veramente troppa “roba” a schermo per una visione gradevole…inoltre, in un film di tre ore è comunque dare il giusto risalto ai vari personaggi…altro discorso sarebbe stata una serie televisiva di Civil War, ma credo sia impossibile per innumerevoli motivi

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