Una giovane coppia visibilmente alticcia alla guida di un’auto in un luogo isolato investe un ragazzo, uccidendolo sul colpo. I due nascondono il cadavere e cercano di dimenticare l’accaduto. Passano gli anni. Lei, Mia, è diventata un celebre architetto, ha un marito e un figlio piccolo; lui, Rob, non riesce a dimenticare l’accaduto e, tormentato dai sensi di colpa, vorrebbe confessare tutto…

E’ una lenta ma inesorabile discesa agli inferi quella raccontata da Crocodile, sicuramente non il migliore in senso assoluto, ma il più lancinante, sul piano morale, tra gli episodi della nuova stagione di Black Mirror. La paura di perdere quanto costruito a fatica nell’arco di un’esistenza, porta la protagonista (una intensa e toccante Andrea Riseborough che deperisce, letteralmente, mano a mano che le cose si complicano), a diventare una persona priva di scrupoli, etica e morale.

Black Mirror è una serie diventata celebre (anche) per il macabro umorismo, i paradossi e i twist che caratterizzano la maggioranza degli episodi e Crocodile, sotto questo punto di vista, non delude. Il beffardo finale, il ruolo della macchina che permette di estrapolare a fini “legali” i ricordi delle persone, usata per un banale caso di incidente, ma che finisce per dare il via ad una serie di crimini ben più gravi, la desolazione delle splendide location islandesi che fanno da perfetta cornice allo svuotamento di valori e coscienza della protagonista, caratterizzano Crocodile come uno dei più iconici esempi di cosa può essere Black Mirror.

Se alcuni aspetti della storia possono far storcere il naso, specie la velocità con la quale la protagonista si trasforma da persona “normale” a efferata criminale (e la svolta finale, invero alquanto bizzarra, oltre a una durata eccessiva), la progressione drammatica degli eventi, il senso generale di oppressione e claustrofobia, accentuato dai rarefatti paesaggi teatro dell’azione, il dubbio che prima o poi la tecnologia si approprierà di tutto, compresi i nostri ricordi più intimi e che resteremo nudi e indifesi di fronte alle macchine, rendono comunque Crocodile uno dei migliori episodi di questa (mediamente ottima) stagione.



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Andrea Chirichelli

Classe '73. Giornalista da tre anni, ha offerto il suo talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic e a decine di siti che ovviamente lo hanno evitato con anguillesca agilità. Ha in forte antipatia i fancazzisti, i politici, i medici, i giornalisti e soprattutto quelli che gli chiedono foto.

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